domenica 17 maggio 2015

Morire di corsa

Leggo un articolo su un giornale locale, pubblicato online nella mattina di oggi, guardo il titolo preoccupante e la fotogorafia cruda. Podista investita da scooter sul lungomare di Gela, gravissime condizioni. 
Le parole sono più o meno queste, ma poco importa. Quello che importa è la notizia. Approfondisco, ma non riesco a trovare nulla. Chiamo un amico, mi parla di notizie frammentarie, una ragazza, mattina presto, forse in coma. 
Torno con la mente al luogo presunto dell'incidente, una fascia lunga sette chilometri che percorre il mare a sud di Gela, da oriente a occidente. Uno spazio pensato per le auto, per la mobilità pesante.
L'ho sempre visto così quell'asse viario, privo di marciapiedi per larghi tratti, tracciato come la pista di un aeroporto, utilizzato solo in favore delle auto. Lo vedevo così e lo pensavo capace di uccidere la persona sul piano sociale, soffocando il senso della comunità. 
Oggi quello spazio si è trasformato in uno spazio di lesione, di offesa fisica a quello che è l'utente debole per eccellenza: il pedone. 
Non possiamo oggi tirarci indietro come Fiab, perchè siamo totalmente vicini alla ragazza investita, perchè il nostro scopo è quello di essere vicini a tutti gli utenti deboli della strada, a quei soggetti che devono subire una doppia angheria: quella dell'utente motorizzato, troppo spesso distratto, sbadato, ben sopra i limiti consentiti, infastidito da quei soggetti, ciclisti o pedoni, che gli rallentano la corsa verso un imprecisato dove; quella dell'amministrazione, ben più che sbadata, perchè dopo i tanti incidenti su quell'arteria, dopo la presa d'atto che il lungomare è un luogo della gente, dove ormai le persone, nonostante la situazione logistica impossibile, vanno a correre, a passeggiare, a pedalare, dopo queste cose non ha mai attuato nessun piano di moderazione del traffico. Piani a costo zero, con l'imposizione di limiti rigidi, reali e controllati, con la creazione di aree di rallentamento, con il restringimento della sede stradale in favore degli utenti deboli.
Tutto questo non è mai stato fatto, queste politiche si sono spente nelle proposte inascoltate di chi ha spesso sollevato questioni di vivibilità.
Ed oggi arriva l'iuncidente, quello che fa male, l'ennesimo, questa volta non fra veicoli, ma con un pedone, con un essere piccolo e debole, indifeso e insignificante di fronte alla furia motorizzata di uno scooter. 
Il caso, la forza maggiore, l'imprevisto, lo accettiamo, ma quello che era scritto, quello che si dovrebbe senpre prevedere non possiamo accettarlo. Non possiamo accettare di avere paura di pedalare con i nostri figli, di passeggiare sul lungomare con le nostre famiglie.
Ancora un progetto che manca, ma questa volta, questo vuoto, questa vacatio progettuale, ha creato una lesione gravissima ad una persona, una donna, un essere umano. Che non è un numero statistico, non può esserlo, è un membro della nostra comunità che è stato offeso.
Siamo vicini con un abbraccio grandissimo a questa persona, sperando di non dovere raccontare una storia triste. 
Siamo arrabbiati, perchè le tragedie annunciate non dovrebbero mai diventare reali.

Simone Morgana
Consigliere Nazionale Fiab Onlus
Ufficio Legale Fiab Onlus


sabato 11 aprile 2015

I bambini incatenati

Mentre Bologna ospita gli Stati Generali della Mobilità Nuova e, a Roma, i parlamentari aderenti ai gruppi per la mobilità organizzano un importante flash mob, per rivendicare spazi nuovi per la mobilità ciclistica, gli amministratori di Gela si preoccupano di non si sa bene cosa in vista delle prossime amministrative. 
Domani la Fiab di Gela, con l'importante contributo del Rotary Club, organizza due manifestazioni dedicate alla mobilità sostenibile. 
La mattina pedaleremo lungo le principali arterie cittadine, per rivendicare spazio e diritti per l'utenza debole della strada, mentre il pomeriggio ci sarà un incontro sulla moderazione del traffico.
Qualcuno potrebbe leggere il concetto della moderazione del traffico come una cosa strana, noiosa, inconcludente e non aderente ai bisogni della città. Vorrà dire che questo qualcuno non ha capito bene come si gestisce una città e, se è anche un amministratore, allora vogliamo sperare che cambi idea oppure smetta di amministrare.
Per comprendere cosa  significhi moderazione del traffico dobbiamo partire dal concetto di spazio pubblico. So che è difficile, in una città dove la cosa pubblica è vilipesa da tutti, soprattutto da chi ci governa, ma proviamo comunque a farlo.
Lo spazio pubblico è il luogo del nostro vivere comune. Sono le strade, le piazze, i vicoli, i marciapiedi, le aree giochi, gli angoli dei palazzi, gli incroci, le rotatorie. Spazio pubblico è tutto quello che ci circonda oltre i limiti della nostra proprietà. Lo spazio pubblico è il più antico social netowrk esistente. Una rete di comunicazione che connette le persone e le fa diventare umane, le rende migliori e consente loro di sviluppare il contatto reale e la socialità.
Partendo da questo concetto semplice ( lo possono comprendere anche i nostri amministratori) possiamo passare ad un punto collegato, ovvero sia l'occupazione di questo spazio, la sua sottrazione, sperando che la cosa non diventi troppo complessa per il solito qualcuno.
Dedicandoci a politiche di occupazione di questo spazio lo abbiamo eliminato e con esso la socialità ed il vivere normale.
La forma peggiore di occupazione, se partiamo dal concetto di mobiilità, è quella generata dall'automobile. Le politiche attuate da chi ci governa a livello locale hanno determinato un situazione selvaggia, dove l'auto privata arriva ovunque, fin dentro le case, sopra i marciapiedi, negli spazi per i bambini, occupa qualunque cosa. 
Questa soluzione illogica rende la città priva di vita reale. E se questo può sembrare un indirizzo buono per chi sente di non poter vivere senza auto è, invece, nella realtà, una scelta devastante.
Ecco che allora moderare il traffico significa riprendersi la vità. 
Non è solo una questione di limitazione della velocità, è cosa ben diversa, che tocca settori molto eterogenei ( agli amministratori poi spiego la parola).
Applicando i principi base della moderazione del traffico, a costi molto ridotti, restituisco spazi alle persone. Si promuove una nuova mobilità, perchè su strade senza auto o con auto che viaggiano a meno di 30 km/h ci si muove in sicurezza e tranquillità, scegliendo di potere andare a piedi o in bicicletta. Sottraendo spazio alle auto si restituiscono aree ai bambini, che smettono di vivere la loro vita dentro le scatole in cui li abbiamo chiusi. Non vivono più in una stanza, in un abitacolo, in un'aula, ma tornano a giocare all'esterno, camminano o pedalano per raggiungere un luogo.
In questo modo abbiamo effetti diretti sulla salute pubblica, con il superamento dei problemi legati alla sedentarietà e un abbattimento dei costi sociali che da essa derivano. Moderando il traffico, nel suo generale concetto, abbattiamo le particelle cancerogene che le auto producono con la combustione, rendendo l'aria salubre.
Una città che sceglie la via intelligente della mobilità nuova acquista valore, genera occupazione, e diventa economicamente produttiva. Cose che non mi invento io, ma che derivano da esperienze applicate in moltissime realtà urbane.
Bene, data questa banale spiegazione (ai nostri amministratori poi faccio le slide lente), possiamo comprendere come oggi Gela possa scegliere di cambiare strada, nel senso letterale del termine.
Non è una scelta secondaria, soprattutto se pensiamo ai nostri figli, se pensiamo alle catene che gli abbiamo regalato, impedendogli di pedalare liberi per strada, di correre gioiosi, di vivere una vita al di fuori del tetro abitacolo di un auto. Li abbiamo chiusi in carcere alla nascita e tocca a noi, oggi, liberali da questa trappola.
Scegliamo un futuro migliore

