giovedì 22 dicembre 2022

Il governo destina solo 250 euro a comune per la sicurezza e la salute dei cittadini


Un governo che sembra lavorare contro le persone, che aggredisce il diritto a vivere in luoghi sicuri, spacciando azioni a favore delle grandi lobby dell'auto e del petrolio per finte tutele, in danno dei cittadini e delle famiglie.
La prima notizia, che già conoscevamo tutti, era quella relativa alla decisione di tagliare il già misero fondo destinato alla realizzazione delle ciclabili urbane, pari a 94 milioni di euro. Somma che, se rapportata a tutto il territorio nazionale, appariva come del tutto insufficiente. 
Eppure, il governo ha saputo fare di meglio per continuare l'offesa, destinando alla ciclabilità la somma complessiva di 10 milioni di euro in tre anni, così dividendola: 2 milioni di euro per il 2023, 4 milioni per il 2024 e altri 4 milioni per il 2025. 
Per comprendere la gravità di quanto fatto basta dividere la somma prevista per il 2023 per il numero di tutti i comuni italiani, che sono 7.904, operazione semplice che restituisce immediatamente la portata del danno che questo governo ha creato, 2.000.000/7904=  253
Ogni comune italiano avrà a disposizione per il 2023 la somma di 253 euro da destinare alla ciclabilità urbana, somma che sale leggermente nei due anni successivi (506 euro ad anno), ma che complessivamente, per singolo comune, non supera nel triennio i 1300 euro. 
Una vergogna, che segna il disprezzo assoluto di questo governo per qualsiasi politica legata alla tutela della sicurezza e della salute delle persone. In spregio di tutti i dati che forniscono un quadro drammatico in relazione ai decessi derivanti dalla circolazione stradale, sia a causa dei sinistri, sia a causa dell'inquinamento ambientale. 

mercoledì 23 novembre 2022

In Bici sulle tracce del Periplo della Sicilia in Bicicletta

Dopo una serata a parlare del periplo, nell'evento del 03/12/2022 alla Libreria Orlano, per la presentazione della guida, con l'autore Giovanni Guarneri, scopriamo una piccola parte del percorso del Periplo che attraversa la città di Gela e segue la splendida collina di Montelungo. Il Periplo della Sicilia in Bicicletta apre la strada ad un viaggio nuovo nell'isola e diventa per la città di Gela un'occasione unica per dare luce e voce alle proprie bellezze.

Domenica 04/12/2022 ci ritroviamo in bici per scoprire una parte di questo percorso, pochi chilometri di cicloturismo, facili e per tutti, lungo strade che spesso percorriamo o che, anche se sono dietro casa, non abbiamo mai visto.

Programma:

ore 9,00 raduno in bici in piazza Umberto I

ore 9,15 partenza

ore 12,00 rientro 

Difficoltà: facile per tutti

Bici consigliata: Trekking (città), Gravel, Mountain bike

Adatto anche a ragazzi in grado di pedalare in autonomia

Le famiglie sono sempre benvenute

Uso del casco obbligatorio

Ogni partecipante deve avere con se un kit per la riparazione delle forature.

Per info 3496185661 whatsapp

lunedì 21 novembre 2022

Il 18/12/2022: Eleganti e Pedalanti con la Fashion Ride

La bici è un mezzo di trasporto e possiamo usarla con ogni tipo di abito. 

Nella Fashion Ride si pedala in ghingheri, vestiti eleganti, sfoggiando l'abito delle occasioni, un abito di tweed oppure una gonna a merletti e il cappellino, ricercando una bici d'epoca, se si vuole, o pedalando sulla normale bici quotidiana.

La fashion ride diventa un'occasione per farci gli auguri pranzando insieme e per rinnovare il tesseramento a Fiab per il 2023.

Il tutto raggiungendo il ristorante in bici come un normale tragitto urbano.

La Fashion Ride si svolgerà Domenica 18/12/2022 con raduno iniziale presso Largo S. Biagio (Di fronte Cimitero Monumentale) a Gela alle ore 12,00.

Tutti eleganti sulle nostre bici si procederà poi lungo il Corso Salvatore Aldisio alla volta del centro storico 


OBBLIGATORIA la prenotazione, se si vuole restare per il pranzo. DA FARSI entro Domenica 11/12/2022. Posti limitati !!!


Precisiamo che si può anche solo partecipare alla pedalata e poi non venire al pranzo. 


Ricordiamo che ognuno dovrà essere munito di lucchetto e catena in modo da poter parcheggiare in sicurezza la bici all'esterno del ristorante


Per info e prenotazioni contattateci su whatsapp al 3496185661 

mercoledì 16 novembre 2022

Il Periplo della Sicilia in Bicicletta, il 03/12/2022 incontriamo l'autore Giovanni Guarneri

Inauguriamo una buona pratica, un modo diverso di pedalare, ma che ci porta lungo strade nuove e ci permette di programmare viaggi. Con #parolepedalanti Fiab Gela vuole dare spazio alla letteratura in bicicletta, a quei libri e a quegli autori che della bici sono diventati testimoni narranti, di saggi o di romanzi, di guide e, perchè no, anche di gialli.