Simone Morgana
Vice presidente nazionale FIAB Onlus

martedì 31 marzo 2015

Il nostro disastro urbano, la città discarica.

Mentre la città si avvicina alle elezioni, i partiti politici si danno battaglia per accaparrarsi voti come fossero sacchi di patate, senza delineare soluzioni destinate allo sviluppo della città. 
Vogliamo limitarci ad un'analisi destinata al nostro settore, che, paradossalmente, riesce a comprendere moltissimi aspetti della vita cittadina. Niente pretese particolari, ma la semplice consapevolezza che da qualunque lato la si voglia guardare, la situazione è drammatica.

La città è allo sbando, con un'espressione urbana che soffoca qualunque livello di sostenibilità, sia ambientale che sociale. Una definizione, questa, che potrebbe apparire estrema, se non fosse che, al contrario, risulta incapace di descrivere quello che abbiamo attorno.

Le forme di viabilità sono abbandonate e non gestite, inclusi i livelli infrastrutturali. Sono state realizzate rotatorie al centro dei vecchi incroci, senza che si rispettassero i principi basilari della loro costruzione, limitandosi a mettere una goccia o un cerchio di cemento al centro di una intersezione, così incrementando il pericolo per qualunque utente non motorizzato, dal pedone al ciclista. Quelle rotatorie fasulle sono uno dei più grandi pericoli per gli utenti deboli della strada.

Una città moderna, che rispecchia la scelta di evolversi, destina buona parte della sua ricchezza a rendersi bella. Di una bellezza utile, funzionale, che si traduce in atti di concreto sviluppo. La viabilità, le piazze, le strade, i quartieri, gli spazi pubblici, sono l'immagine finale di un luogo che è in salute. 
Gela è un malato terminale.

Qualunque opera o progetto rappresenta un intervento temporaneo e mal fatto: marciapiedi inesistenti; passaggi per disabili assenti o mal progettati; attraversamenti pedonali assolutamente inadeguati; gestione della viabilità non motorizzata assente; trasporto pubblico pessimo; uso inadeguato o assente della polizia municipale.
Appare paradossale l'incapacità di pensare la città come un grande sistema, che richieda una gestione complessiva delle cose, mirata all'ottenimento della moderazione del traffico, che permetta di aumentare negli anni il livello di vivibilità urbana, con ripercussioni di carattere economico incalcolabili.
Invece si continua a dire, lo fa questa amministrazione, che si è fatto un marciapiede, si è illuminata una via, si realizza un misero troncone infinitesimale di lungomare, si fa un muro di contenimento di duecento metri. 
Queste opere sono saldature malfatte, cicatrici che peggiorano un sistema provvisorio.

Pensate al vestito improbabile di un clown, all'abito mille toppe di arlecchino, buono per uno scherzo carnevalesco. Questo rappresentano gli interventi estemporanei e mal collegati, le opere frutto del genio illogico di un tecnico che ha deciso di piazzare una strada qui e un nuovo lampione lì.

Una città richiede un progetto unico: non posso pensare le piazze se dimentico il loro valore sociale di aggregazione. Questo spinge a realizzare un sistema di viabilità che valorizzi gli spostamenti senza auto e favorisca il trasporto pubblico, l'uso della bici o gli spostamenti a piedi; da questo discende una rivisitazione complessiva dei quartieri, studiati non più per le auto, ma per la gente, con marciapiedi grandi, aree giochi diffuse; moltiplicazione delle aree pedonali e delle zone a traffico limitato. 
Queste cose non richiedono interventi strutturali di grande costo, ma sono realizzabili con una intelligente gestione della spesa pubblica. Paradossalmente costa molto di più un'opera come il nuovo rifacimento del lungomare, di per sè inutile, visto che è un brandello nel complesso viario, piuttosto che uno studio di riadattamento in chiave di vivibilità urbana del centro storico.

Gela è un disastro urbano che danneggia tutti quanti, quasi una città discarica, dove ogni cosa ha una collocazione improvvisata e casuale.

Questa amministrazione ha dimostrato, fino ad ora, di non volere migliorare la mobilità e la conseguente vivibilità della città. Ha dimostrato di volere che questa città sia brutta, orribile, impresentabile ed invivibile, nessun segno opposto è venuto da chi finora ci ha amministrato.

Fiab Gela chiede un cambiamento di rotta, una modifica decisa dell'impostazione politica sul tema della mobilità e della vivibilità urbana. Senza questo cambiamento di rotta non ci potrà essere alcuno sviluppo per Gela.

Non ci piace vivere in un luogo così, noi vogliamo una città più bella e vivibile, tenetevi le opere buttate in giro come dadi lanciati a casaccio e dateci un progetto vero per lo sviluppo.

giovedì 26 febbraio 2015

La ciclabile giocattolo lunga pochi metri

Giova fare buoni titoli sui giornali, perchè così la gente pigra legge poco e si fa un'opinione rapida. 
Facciamo un esempio. Se si titola: " Ciclabile sul lungomare di Gela", la gente pensa ad una ciclabile di almeno 6 km che permetta di andare da un capo all'altro del lungomare in tutta sicurezza. Ci si è fatti un'opinione, diremmo buona, del lavoro dell'amministrazione, che finalmente fa un'opera utile e non di facciata.
Questi però sono i titoli. Perchè, se leggiamo con attenzione, spesso ci accorgiamo di quel particolare che smonta l'intero progetto e, quindi, la nostra positiva opinione.  Scoprendo, per esempio, che la ciclabile non copre affatto il lungomare, ma una porzione insignificante.
Ecco che allora è giusto informare tutti su quanto accade, poi le opinioni ognuno le può modificare oppure no, addirittura può anche non averle, ma quella è un'altra storia.
Sul lungomare di Gela sono iniziati i lavori per il rifacimento del tratto sud, ricompreso fra la via Paolo Borsellino ed il vecchio Pontile Sbarcatoio. Fuochi d'artificio (ideali), fotografie di rito, strette di mano, amministrazione contenta e così via.
I lavori, al netto di un giudizio sul progetto, comprendono anche la realizzazione di una pista ciclabile.
Per i meno informati la ciclabile è quel percorso in sede propria dove le bici (mezzo di trasporto) camminano per raggiungere un determinato luogo con maggiore sicurezza.
La pista ciclabile che verrà realizzata sul lungomare di Gela è lunga poco più di 400 mt, in pratica come una pista d'atletica (l'anello rosso attorno al campo da calcio). La ciclabile corre (si fa per dire), quindi, per un misero tratto del lungo mare, che ha una lunghezza di circa sei chilometri. 
In pratica, considerando il lungomare una strada che serve a connettere diversi punti della città, hanno inserito poche centinaia di metri di ciclabile per fare contenti i ciclisti o chissà chi.
Il risultato è la creazione di un pericolo peggiore della situazione attuale. Infatti, ogni studio sulla mobilità ci informa che il ciclista che pedala in sede promiscua con le auto mantiene un buon livello di attenzione, che lo preserva da eventuali incidenti. L'inserimento di un tratto ininfluente di ciclabile su un percorso non protetto, determina una finta sensazione di sicurezza che, purtroppo, perdura non appena ci si immette nuovamente sulla strada non protetta, con aumento del pericolo di incidenti
Ma non ci limitiamo a questo. 
L'immissione di una ciclabile su una strada promiscua è sempre pericolosa. Così come prevista nel progetto, considerata la brevità del tratto, la ciclabile del lungomare genera pericoli altissimi per l'incolumità dei ciclisti.
In pratica meglio non farla che farla così.
Lo sappiamo, direte che noi ciclisti ci si lamenta sempre, ma vogliamo intervenire dicendo che non siamo mosche bianche, siamo persone che utilizzano un mezzo di trasporto che genera benefici per l'ambiente, la salute e gli spazi sociali e gradiremmo che ogni progetto dedicato all'evoluzione della mobilità fosse studiato con serietà e competenza.
Creare una ciclabile di 400 mt su una strada che è lunga  15 volte tanto (6000 mt) non è una soluzione intelligente o da esaltare, è uno spreco di denaro. E' come se si decidesse di costruire una strada in un deserto lunga solo 400 mt: non collegherebbe nulla, sarebbe inutile.
Le ciclabili hanno un fine trasportistico e di mobilità, non sono una panchina o un'aiuola, sono una infrastruttura di grande valore che va studiata nel suo fine complessivo di collegamento e di alleggerimento del traffico veicolare pesante.
Per vedere una vera ciclabile, che racchiude questi criteri, non è necessario andare nel Nord Europa, ma guardare a quanto sta facendo il Comune di Ragusa con la ciclabile di Marina di Ragusa, oltre quattro chilometri sull'intero lungomare.
La città di Gela ha i soldi per costruire utili infrastrutture che la rendono una città normale, ma forse gradisce solo opere di facciata, inutili e buone per i titoli di giornale.
Chiediamo all'amministrazione un progetto valido per la mobilità in città e non una ciclabile giocattolo lunga solo pochi metri.
Se serve aiuto noi siamo disponibilissimi (senza chiedere un euro, si intenda).

Fiab Gela

venerdì 13 febbraio 2015

Mobilità sostenibile a costo zero ( vallo a dire ai comuni)

La mobilità sostenibile costa poco, al massimo qualche cartello e la carta per le ordinanze comunali, il resto è solo guadagno, soprattutto per la locale azienda dei trasporti pubblici e per chi gestisce i parcheggi. 
Quando dico questa frase ad un amministratore, di solito, rimane interdetto per una decina di secondi. Superato il blocco, passa subito alla frase di rito, quella che dici perchè sai che altro non conosci: ci vorrebbero le piste ciclabili. Certo, dico, ma quelle se ci sono i soldi e i progetti, per adesso possiamo partire da un concetto più semplice, la moderazione del traffico. 
A questo punto la faccia dell'amministratore di turno diventa buia, quasi diffidente, mi guarda ancora e mi dice: quindi non ci sono soldi da spendere, progetti europei, appalti pubblici, opere da realizzare, burocrazia e autorizzazioni da seguire e ottenere, non c'è niente di tutto questo
No, niente, almeno se vogliamo iniziare con il cambiamento. 
E questa è la mazzata finale, ci rimangono male, per due ragioni, penso. 
La prima è che non possono più dirti che non ci sono soldi; la seconda è che, anche se i soldi ci fossero, non possono lanciarsi nei dubbi meandri dell'appalto pubblico.
Il turbamento dell'amministratore, ho compreso, si annida in quello che è un semplice pensiero: le cose si fanno se si vogliono fare.
Mobilità sostenibile a basso costo non è uno slogan, è il primo vero passo per iniziare a cambiare il metodo di gestione dell'intera vivibilità urbana.
Il punto zero, la partenza dalla quale costruire tutto, è il concetto di Moderazione del Traffico
Ridurre il flusso veicolare sulle strade cittadine diventa fondamentale per creare mobilità alternativa. Su una strada non trafficata o a bassissimo traffico, pedalare, andare a piedi, in carrozzina o con il passeggino è semplice, divertente e rilassante.
Poniamoci adesso il secondo problema, se riduco l'utilizzo dell'auto, come faccio a muovermi?
La risposta prevede una serie di scelte, che a fronte della riduzione dell'occupazione del suolo generata dalla riduzione del traffico selvaggio, possono evolversi in molte direzioni. 
Posso scegliere di muovermi in bici, mezzo questo che nei tragitti entro i cinque chilometri rimane validissimo; posso decidere di muovermi a piedi ( è una scelta); posso utilizzare il mezzo pubblico.
Quando pronuncio la parola mezzo pubblico, soprattutto a Gela, vedo facce buie e sorrisi ironici e, devo dire, a ragione. L'attuale situazione del trasporto pubblico locale è drammatica, ma questo non vuol dire che non possa essere rivoluzionato.
Eliminate le auto e fatti funzionare i parcheggi, l'elemento trasporto pubblico cambia volto. Infatti una corretta gestione delle corse, non per forza implementate, ma razionalmente gestite e con garanzia di passaggio assoluta in tempi prestabiliti e stima dei tempi d'arrivo, permette di avere un sistema capillare ed efficiente.
Spostare gli utenti dall'auto privata al trasporto pubblico, con annessi controlli circa i titoli di viaggio e gli abbonamenti (controlli oggi inesistenti), determinerebbe un incremento degli utilizzatori paganti in termini assoluti, con enormi margini di guadagno per l'azienda gestore. Da questo potrebbero discendere benfici ulteriori in prospettiva economico occupazionale.
Il terzo elemento, marginalmente accennato, sono i parcheggi. Limitandomi all'esperienza locale di Gela, oggi abbiamo dei casermoni strategicamente posizionati, che nell'ottica del trasporto intermodale, ove questo si rendesse necessario in una città di appena 80.000 abitanti, potrebbero svolgere un ruolo chiave. Determinando ulteriori guadagni .
Il quadro è semplice e lo possiamo racchiudere in una sola parola e tre passaggi: Moderazione del Traffico, raggiungibile con: 1) provvedimenti mirati di dissuasione della circolazione veicolare motorizzata privata; 2) incremento e gestione razionale del trasporto pubblico locale; 3) gestione integrata delle aree parcheggio esistenti.
In pratica, sfruttando il patrimonio del comune, senza ulteriori investimenti immediati, si potrebbe generare guadagno e realizzare il primo passo essenziale per la mobilità sostenibile.
Certo è che questa cosa della mobilità sostenibile a costo zero è proprio fantascienza!