Il primo appuntamento sarà con Giovanni Guarneri, siciliano,  innamorato della sua isola e cicloviaggiatore incallito. Dopo avere trasformato la sua passione in un vero e proprio lavoro ha creato due di quelli che sono diventati fra i più importanti itinerari cicloturistici europei: il Sicily Divide e il Periplo della Sicilia in Bicicletta. 

Dal pedalare allo scrivere basta un attimo, anche perchè quando crei un itinerario, ancora prima di percorrerlo in bici, lo hai già tracciato sulla carta, segnato sulle mappe, organizzato nella testa. A quel punto la guida esiste già, l'unica differenza sta fra il tenerla per se o condividerla con il mondo. Giovanni ha deciso di condividere tutto questo.

Il Periplo della Sicilia in Bicicletta è un libro per viaggiatori, ma anche per chi da casa non si vuole muovere e del viaggio segue le tracce scritte sulla carta. Una guida dettagliata che restituisce vita alle vecchie strade, alle città dell'isola, alla sua storia e alla sua gente. Non è una guida per semplici turisti, ma per chi vuole viaggiare in bici in Sicilia scoprendo davvero la terra che scorre sotto le ruote.

Sabato 03/12/2022, alle ore 17, presso la Libreria Orlando, in via Cairoli 104 a Gela, Giovanni Guarneri racconterà il suo Periplo e la visione del viaggio, con Fiab Gela e le #parolepedalanti


martedì 8 novembre 2022

Una serata per fare una scelta importante - 17/11/2022

Le scelte sono importanti, perchè ci permettono di prendere una posizione, di non rimanere fermi, di essere parte di qualcosa. Scegliere di sostenere Fiab, di fare parte di questa grande comunità, significa prendere una posizione chiara rispetto a molte questioni che riguardano i diritti delle persone ed il futuro della nostra comunità.

Non abbiamo mai inteso la bicicletta come un semplice mezzo, ma come uno strumento fondamentale, non l'unico, per dare soluzioni, alla crisi climatica, economica, sociale e ambientale che ci troviamo ad affrontare.

La mobilità rappresenta il cuore della vita sociale. Le persone si muovono, raggiungono i luoghi, incontrano altre persone, lo fanno spostandosi, lo fanno da sempre. Seguono le strade tracciate, quelle segnate lungo percorsi quotidiani e nel fare questo occupano uno spazio fisico, inevitabilmente.

Un muoversi che può essere fatto sulle proprie gambe, da pedoni, che può essere accompagnato da un mezzo a motore o da una bicicletta, che può essere collettivo o individuale.

Proprio in questo senso la scelta si fa atto politico, in un momento in cui le risorse scarseggiano, lo spazio pubblico si esaurisce e l'economia va incontro ad una crisi mai vista.

Torna allora forte la necessità di avere una visione del futuro che dia spazio a questo atto fondamentale, al muoversi, perchè senza gli spostamenti non ci sarebbe la società. 

Non possiamo più accettare la regola dell'auto che con violenza fisica occupa lo spazio pubblico, non lo possiamo più fare perchè lo spazio è finito, perchè l'auto ha sottratto tutto quello che c'era, negandolo alle persone. 

Non possiamo più accettarlo, non solo sotto un profilo sociale, come quello della democrazia dello spazio pubblico, non possiamo più accettarlo sotto il profilo economico della produzione, che deve guardare sempre più alla realizzazione di mezzi di trasporto collettivi; non possiamo più accettarlo dal lato della crisi climatica, che va affrontata con scelte importanti che riducano l'incidenza dell'inquinamento derivante dai trasporti; non possiamo più accettarlo sotto il profilo ambientale, considerando che l'auto privata determina un ciclo di produzione e di rifiuti ormai insostenibile per i luoghi in cui viviamo.

Con questa visione chiara Fiab porta avanti degli obiettivi concreti, battaglie che spingono verso l'uso della bicicletta e verso la tutela dei diritti degli utenti deboli della strada. Con una visione ambientale ed economica differente.

Quando scegli Fiab fai un gesto rivoluzionario, di parte, perchè ti schieri per la tutela del futuro di tutti noi.

Scegli il futuro, tesserati con Fiab per il 2023 e pedaliamo insieme verso il cambiamento.

La sera di Giovedì 17/11/2022 ci ritroviamo insieme, tra una pizza e una birra, per parlare del cammino da fare, ognuno è invitato a partecipare

Per tutte le info e adesioni (obbligatoria) 3496185661

mercoledì 28 settembre 2022

Il 21 Ottobre tuteliamo il diritto allo spazio pubblico con Street for Kids


Rimane aperta la questione del diritto allo spazio pubblico, ormai sempre più centrale perchè sempre più negato. 

Una democrazia dello spazio pubblico richiede la fine della monarchia dell'auto, volendo fare un gioco di parole di facile comprensione. 