Simone Morgana
Vice presidente nazionale Fiab
Consigliere Fiab Gela

martedì 3 febbraio 2015

Treno e Bici, in Italia siamo ancora al vapore

La bicicletta richiede poco spazio, ma le ferrovie italiane la considerano come fosse un autobus. Sono più le limitazioni per caricare una bici su un treno che quelle che regolano il trasporto dell'auto sui treni ( ci si conceda l'ilare confronto). Ovviamente questo, quando ci sono i treni per il trasporto bici, almeno in quel caso puoi parlare di limiti ad un servizio che c'è, perchè in molti casi il bel paese italico non ha proprio il servizio treno + bici, mentre in tanti altri casi, non ha proprio il treno. Nel senso che se arrivate in stazione potreste trovare un deserto di binari e traversine, perchè di treni ormai non ce ne sono più. Gela Centrale insegna, con i suoi infiniti binari, manco fosse Bologna, tutti di supporto alla raffineria Eni, ma semideserti, attraversati da cani allegri e pochissimi Regionali depressi.
Ma siamo in Italia, si sa, tutto è un po' allegro, caciarone, divertito. Insomma, mica possiamo essere svizzeri, altrimenti sai che noia. Immaginiamo una mattina in cui ci si sveglia e si decide di raggiungere una determinata destinazione in bici. Si raggiunge la stazione, si guarda l'orario, si compra il biglietto, si arriva in prossimità della vettura, si carica la bici, la si sistema con facilità, aiutati dal personale di accompagnamento, e ci si siede comodi ad aspettare l'arrivo. Ecco, immaginiamolo! 
In Italia di regola non accade, anche in quell'Italia che spesso ci sembra patria dell'intermodalità. 
Questa tranquillità non esiste, perchè secondo le Condizioni Generali di contratto di Trenitalia il personale di accompagnamento può fare il bello ed il cattivo tempo. Nel senso che se quella mattina il treno che prevede anche il trasporto bici è un po' più carico del previsto, la bici rimane a terra; se quel dato giorno il personale addetto si è svegliato male, la bici rimane a terra; se quella santa alba il personale rileva che la vostra bici, per sua unica valutazione, si dimostra fastidiosa, la bici rimane a terra. Questo dicono le Condizioni Generali di Contratto scritte da Trenitalia e valide sul territorio nazionale. Non un elenco di casi obiettivi e dettagliati in cui la discrezionalità del personale non incide, ma un potere da monarca assoluto.
Purtroppo non ci fermiamo a questo, perchè il pirotecnico redattore delle suddette condizioni ha ben pensato che se vieni in bici a prendere il treno sei di certo uno che se la può cavare da solo, quindi, nell'ipotesi in cui la vettura per il trasporto bici non sia di quelle ultramoderne e il piano vettura abbia uno sbalzo dalla banchina di un metro, sono cavoli amari caro ciclista intermodale. Devi essere in forma (salvo pieghevole), caricarti la tua bella bici, sbatacchiarla in giro e sistemartela da solo, e sì, tutto da solo, anche se sei un vecchino settantenne, una ragazza mingherlina, un tipo infortunato o uno col mal di schiena. Questo perchè le stravaganti condizioni recitano che il personale di accompagnamento non deve aiutare il ciclista intermodale (praticamente un astronauta) nel carico - sistemazione - scarico del mezzo. E buonanotte.
Proseguendo a braccio, perchè sui binari non si può, ci rendiamo conto che il famoso servizio di trasporto bici, anche dove previsto, non è mai garantito. Infatti se ti porti dietro cinquanta valigie puoi tranquillamente metterle in vettura, senza timore che nessuno obietti nulla, tranne i tuoi poveri compagni di viaggio, se invece hai con te una bici snella, avrai sempre l'eterno dubbio se poterla caricare o meno, anche sulle vetture dedicate. Perchè non vi è obbligo per Trenitalia di garantire l'intermodalità, perchè nelle condizioni generali non vi è l'obbligo per Trenitalia di riservare in vettura un numero certo di posti alle bici, a prescindere dal carico o meno della vettura stessa in termini di passeggeri. 
Questi alcuni rilievi generali, che dimostrano come non vi sia la minima volontà da parte di Trenitalia di migliorare il proprio rapporto con l'intermodalità treno più bici. Infatti, se stipulo un contratto con te comprendo la tua politica proprio dal contenuto del contratto e quello di Trenitalia è un contenuto posto interamente a tutela della società e per nulla a protezione dell'utente.
La lunga percorrenza è poi un tasto dolentissimo. Infatti o impacchetti la bici, la fai scomparire, la ingoi bene, oppure scordati di correre da Roma a Firenze con normalità e tranquillità, infatti il treno in quel caso unisce due regioni e lì Trenitalia, che chiaramente in questo caso esprime il suo sostanziale dissenso verso l'intermodalità con bici, vieta il trasporto delle bici se non insaccate ( tipo salumi).
Per quanto riguarda le Regioni poi, è un mare magno di corse dimezzate, stazioni fantasma e binari deserti, che si contrappone a poche realtà discretamente efficienti. Il tutto, con poca chiarezza ed uniformità in termini di abbonamenti, sconti e tariffe.
L'era della terza rivoluzione industriale sarà pure arrivata, ma per il treno + bici in Italia siamo fermi al vapore. Signori, in carrozza (forse)!

martedì 20 gennaio 2015

Stanno distruggendo tutti i boschi di Sicilia

La terra ed i boschi sono parte del nostro patrimonio. La Sicilia era ricoperta da alberi, nei secoli abbattuti per far spazio alle colture. Poi si decise di creare delle aree demaniali di rimboschimento, riportando un minino di copertura arborea con l'introduzione dell'eucalipto ( non il massimo, ma pazienza). Oggi, anche quelle aree forestali vengono rase al suolo; quei pochi boschi di Sicilia vengono devastati.
E' successo che la Regione Sicilia qualche hanno fa ha incredibilmente autorizzato una società privata, la Sper Spa, composta da 2 società: la italo-tedesca RWE Innogy e la Fri-El Green Power, a disboscare tutte le aree boschive del centro sicilia per ricavare bio massa (legna) da bruciare nella grande centrale nei pressi di Enna. 
Abbiamo percorso in mountain bike questi boschi, lungo splendidi itinerari cicloturistici che potrebbero portare milioni di euro in turismo se correttamente valorizzati. Quello che abbiamo visto ha dell'incredibile, una distruzione senza precedenti. Boschi devastati, come se ci fosse caduto dentro un meteorite. Tagliano ogni tipo di albero, giovane o vecchio che sia. All'inizio non lo troncano del tutto, lo tranciano alla base e lo lasciano cadere. Gli alberi rimangono in terra per qualche giorno. L'effetto è quello di un'onda d'urto che ha colpito il bosco radendo tutto al suolo. Dopo arriva un'apposita macchina, che strappa gli alberi dal moncone rimasto conficcato in terra, (anche alberi con pochi anni di vita), li trascina via dai pendii e li porta in un'area dove gli alberi vengono ripuliti dai rami, a questo punto, i tronchi, vengono caricati su appositi camion in direzione della centrale a Bio Masse di Enna. Nel sud della provincia di Caltanissetta, intere aree sono state devastate, boschi come Il Comunelli, Il Disueri, Il Raffo Rosso, sono stati smembrati e distrutti. Paradisi per il cicloturismo, il trekking; zone di nidificazione per uccelli e rifugio per animali indigeni. Tutto è stato distrutto. Nel silenzio più totale.
Tutto questo è inaccettabile.
La Fiab è un'associazione ambientalista e crede che la valorizzazione dei luoghi debba arrivare dal rispetto degli stessi. L'utilizzo della bici è uno dei mezzi per raggiungere questo obiettivo. Ogni area disboscata corrisponde a grandi itinerari che sono perfettamente percorribili in bici. Vie cicloturistiche che per la loro portata ed il loro valore ci vengono invidiate in tutto il mondo. Sono cammini che caratterizzano la Sicilia e la sua storia naturale.
La Regione invece consente questo stupro, una violenza che non porta denaro, benefici o posti di lavoro, ma che arricchisce pochi soggetti a discapito dell'intera popolazione siciliana.
Noi lo denunciamo e chiediamo a chiunque di farlo, perchè questa violenza deve essere fermata al più presto, per evitare che della Sicilia resti solo un deserto arido.

Cambiamo le cose perchè altrimenti non le cambia nessuno

Gela non è una città normale, non diciamoci bugie. La normalità è per definizione ciò che sta nella regola. Ed un posto privo di servizi essenziali, come l'acqua, gli spazi di vita comune, il trasporto pubblico, non può essere un posto a norma.
La regola banale, quella che dovunque esiste e da noi non solo non c'è, ma quando appare la fanno sembrare come una cosa eccezionale.
Non è eccezionale potersi lavare il volto la mattina con l'acqua pulita (quando c'è l'acqua); potere uscire di casa a piedi e camminare lungo marciapiedi regolari per raggiungere un qualunque luogo; poter portare i bambini in un parco giochi sicuro e pulito; potere utilizzare il mezzo pubblico per arrivare prima senza dovere aspettare delle ore; potere utilizzare la bici come mezzo di trasporto per se e per i propri figli senza temere di essere investito da un auto o di fiinire in una buca grande come una voragine; potere trovare luoghi dove stare insieme che non siano trasformati in enormi parcheggi per auto; potere avere un decoro urbano che sia orgoglio per il vivere comune. 
Queste cose non sono eccezionali, queste sono cose normali.
Le dobbiamo pretendere con in nostri gesti quotidiani, con quelle piccole rivoluzioni che a lungo andare cambiano le cose. Gesti piccoli, ma che se fatti in gruppo diventano segnali enormi.
Come quello di scegliere di andare in bici per muoversi, di andare a piedi, di portare i figli a scuola lasciando l'auto a casa.
La bici è un mezzo di trasporto, serve per fare la spesa, per andare a comprare il pane, serve per andare al lavoro o a trovare un amico. Andare in bici non è per forza uno sport, altrimenti sarebbe come dire che chi guida un auto è obbligatoriamente un pilota (non ci pare).
Allora pedaliamo, all'improvviso, insieme, in compagnia, per rivendicare questo concetto importante che libera gli spazi e rende le città più belle, che ci restituisce un rapporto con le persone e con i luoghi.
Noi promuoviamo le politiche ciclabili e tuteliamo la posizione di chi va in bici, sempre dalla parte di chi pedala.
Siamo la FIAB e a Gela ci mettiamo le bici e gli incontri.
La domenica con un appuntamento importante, per stare insieme, anche solo pochi attimi, per stare vicini in bici, per dimostrare che le strade sono più belle quando passano le bici.
Una pedalata che è un incontro, una festa, pochi amici o migliaia di persone non importa, saremo gruppo anche in due.
Cerchiamo spazio per la bici, per noi stessi, per un vivere che diventa più civile e sociale, per le mamme, i papà, i bambini, i nonni, i single, gli ammogliati ,gli scapoli, insomma, per chiunque abbia voglia di stare insieme.
Tutti, domenica 25/01/2015 per un altro appuntamento di  #pedalaincittà
Ore 10,15 Muretti di Macchitella - Caffè Cornetto (carico vostro) e Bici, per un giro in città, a scoprire che Gela è bella vista dal sellino di una bici.