Su questo tema, da anni rilanciato come Fiab, vogliamo davvero aprire un confronto con la città, con gli amministratori, con i cittadini, senza svendere il diritto di ogni persona a poter godere dello spazio pubblico e di un ambiente salubre. La precisazione è necessaria, visto che a volte gli amministratori, anche a Gela, sono convinti che basti tracciare una striscia per terra o posizionare un cartello per avviare vere politiche legate alla difesa delle persone e alla riconquista dello spazio pubblico. Questo non è sufficiente, al contrario, genera confusione e ulteriore frustrazione. 

Quello che serve è una politica sulla mobilità che favorisca l'abbandono dell'auto privata (poco importa se elettrica oppure no) e favorisca la diffusione di forme di trasporto che rispettino il concetto di spazio pubblico e di bene comune

Parliamo di strade chiuse al traffico veicolare motorizzato, di zone 20 reali, di migliore gestione dei sistemi di trasporto pubblico, di azioni che favoriscano la pedonalità e la ciclabilità. L'unione di queste politiche è in grado di creare una città vivibile per le persone, con l'affermazione di quella democrazia dello spazio pubblico fondamentale per il riconoscimento di un diritto ormai imprescindibile.

Partendo dalle scuole, luogo simbolo della violazione di questo principio democratico, sacrificato al culto dell'auto, alla sua violenza fisica, alla sua aggressione inquinante. 

Liberare dal traffico motorizzato le strade a ridosso delle scuole significa restituire lo spazio ai bambini, l'autonomia, significa proteggerli, tutelare la loro salute, la loro azione di crescita. 

Per questo motivo come Fiab Gela abbiamo deciso di aderire a Street For Kids, il 21 Ottobre 2022, la campagna europea lanciata di Clean Cities per chiedere l'istituzione e l'implementazione delle strade scolastiche. 

A Gela è un tema che Fiab segue da anni e che, nonostante l'istituzione formale di ben tre Strade Scolastiche (Enrico Solito: ormai inutile perchè chiusa la scuola; Lombardo Radice e Ex Magistrale) nella realtà queste strade rimangono aperte al traffico, per mancanza di controlli e per l'assenza di politiche generali sulla mobilità cittadina e sul funzionamento delle Strade Scolastiche. 

Il 21 ottobre chiederemo con forza all'amministrazione di prendere una posizione seria su questo tema, una posizione che sia realmente a tutela delle persone in generale e dei bambini in particolare

Perchè non è posizionando qualche cartello e tracciando qualche striscia a terra che si creano politiche sulla mobilità.

Senza azioni concrete l'amministrazione sarà colpevole della violazione di un diritto fondamentale per tutti i cittadini.


giovedì 9 giugno 2022

Il NIght Camp 2022 si avvicina

Si avvicina, come un temporale estivo. Lo vedi arrivare da lontano, ne senti l'odore nell'aria e il fragore che attraversa le imposte sempre aperte delle case giù al sud. Si avvicina come una data allegra, una festa, di quelle feste di paese che sono figlie dei luoghi interni, non metropolitani, stretti attorno a se stessi, alla terra, aggrappati alla roccia viva delle colline che risalgono verso il cuore dell'isola, lì al centro del Mediterraneo. Feste allegre da abito buono, mandorle caramellate, zucchero filato, ceci abbrustoliti, con semi di zucca e sale. Alla luce delle luminarie, sul corso principale che scivola verso la periferia, in un centro che è poi il cuore e il limite stesso del paese. Mette allegri e si avvicina, questo Camp per pensieri lenti, che raccoglie pedalatori allegri dal mare fino ai colli bassi e ne guida i sentimenti e se ne fa guidare. 

E' nato così per caso che adesso non sa nemmeno di avere un'identità, probabilmente la sta costruendo tra le colline di gesso, fra le grotte millenarie e le dune all'orizzonte, sospese tra le onde e il grano mietuto.

La sentite la notte del Camp, il Night Camp per cicloviaggiatori, tracciato su una mappa come luogo stanziale per anime mobili. Lungo quell'itinerario che è permanente e continuo, l'Alta Via dei Campi Geloi. E' una notte speciale, perchè la guadagni pedalando, lento e lontano dal clamore delle auto, forse più veloce di chi solca a piedi le trazzere, ma nell'animo stesso compagno. 

Si avvicina il Night Camp, con la sua allegria spensierata e l'emozione di partire per rimanere davanti casa e andarsene a mille chilometri di distanza, con la mente, con l'animo ed pensieri. Ne senti il profumo nelle narici, l'odore acre della legna che brucia e il fruscio delle dita fra la tela di una tenda conficcata serenamente in un piccolo frutteto. 

Così, in questo avvicinamento cresce l'attesa, la capacità di immaginare la luce del sole che cala dietro i colli occidentali e la frescura che arriva di colpo mentre l'acqua scivola fra le dita sotto una doccia all'aria aperta. 

Ognuno ha il suo Night Camp, ma per averlo davvero devi venirlo a vivere qui, al confine meridionale dell'Europa, sulla traccia dell'Alta Via dei Campi Geloi, al limite del Mediterraneo, sotto il cielo libero di una notte d'estate.