Andiamo dove ci pare, anche in tondo, per cambiare le cose con gesti concreti.

giovedì 15 gennaio 2015

Quando la pista serve solo alla propaganda

Costruire ciclabili in Italia è un hobby comunale diffuso. Si progettano tronconi infrastrutturali lunghi anche dei chilometri che, all'improvviso, scompaiono nel nulla, totalmente decontestualizzati. Ovviamente, prima di inaugurarli, si fa una bella serie di foto e qualche articolo sui giornali locali.
Una città vivibile però è fatta di altre cose, è composta da un complesso di elementi che devono essere collegati fra loro per funzionare, la mancanza di uno solo degli elementi rende gli altri inutili.
Prendiamo adesso la nostra umile città meridionale e partiamo dal progetto di ciclabile che Fiab Gela e il Comitato di Quartiere Macchitella donarono al Comune di Gela tempo addietro.
Il progetto nasce da uno studio molto più complesso della singola ciclabile di quartiere. Uno studio la cui previsione è quella di creare una infrastruttura per la mobilità dolce che partendo dal parco urbano di Montelungo segua ad anello l'intera area bassa della città, collegandosi poi verso la parte sommitale ed il centro con sistemi di risalita (bus urbani e navette che accolgano anche le bici). Una infrastruttura il cui obiettivo è quello di ridurre il traffico motorizzato e aumentare gli spazi di vivibilità con conseguenti ricadute positive sul valore economico e sociale dell'intera area urbana.
Il singolo troncone di Macchitella rappresenta di fatto una parte del progetto complesso che deve per forza inserirsi in un contesto, altrimenti resta un chilometro senza alcun senso utile a fini trasportistici.
Il Comune di Gela, come ripetiamo sempre, ha pagato centinaia di migliaia di euro per elaborare il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. Questo piano rappresenta il più avanzato strumento esistente per lo sviluppo di tutti i sistemi di mobilità in città. Gestire la mobilità significa rivedere il valore stesso della città e la sua possibilità di crescita economica, anche in chiave di nuova immagine esterna.
Ad oggi questa amministrazione non ha mai portato avanti alcuna procedura per adottare questo piano, con evidente danno per le casse comunali, che hanno visto uscire dei soldi per creare uno strumento mai utilizzato. Un po' come comprare una bella bici ( per restare in tema) da migliaia di euro e buttarla in fondo ad un garage.
La pista ciclabile di Macchitella è una scintilla che senza  legna adatta e sistemata in modo razionale darà vita solo ad un inutile fuoco di paglia.
Vogliamo qualcosa di più grande che un semplice pezzo di pista ciclabile, vogliamo la mobilità nuova.

martedì 13 gennaio 2015

Il branco libero che uccide la mobilità

Partiamo subito da una constatazione ovvia, quasi scontata: il cane è un grande amico dell'uomo. Aggiungiamo poi che siamo davvero amici dei cani; li difendiamo e vorremmo sempre proteggerli. Detto ciò, non ci rimane che precisare una cosa non di poco conto: il cane randagio, abbandonato a se stesso, diventa un pericolo incontrollato per pedoni e ciclisti.
Pedalare a Gela e nelle strade del suo territorio extraurbano è diventata un'avventura rischiosa, quasi proibitiva per chi non è così coraggioso da affrontare il branco che si lancia furioso all'inseguimento del povero malcapitato.
Al calar della sera la situazione degenera, con i branchi sparsi che dominano l'intera città e diventano tiranni delle strade extraurbane; meticci, razze pure, pitbull, maremmani, cani pastore, ogni genere di canide si muove silenzioso nell'oscurità, digrignando i denti bianchi contro chi ha scelto di muoversi a piedi o in bicicletta.
Non è questa una città civile, che lascia la propria gente in balia della fortuna. Girare con un passeggino a Montelungo o nelle strade di Macchitella è una scelta azzardata se non si è in gruppo. Scegliere di pedalare negli stessi luoghi, per adulti o bambini, è una prova di forza legata alla sorte, sperando che il branco abbia scelto altre zone di caccia.
Oltre il limite urbano si apre la selva senza leggi, ricca di cani abbandonati e moltiplicati. Una passeggiata o un'escursione in bici sono cose per veri Indiana Jones, con la frusta alla cintola e la scaccia cani in pugno. Per il ciclista scattista attraversare Manfria è una prova fatta di variazioni e ripetute necessarie, scatti ad ogni curva per branchi che si lanciano rabbiosi verso le pedivelle.
In tutto questo caos il canide si organizza, chiama a raccolta i suoi simili e si riproduce fecondo e sazio, grazie ai grandi cumuli di immondizia lasciati ovunque dagli incivili cittadini, che in disprezzo di ogni regola abbandonano il rifiuto ai margini di qualsiasi strada. Qui il pranzo è servito ed il popolo dei quadrupedi ringhianti cresce a dismisura.
Siamo ormai ad una questione di sicurezza pubblica, l'amico dell'uomo è diventato il suo predatore e non vorremo certo il morto di turno, come è successo in tanti altri luoghi, come la famosa vicenda della turista nella spiaggia di Sampieri ci ha insegnato.
Non possiamo pensare di muoverci sempre e solo nel guscio metallico dell'auto. Vogliamo che la scelta di muoversi in bici o a piedi sia un scelta libera e sicura, senza dover temere che un branco di cani arrabiati aggredisca noi o i nostri figli.
Ad oggi, purtroppo, questa possibilità non esiste. 
Le ciclabili ed i loro progetti sono cose importanti, ma partiamo dalla base, creiamo luoghi sicuri dove stare.

lunedì 12 gennaio 2015

Sindaco tappa la buca

Quando la strada perde il suo manto sinuoso e scuro gli unici ad accorgersene veramente sono i ciclisti.
Perchè se per un'auto una buca può essere un piccolo fastidio economico ( spacca un cerchio), per il ciclista la buca diventa molto più che una noia da portafoglio, diventa un pericolo serio per la propria incolumità.
Si dice che in campagna elettorale le nostre amministrazioni si divertano a tappare buche e a riasfaltare strade. Peccato che le campagne elettorali di tipo amministrativo comunale arrivino con cadenza molto inferiore rispetto al formarsi delle buche stradali. In pratica ci sono molte più buche che campagne elettorali.
Questo significa che il metodo orribile di procedere a riasfaltare le strade solo nel periodo elettorale è assolutamente in contrasto con la buona amministrazione.
Così ci si ritrova in città con strade che sembrano viali sterrati, dove le auto transitano con regolarità, ma i poveri ciclisti, siano essi urbani o cicloturisti di lunga gittata, sono costretti ad evitare voragini grandi come ruote di camion, il tutto a proprio rischio e pericolo.
E' per questo che Fiab Gela chiede a tutti gli utenti della strada, non solo ai ciclisti, di comunicare al nostro caro ente comunale tutti i luoghi dove ci sono buche o tombini sconnessi, luoghi che sono pericolosi per chi ha scelto di muoversi lasciando l'auto a casa.
Un buon incentivo per la mobilità nuova nasce dalla realizzazione di strade sicure e prive di insidie per gli utenti. Facciamo sentire la nostra voce, pretendiamo che i nostri diritti siano rispettati. Le nostre strade sono il luogo della nostra socialità e per questo devono essere in ottime condizioni.
Perchè se un'auto non entra in un tombino, una bici ci vola dentro come se niente fosse.
Tappa la buca

Quello che siamo lo dicono i numeri. E si vede!