Night Camp 2022 - fiabgela@gmail.com - whatsapp 3496185661

mercoledì 25 maggio 2022

Una bici, una tenda, una notte: Ecco il Nightcamp 2022

Se guardi a sud, verso il confine meridionale della Sicilia, ti accorgi che la terra improvvisamente si apre, tracciando un canyon che scorre sempre più grande verso il mare. E' il punto in cui i monti Erei sfiorano quelli che diventano, ad oriente, i monti Iblei. La Piana di Gela si insinua docile fra queste basse catene montuose, non le spacca con foga, ma chiede quasi il permesso per allargarsi lentamente, una sorta di T capovolta con i piedi a nord e la testa verso l'Africa, divisa fra est e ovest con la città di Gela, l'antica Terranova di Sicilia, a fare da limite umano alle tracce della natura. In questo confine d'Europa, oltre il quale puoi solo decidere di andar per mare, trovi strade e trazzere, provinciali e vecchie carrareccie, che risalgono i colli bassi di quegli Erei docili, che hanno nomi sonanti, come il Gibliscemi, il Ganzaria, il Formaggio, e vette che non superano gli 800 mt di altitudine. In basso la pianura, stesa come un tappetto argilloso di fango invernale e arsura estiva, fatta, in graduale risalita, di grano e carciofi, mandorli e ulivi, rocce e grotte, vigneti e frutteti. Il pedalare qui diventa pausa e accelerazione, come una scoperta che si svela ad ogni curva lungo tracce e vie che sono isolate dal traffico veicolare. Parti dal mare, dal cuore dell'abitato di Gela e senti il sole che arroventa le pedivelle, lo vedi che cala ad occidente e lo segui verso i colli meridionali. Il mare lo percepisci appena e ti chiedi come sia possibile che la Sicilia sia solo pensata come terra di mare quando invece ha questa grande forza "terricola", interna, non sempre marinara. Segui torrenti in secca e vedi gheppi e poiane che presidiano caselli ferroviari abbandonati e masserie decadenti. L'itinerario dell'Alta Via dei Campi Geloi ti accompagna in parte per raggiungere il Camp, il NightCamp, il bivacco a Sud, sospeso tra i colli e la brezza marina. L'odore dell'erba trinciata lascia lo spazio alle tende, al chiacchiericcio della sera, al parlare di cicloturismo e di viaggi, birra ghiacciata in mano e fuoco acceso a illuminare
la notte, mentre qualcuno insegue una doccia fresca al chiaro di luna. La cena si fa incontro, le parole si fanno progetti e il Camp diventa rivoluzione, statuto di un modo di essere e di volere il territorio. Fino all'alba tiepida dell'estate sicula dopo una notte al fresco del frutteto. Raccogli le borse, riprendi la bici e scivoli piano verso il borgo medievale di Butera e poi ancora più giù, a ritroso su vie nuove verso il giallo chiaro dei campi che toccano il mare. Hai vissuto il Nightcamp, la notte del cicloturismo sull'Alta Via dei Campi Geloi, dove la meta vale quanto il viaggio, dove il viaggio è già la meta, dove il tuo percorso è l'incontro. Tutto questo e molto altro è il  Fiab Gela Night Camp 2022 il 25 e 26 giugno, per info e iscrizioni scrivete a fiabgela@gmail.com o whatsapp al 3496185661. 

martedì 17 maggio 2022

Tutti in bici senza rotelle (corso per imparare)

 


La bici è liberta ed autonomia, un mezzo di trasporto che per i bambini è anche gioco e scoperta.

Un gioco che però richiede la pratica dell'equilibrio, una pratica che va prima imparata e poi esercitata.

Lo facciamo nel pomeriggio di sabato 21/05/2022, dalle 15 alle 17, nel piazzale dell'Istituto Ettore Romagnoli a Gela.

Togliamo le rotelle e impariamo ad andare in bici da soli.

Note e programma

Corso per bambini dai 5 ai 9 anni

I bambini dovranno venire muniti di bici propria già priva di rotelle e dovranno essere accompagnati da almeno un genitore.

Ore 15 inizio corso

Ore 17 fine corso

Per iscriversi si dovrà inviare una mail all'indirizzo fiabgela@gmail.com o un messaggio whatsapp al 3496185661, indicando nome, cognome ed età del bambino.

E' previsto un contributo obbligatorio di € 2 per l'attivazione della copertura assicurativa, da versare il giorno del corso.


lunedì 16 maggio 2022

Bicycle Wine Routes - Sulle Strade del Vino



Lungo le colline di gesso che si alzano dolci dalla piana di Gela corrono strade antiche, fatte di storia e passaggi contadini. Vie di comunicazione che dal mare risalivano alle terre coltivate, dove i vigneti maturano al sole mediterraneo. Ripercorriamo questi itinerari, immersi nei suoni della campagna siciliana, risalendo i pendii dolci che lasciano la città per perdersi nella macchie di ulivi e vigna. 

Con la bici possiamo sentire il gusto del territorio, ascoltarne i suoni ed il tempo che la strada riesce a dare a chi ha la capacità di sentirla.

Per arrivare nel cuore di una piccola azienda che produce con cura e sapienza il vino delle terre nostre, degustando un buon calice di vino e osservando da vicino i filari al sole del tardo pomeriggio.

PROGRAMMA E NOTE

Data evento Domenica 05/06/2022

ore 16,00 Raduno in bici in piazza Umberto I

ore 16,15 Partenza (puntualissimi)

ore 17,15 Arrivo presso l'azienda Catalano Viticoltori e breve visita dei vigneti con degustazione

ore 20,00 Rientro a Gela

Lunghezza totale escursione: Km18 

Difficoltà: media (c'è una salita)

Non adatto a bambini di età inferiore agli anni 12

Le famiglie possono anche venire con seggiolini per bimbi !!!

Partecipazione aperta a tutti, soci e non soci

Contributo degustazione € 8,00 a persona

Aperitivo bambino € 4,00 a persona

Assicurazione obbligatoria € 2,00 a persona

Non adatto a bici da corsa

Obbligatorio avere con se riserva idrica adeguata, kit riparazione bici

Fortemente consigliato avere con se crema solare e repellente per insetti.

Le bici devono essere in perfetto stato con gomme gonfie e freni funzionanti.

POSSIBILITA' NOLEGGIO BICI A PEDALATA ASSISTITA A PREZZO CONVENZIONATO

ISCRIZIONE OBBLIGATORIA ENTRO IL 01/06/2022

PER INFO E ISCRIZIONI  fiabgela@gmail.com - whatsapp 3496185661

venerdì 6 maggio 2022

Giornata Europea delle Strade Scolastiche: Una giornata per i diritti di tutti

Oggi è la giornata Europea per chiedere l’attivazione delle strade scolastiche, in Italia il temine tecnico è zone scolastiche, ma a Gela non accade nulla. La cosa non ci stupisce, anche se come Fiab negli anni abbiamo organizzato diverse manifestazioni, in quest’occasione siamo rimasti ad aspettare una semplice azione di rispetto delle zone scolastiche esistenti. Perché se in molte città chiedono di attivarle la città di Gela, proprio con l’attuale amministrazione, ne ha attivate ben tre: In via Europa, in via Trapani e davanti la scuola Enrico Solito. Tolta per ovvi motivi l’esperienza della Solito (scuola chiusa), sono rimaste attive e non rispettate le zone scolastiche di via Trapani e via Europa. Ebbene si, Gela, ha già attivato la tutela dei bambini e dei ragazzi che frequentano quelle scuole, con la chiusura delle strade durante gli orari di ingresso e di uscita dagli istituti. Purtroppo, nonostante i cartelli di divieto, i tantissimi genitori ignorano la zona, scorrazzando in auto all’interno delle zone scolastiche senza minimamente preoccuparsi del divieto stesso. Qualcuno dirà che servono i controlli, certo, servirebbero, ma come Fiab chiediamo anche un maggiore senso di comunità, un comportamento attivo della cittadinanza lì dove sono gia state attivate azioni di tutela proprio dei bambini. Se oggi vogliamo davvero manifestare facciamolo spontaneamente, lasciamo l’auto a distanza dagli istituti scolastici, raggiungiamo la scuola a piedi o in bici, rinunciamo a dieci metri quadrati di lamiera che tolgono spazio alle persone e danneggiano la salute di tutti. Oggi è la giornata europea delle strade scolastiche, rispettiamo quelle che Gela ha avuto il coraggio di attivare e rendiamo di fatto strade scolastiche tutte le strade degli istituti. Se vogliamo davvero un cambiamento cominciamo a crearlo.

 Presidente Fiab Gela Simone Morgana

lunedì 2 maggio 2022

Geloi Wetland Cycle Tour - Alla scoperta della Piana di Gela

 


Un meraviglioso progetto di recupero e rinaturalizzazione nel cuore della Piana di Gela, fra acquitrini, aree di nidificazione e vegetazione mediterranea, un percorso in bici che dal cuore della città ci porta, in pochi chilometri (appena 20 tra andata e ritorno e senza alcuna salita), in una dimensione nuova, immersi nella natura.

Scopriremo le bellezze della seconda pianura della Sicilia per grandezza, rivivendo quello che doveva essere lo stato di questo territorio prima dell'intervento dell'uomo.

Incontreremo gli operatori del progetto Geloi Wetland e con loro visiteremo le zone più belle di questo progetto.

Un'esperienza unica di cicloturismo per tutti

Note e programma

Partecipazione aperta a tutti, soci e non soci.

Obbligatorio avere la bici in perfetto stato (freni funzionanti e ruote gonfie)

Adatto a ragazzi di età non inferiore agli anni 12 e con abitudine a pedalare.

Raduno ore 08,45 presso Vecchio Pontile Sbarcatoio. 

Partenza ore 9,00 (puntuali)

Rientro entro le ore 13,00

Difficoltà: facile

Non adatto a bici da corsa.

Obbligatorio avere con se repellente per insetti e una scorta idrica adeguata.