La tutela ambientale e la valorizzazione degli spazi sociali sono quello che Fiab persegue ogni giorno, utilizzando il mezzo bici come strumento fondamentale per costruire luoghi e città vivibili.
Siamo grandi per il lavoro che facciamo su tutto il territorio nazionale.
Siamo grandi perchè non ci limitiamo ad essere tipi in bici, ma perchè la bici diviene il mezzo per creare un mondo diverso.
Ogni utente debole della strada, ogni ciclista, rappresenta Fiab, così come Fiab li rappresenta.

Eccovi i nostri numeri

(Dal sito Fiab)

A fine 2014 sono 132 le associazioni aderenti che con le sezioni fanno 148 gruppi FIAB attivi sul territorio per un totale di 17.274 soci. La crescita rispetto al 2014 è dell’ 8 %. Si tratta del 13° anno consecutivo di crescita del numero dei soci.
Se calcoliamo che ogni associazione in media organizza una 15ina di escursioni all’anno con circa 25 partecipanti, per un itinerario medio di 50 km possiamo ipotizzare che la FIAB propone ogni anno circa 2.200 escursioni portando in bicicletta oltre 55.000 persone che complessivamente percorrono 2.775.000 km pari a 70 volte il giro del mondo!
Il sito www.fiab-onlus.it è stato visitato da 144.000 utenti unici. La pagina Facebook ha quasi 9.000 followers e oltre 20.000 contatti alla settimana. Twitter FIAB ha 2.300 followers.


Progetti ed eventi

1.     Tutto l’anno. Continua il progetto di solidarietà “Biciclette a Fiumi”. Il progetto ha lo scopo di creare una rete di percorsi ciclabili nelle zone colpite dal terremoto che ha colpito L’Emilia Romagna nel 2012.
Questa rete nascerà con il duplice scopo di collegare i territori Emiliani alle grandi reti cicloturistiche nazionali (Bicitalia) e internazionali (Eurovelo) per attirare i turisti e contribuire all’economia locale e di creare dei collegamenti di servizio tra località e località, approfittando della natura pianeggiante dei luoghi e dell’attitudine degli emiliani ad usare la bicicletta come mezzo di trasporto comune. Assieme al consorzio delle città d’arte della Pianura Padana la FIAB ha proposto 10 percorsi in altrettante città del percorso invitando le associazioni FIAB ad organizzare dei “weekend da favola” i cui proventi sono destinati al progetto di solidarietà.

2.     Tutto l’anno. La FIAB è interlocutore privilegiato dell’intergruppo parlamentare Amici della Bicicletta, che ha prodotto diverse proposte di legge ed emendamenti, alcune di queste sono già state discusse in aula o nelle commissioni. Ad es. le proposte di legge sul riconoscimento dell’infortunio in itinere per chi va in al lavoro in bici (eravamo presenti alla conferenza stampa di presentazione del 16 gennaio), o il pacchetto di provvedimenti per la sicurezza stradale o il miglioramento della mobilità ciclistica. In particolare sono stati diversi gli incontri con il ministero delle infrastrutture e trasporti per chiedere la semplificazione normativa in materia di ciclabili e biciclette. Al nostro Fianco, oltre all’intergruppo, anche l’ANCI.

3.     Gennaio, campagna Tesseramento, invio cartoline e locandine alle associazioni con lo slogan. “Ho voluto la bicicletta e adesso voglio pedalare. Non è solo un piacere. E’ anche un diritto”.

4.     Gennaio. Dopo un lungo lavoro di selezione tra più di 70 candidati al ruolo di addetto stampa, viene assegnato il nuovo ufficio stampa all’agenzia Dragonetti&Montefusco. L’obiettivo è far emergere i temi e le proposte della FIAB nei grandi media nazionali. Nei primi 6 mesi del 2014 sono stati coinvolti 1250 giornalisti con un totale di 3637 articoli usciti nei media, la maggior parte sulla carta stampata.

5.     Gennaio. Lancio nuovo portale Albergabici che diventa da semplice “bacheca” a disposizione degli alberghi ad un vero e proprio motore di ricerca per gli alberghi amici della bicicletta in tutta Italia, suddividendo gli alberghi per le principali categorie di ciclisti di riferimento: Ciclisti turisti, bici da corsa, mountain bike e squadre sportive. Oltre 300 strutture ricettive hanno ottenuto da FIAB il riconoscimento di “Albergabici Amico della Bicicletta”. Da luglio è possibile per gli utenti inserire recensioni sua sugli alberghi che sulla qualità cicloturistica della zona.

6.     25-26 gennaio. Formazione interna di base – Bologna. Corso di formazione rivolto ai dirigenti di associazioni aderenti a cui hanno partecipato circa 50 dirigenti da tutta Italia. Temi del corso:
a.     Identità e immagine FIAB, chi siamo, cosa facciamo. come vogliamo essere visti;
b.     Politica dal basso, i due rami di attività, i compiti che ci diamo fra la gente,  lobbying su enti locali e centrali.  potere contrattuale;
c.     Attività politiche sulla mobilità, su  cosa e con chi;
d.     Modello di mobilità, bici e trasporto pubblico, le tre gambe del modello, cosa chiedere a Enti Locali e nazionali;
e.     La ciclabilità, come si fa, cosa serve, le parti in causa
f.      Rete e ciclabilità diffusa, intermodalità, sosta, uffici bici locali e nazionali, promozione;
g.     Interazione con la politica;
h.     Interlocutori, negoziati, collaborazione, pressione, protesta;
i.       Media e comunicazione esterna;
j.      Visibilità e appetibilità, rapporti con i giornalisti, strumenti, informazioni in entrata e in uscita;
k.     Strumenti associativi;
l.       Banchetti e gazebi, sito, social network, sede, campagne locali e nazionali, manifestazioni.