Obbligatorio avere con se kit riparazione forature

Contributo di partecipazione € 3,00, comprende merenda e gadget Geloi Wetland

Possibilità noleggio bici a pedalata assistita a prezzo convenzionato

Per info e adesioni fiabgela@gmail.com - whatsapp 3496185661

mercoledì 6 aprile 2022

La morte di un poeta nel bel mezzo della strada

Resta il suono forte delle parole scritte, lì sull'asfalto levigato della via Cairoli a Gela, in pieno centro storico. Rimane sospeso nell'aria come segnato sulla strada, su quella striscia travolta ogni giorno da migliaia di gomme d'auto che la consumano lentamente. 

Lo puoi sentire quel suono scritto, siculo nel suo profondo essere dialettale, patria e memoria di una pratica comunicativa ormai annacquata, diluita nei mille rivoli della comunicazione telematica, imbastardita, certo, ma ancora viva. E mentre lo senti, prima ancora di leggere la parola, percepisci il dolore per la perdita di qualcuno che di quella parola è stato narratore, testimone, custode. 

In queste ore le notizie si inseguono e le comunicazioni giornalistiche ci dicono che quel qualcuno ha il nome di Rocco Vacca e che quella perdita non è semplicemente a tempo, ma è cosa più lunga, perchè la morte, così chiamiamola, non ci lascia lo spazio breve dell'incontro successivo, ma detta una legge eterna, un tempo assai più lungo ed indefinito.

E' morto un cittadino di Gela, un poeta, una persona, un testimone ed un narratore. Ci ha lasciati Rocco Vacca e lo ha fatto, secondo fonti di stampa, nel modo più triste: investito da un'automobile in via Cairoli, Gela, pieno centro storico. In un pomeriggio di inizio primavera, con un vento fresco che arriva dal mare e si insinua tra le pareti strette delle case basse. 

Di una morte assurda ci ha lasciati, la morte di una vittima della strada, l'ennesima vittima, sembra, di quella circolazione d'auto che spesso chiediamo essere controllata, limitata, censurata per ovvie e ormai evidenti ragioni di sicurezza. 

Sia la vita giovane o quella maggiormente vissuta a lasciarci nulla cambia nel triste sfogo del dolore, e nulla cambia nella rabbia per qualcosa che, forse, poteva essere evitato.

Se confermati i fatti, si può dire che l'auto rimane un'arma che, assai più della penna, permetteteci di dire in questo caso, può uccidere. Perchè un leggero pedone toccato da una massa in movimento di oltre un quintale rimane una vittima certa.

Non certo in questo modo si può ancora andare avanti.

Ci lascia Rocco Vacca, e a noi rimane, tra le tante cose della vita per chi resta, il ricordo, meraviglioso, delle sue narrazioni.


mercoledì 23 marzo 2022

Lo sbarco alleato e il cicloturismo, una racconto per il territorio

A guardare le foto storiche che illustrano lo sbarco alleato a Gela si ha un senso di confusione. Non te la spieghi subito, devi cercare di mettere a fuoco la sensazione, capire cosa non quadra tra la realtà che oggi ti circonda e quelle vecchie foto sbiadite. E dire che i particolari ci sono tutti: la pianura a nord, il mare alle spalle, il sole cocente di un giorno del lontano luglio del 1943, il cielo che brilla di una luce accecante. Trovi tracce sicure, ingegneristicamente parlando sono segni inequivocabili: l'edificio della vecchia dogana, il lungo braccio in cemento armato del pontile sbarcatoio, le dune ricoperte dai ciuffi sparsi di macchia mediterranea. Eppure qualcosa non torna. A strizzare gli occhi su quelle foto ti accorgi che dopo oltre settant'anni le distanze e le proporzioni sono diverse. Così, piedi piantati oltre la vecchia e ormai solo immaginata porta Caltagirone, ti affacci sulla via Omero nella città moderna, trafficata ed edificata. La stazione ferroviaria è ancora lì, spenta e senza binari, accarezzata pericolosamente da un cavalcavia gigante che sfiora le finestre del primo piano, il simbolo violento di una mobilità che ha sostituito il treno, pubblico e collettivo, con l'auto, privata ed individuale. Guardi a lungo da questo punto di osservazione, che una volta aveva il nome pratico di piazza Mercato, poi degradata o, se si vuole, elevata, a piazza Enrico Mattei, per gloria e memoria di chi portò l'industria in città e ironia della sorte spense il passare dei treni dalla vecchia stazione per spostare la linea ancora più a nord. Osservi la piana che si stende verso i monti Erei, le colline che si muovono dolci in salita e cingono in un abbraccio gli antichi Campi Geloi, Punti gli occhi e torni alla foto, adesso quel senso di confusione svanisce. Il fumo dei bombardamenti, che nelle foto sembra essere lontano, capisci che allora era vicino al paese, questa era la Gela del 1943, un paese. Oggi, lì dove cadevano le bombe non vi è terreno libero, ma un'intera città che è cresciuta in fretta. La scoperta dello sbarco e dei suoi luoghi, nel cambiare del tempo, richiede lentezza e capacità di osservare, di ritrovare quei pochi angoli rimasti intatti: di fianco ad una gioielleria che mostra oro e orologi; tra un balcone rimesso a nuovo ed un paio di lenzuola stese al sole della primavera meridionale. Le schegge di una granata a scalfire la facciata oggi rifatta di un antico palazzo ed il pensiero al mare che si riempiva, in quella notte del luglio 1943, di mezzi da sbarco. Si narra, ma sarà poi narrazione veritiera? non ci importa poi tanto, perchè non è la precisione storica che interessa in questo contesto, ma la capacità di incuriosire. Si narra, dicevamo, che quando il Generale Patton, al comando della forze alleate, in quel mattino del luglio del 1943 arrivò sulla spianata rovente della piazza Umberto I a Gela, tutto sembrava concluso, o, se si vuole, iniziato, visto che era la porta d'ingresso per la liberazione dal nazifascimo. Forse Patton alzò la mano per coprire gli occhi dal sole, forse bevve un sorso d'acqua dalla borraccia, era rilassato il Generale quando lo scoppio di alcune granate squarciò il silenzio vicino a lui. Panico alleato, Gela non è ancora liberata. Cosa accadde? La narrazione parla di tre ragazzi che dal campanile giallo di tufo della matrice fecero esplodere degli ordigni per poi darsi alla fuga e mettere nel panico l'invincibile armata alleata. Non è la fonte che interessa, ma il racconto, la lentezza delle parole ed il suo fascino. Come il fascino di una bici poggiata all'ombra di quel tufo giallo che rimane intatto quasi un secolo dopo. Non scegli di ripercorrere i luoghi dello sbarco in auto, non li capiresti, ti mancherebbe qualcosa. Perderesti il verde del grano in primavera, che allora, in quel luglio, erano stoppie gialle d'estate. Non vedresti la linea costiera delle casematte, termine più allegro del cupo bunker. Smarriresti il fascino del guado sul fiume Gela e la domanda sul perchè il Castelluccio fu anche base a supporto dei soldati italiani. E le strade, quali strade oggi sono rimaste? Non puoi saperlo se non le percorri dal centro città alla Piana, se non lasci scorrere sotto le pedivelle lente l'asfalto scrostato delle tracce lasciate dell'opera del Consorzio di Bonifica, oggi in gestione alla Provincia. Isolate vie che sembrano ciclabili che spaccano in due la grande pianura del sud siculo. Avrai tempo per pensare in un percorso lento che viaggia tra la storia e la natura, la città e la campagna. Pensare e battere piano sui pedali, fino a costeggiare la linea della pista di atterraggio di Gela, con il bunker antischeggia a fare da custode. Pista che le vecchie foto aeree del 1966 riportano ancora e che oggi solo in bici possiamo intravedere. Il cicloturismo come racconto ed il cicloturista che diventa l'ascoltatore ed il narratore della stessa storia. 
Se ci si chiede perchè un ciclotour sui luoghi dello sbarco, l'inizio di una risposta possiamo accennarlo partendo da questo, dalla capacità di raccontare, di iniziare a narrare. 
Un gesto semplice, come prendere una bici e andare.
Ci vediamo in bici sulle tracce dello sbarco alleato a Gela.

lunedì 21 marzo 2022

Come andare a scuola a piedi o in bici - Consigli utili


L'inizio della primavera vede aprirsi la campagna della Fiab Italia per stimolare un cambiamento nelle abitudini della mobilità dei cittadini. "Tutti a Scuola a piedi o in bicicletta" è una campagna che anticipa di poco più di un mese la giornata nazionale Bimbimbici, che si terrà domenica 08 maggio e accende i riflettori sulla problematica del traffico in prossimità degli istituti scolastici. Un problema che incide negativamente sulla qualità di vita dei cittadini, sulla tutela dei loro diritti e sulla protezione della salute. Le soluzioni possono essere tante, partendo da un provvedimento dell'amministrazione comunale che istituzionalizzi nei pressi di tutti gli istituti scolastici le Zone Scolastiche, ovverosia zone dove non è consentito il traffico veicolare motorizzato a ridosso delle scuole durante gli orari di ingresso e di uscita. 

In una città come Gela, dove il trasporto pubblico non è particolarmente efficiente e le salite non sempre aiutano chi vuole muoversi in bicicletta, in molti ci chiedono come potere aderire con un comportamento virtuoso a questa campagna. 

La risposta è semplice e basta un minimo di organizzazione familiare. 

  • A piedi per chi ambita entro un 1 chilometro e mezzo dalla scuola

Va detto, per chi abita entro un chilometro e mezzo dalle scuole, che in un intervallo ricompreso fra i 5 ed i 15 minuti a piedi si riesce a raggiungere l'istituto senza che sia necessario prendere l'auto. In pratica basta un minimo di organizzazione e possiamo, almeno nel tragitto casa scuola, lasciare l'auto a casa.

  • A piedi per chi abita oltre

Per chi vive in quartieri distanti dalla scuola la soluzione è semplice. Non arrivare a ridosso dell'istituto con l'auto, ma prendere la buona abitudine di lasciare l'auto a trecento o più metri di distanza dalla scuola. Per poi fare l'ultimo tratto a piedi. Un percorso che si farebbe in appena 5/10 minuti, di cui potrebbero beneficiare in termini di socialità e salute, sia i genitori che i figli.

  • In bici

Infine la bici, uno strumento utilissimo. Per chi volesse raggiungere assieme al proprio figlio la scuola in bici si potrebbe farlo tranquillamente organizzandosi anche con altri genitori e chiedendo al dirigente scolastico di individuare un punto sicuro all'interno dell'istituto dove lasciare le bici dei bambini, per poi riprenderle all'uscita. Scoprendo, inoltre i vantaggi della pedalata assistita.

Non servono particolari infrastrutture per migliorare l'ambiente che ci circonda, bastano i nostri comportamenti. 

Se la strada è un ingorgo costante dipende innanzitutto dal fatto che siamo noi a crearlo, se anche solo una parte rinunciasse all'uso dell'auto nel tragitto casa scuola scopriremmo quanto spazio e quanta sicurezza in più possono esserci nelle nostre strade. 

Proviamoci.

mercoledì 16 marzo 2022

Ciclotour sui luoghi dello sbarco americano - Per ragazzi


 Domenica 27/03/2022

Il cicloturismo come scoperta del territorio, come accesso lento al mondo che ci circonda. Un mondo fatto di tracce, segni, spazi lasciati come testimonanianza. Sono le strade che solcano la Piana di Gela, i manufatti dell'uomo, le espressioni della natura. E solo la bicicletta ci permette di scoprirli vermente, questo è il cicloturismo. 

Nel luogo simbolo della liberazione dal nazifascismo andiamo a ricercare pedalando le tracce lasciate dagli uomini, i luoghi che furono campo di battaglia per lo sbarco delle forze alleate in Europa. 

Il cicloturismo è divertimento, occasione unica per sentirsi liberi e scoprire che i chilometri si possono fare macinando sulle pedivelle. Una libertà tutta dedicata ai ragazzini, alle famiglie, a tutti noi, che possiamo ritrovare nell'uscita in bici un momento per tornare a stare insieme.

Un percorso facile, ma che richiede l'impegno della pedalata fuori porta, pochi chilometri oltre i confini della città per trovarci dentro spazi che l'automobile non ci permette di di vivere, nel cuore della primavera sicula.

Partecipazione aperta a tutti, soci e non soci

Adatto a ragazzi di almeno 10/12 anni abituati a pedalare in autonomia.

La pedalata richiede la presenza di almeno di un genitore o comunuque di un soggetto accompagnatore autorizzato per ogni ragazzo.

Non si prendono in affidamento i ragazzi e la responsabilità è a carico del genitore o dell'accompagnatore del ragazzo.

Programma:

Raduno ore 9,00 presso piazza Umberto I

Briefing e breve illustrazione del tour

Partenza entro e non oltre le ore 9,30 (puntualità assoluta)

Rientro entro le ore 13,00

Obbligatorio avere la bici in buone condizioni (freni funzionanti e gomme gonfie)

Obbligatorio avere una propria riserva idrica, utile per l'intera durata della pedalata

Fortemente consigliato l'uso del casco

Obbligatorio avere almeno una camera d'aria di scorta adeguata al tipo di bicicletta.

ADESIONE GRATUITA NECESSARIA TRAMITE MAIL fiabgela@gmail.com o messaggio whatsapp 3496185661

venerdì 21 gennaio 2022

E' morto un ciclista

Sulla strada è morto un ciclista, sulla strada a Gela è morta una persona che si stava muovendo in bicicletta. E' successo in città, sull'asfalto urbano che corre tra le nostre case, sotto gli occhi, a volte distratti, di tutti noi, che percorriamo la via senza forse mai pensare quanto muoversi in bici sia un rischio. E' morto un ciclista. Non lo ripetiamo per rimarcare l'evento tragico, ma per ricordare, nero su bianco, che muovendosi in bici è morto quello che la legge chiama utente vulnerabile. E se la legge è generica e impersonale noi non possiamo esserlo, mentre parliamo di una persona che molti conoscevano e che altri oggi imparano a conoscere nel dolore della perdita, nello sgomento della più assurda delle morti. Come Fiab non vorremmo mai scrivere un post come questo, ci piacerebbe sempre raccontare che le cose sulla strada vanno nel giusto verso e che, dal bambino all'anziano, tutti sono sicuri a muoversi a piedi o in bicicletta, ma se muore un ciclista allora non è così, non può essere ancora così. Non importa quanto pubblicamente ci si batta per chiedere strade sicure per pedoni e ciclisti, maggiore rispetto per chi sulla strada è più debole e vulnerabile, non importa, perchè in giornate come queste si riesce solo a comprendere come non si possa mai davvero parlare di tragica fatalità, ma si tratti
, forse, di una generale mancanza, di un sistema che non funziona e che, ancora una volta, ci porta via una vita. Il nostro dolore, il nostro affetto e la nostra vicinanza, da ciclisti, da persone deboli sulla strada, vanno alla famiglia di A.I. che oggi subisce il vuoto insopportabile della perdita. A loro ci sentiamo vicini, sapendo quanto possa apparire assurdo dovere ancora accettare che si possa morire andando in bicicletta in città.

La Fiab Gela