7.     Gennaio- aprile. Campagna del 5x1000 alla FIAB. Abbiamo prodotto un questionario a cui hanno risposto centinaia di soci sulle motivazioni per cui avrebbero destinato il loro 5x1000 alla FIAB. Si è aperto una pagina in cui i soci vedevano pubblicato una loro foto con il messaggio “Pretendere spazio per la bicicletta”. A marzo inviato email e sms con il messaggio: “La bicicletta migliora la città, la vita e la salute di tutti. Sostieni una rivoluzione possibile: il tuo 5x1000 alla FIAB”.

8.     Febbraio - ottobre. Presentazione assieme alla provincia di Udine 13 ciclo itinerari della “Terra di Patriarchi” per un totale di oltre 1.300 km di percorsi individuati da FIAB del Friuli Venezia Giulia.

9.     14 febbraio. Anche quest’anno la FIAB ha partecipato all’evento promosso dal programma di radio due caterpillar “M’illumino di meno”. Oltre all’adesione della Federazione che già contribuisce al risparmio energetico promuovendo l’uso della bicicletta, molte associazioni FIAB hanno organizzato eventi e mobilitazioni a fanali accesi in molte piazze d’Italia.

10.  14 febbraio. Convegno confronto politiche europee. “Come rendere un paese Bike Friendly?”, presso camera dei Deputati, Roma, organizzato in collaborazione con il gruppo Interparlamentare per la Mobilità Ciclistica
Sono intervenuti:
Marina Sereni, Vice Presidente della Camera dei deputati
Estella Marino, Assessore all’ambiente di Roma
Erasmo D’Angelis, Sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti
Giulietta Pagliaccio, Presidente FIAB
Prima sessione: l’Europa
Valerio Parigi – FIAB. Le esperienze dei Paesi europei a ciclabilità avanzata: da dove cominciare, quali le tappe di un processo di cambiamento, come affrontare il dissenso e le resistenze al cambiamento, come coordinare una politica nazionale per la mobilità ciclistica, come coinvolgere attori diversi per l’intermodalità, le campagne di promozione.
Con la partecipazione di Frederik Depoortere, dirigente Ciclabilità della Regione di Bruxelles.
 Interventi.
on. Antonio Decaro - Presentazione bozza legge quadro nazionale sulla mobilità ciclistica
on. Diego De Lorenzis - Presentazione legge contrasto al furto
seconda sessione: l’Italia
La politica, le leggi, le norme, i tecnici: il successo si conquista insieme.
Un confronto tra esperti moderato dall’on. Paolo Gandolfi con la partecipazione di
Enrico Chiarini - FIAB
Edoardo Galatola - FIAB
Alfredo Drufuca - Polinomia
Matteo Dondè - libero professionista
Sergio Dondolini - Ministero Infrastrutture e Trasporti
Giuseppina Ferrannini - Ministero Infrastrutture e Trasporti
Pierfrancesco Maran - Delegato ANCI Trasporto Pubblico Locale e Mobilità
Andrea Colombo – Assessore Mobilità e Trasporti Comune di Bologna

11.  21-23 febbraio.  Partecipazione di FIAB a Bici@romaexpo, fiera di settore con partecipazione ad incontri e seminari di carattere fieristico.

12.  Febbraio/Marzo.  La FIAB ha lanciato un concorso per la creazione di un nuovo logo. Ne sono giunti oltre 170 da tutta Italia e la scelta è stata accurata e improntata all’immediatezza e alla semplicità del messaggio. Il logo è stato presentato al congresso di aprile.

13.  Febbraio/marzo. In conclusione del piano di segnalamento operato dalle associazioni FIAB venete, viene posta in atto la posa di oltre 1400 km di cartelli direzionali per 4 itinerari di lunga percorrenza in Veneto. Di questi, oltre 1.000 km fanno parte della rete Bicitalia e contengono il numero del percorso Bicitalia o Eurovelo.
14.  Marzo – aprile. Corsi di formazione realizzati a seguito di un bando Cariplo con l’obiettivo della crescita associativa. 11 incontri a Milano e Brescia riservati ai dirigenti  delle associazioni FIAB di Piemonte - Lombardia - Veneto - Friuli Venezia Giulia - Liguria - Emilia Romagna – Toscana. I corsi, basati sulla Comunicazione (relatore Paolo Fabbri) e sul Fundraising (relatore Luciano Zanin) si sono tenuti a Milano ed a Brescia.

15.  Marzo – luglio. Eventi cicloturistici per il centenario della prima guerra mondiale. Nel centesimo anniversario della 1° guerra mondiale, tutta la FIAB del Friuli Venezia Giulia, ha svolto l'attività cicloturistica del 2014 percorrendo i luoghi coinvolti dal conflitto. E ha proposto per tutto l'anno una serie di eventi cicloturistici sul tema. Un salto indietro nel tempo in modalità slow, pedalando in luoghi dove si è fatta la storia.

16.  Marzo – novembre. L’Università di Verona inizia il 2° corso per una nuova figura professionale: il  “Promotore della mobilità ciclistica”. Organizzato dal Dipartimento Scienze neurologiche e del movimento dell’Università di Verona. Tra i docenti anche esperti della FIAB, che è partner del corso. Hanno assistito oltre 20 partecipanti da molte città d’Italia.

17.  Marzo. Posa dei cartelli della ciclovia dell’acquedotto in Valle d’Itria con l’indicazione di Bicitalia 11 ciclovia degli appennini.

18.  Marzo. Nasce il coordinamento regionale delle associazioni abruzzesi che promuovono l'uso della bicicletta per gli spostamenti urbani ed il turismo, con una forte componente della FIAB.

19.  Marzo. Petizione delle Associazioni FIAB per la realizzazione di un ciclo parcheggio custodito all’interno della stazione ferroviaria di Porta Susa e più in generale nelle stazioni cittadine del Servizio Ferroviario Metropolitano.

20.  2 marzo  Partecipazione della FIAB alla 7a Giornata delle ferrovie dimenticate, un collaborazione con CoMoDo.
20.Le associazioni aderenti a FIAB hanno organizzato circa 30 eventi in tutta Italia, pedalate, incontri, mostre, sul tema del recupero a ciclabili di ferrovie dismesse.

21.  12 marzo. Seminario nazionale sul protocollo Bicitalia, partenariato FIAB-Regioni, organizzato da regione Toscana e FIAB a cui erano presenti - Provincia Autonoma di Trento, Regione Emilia Romagna, Regione Veneto, Regione Liguria, Regione Umbria, Regione Puglia, Regione Sardegna. Durante l’incontro la FIAB ha illustrato Bicitalia e i possibili sviluppi. I temi principali affrontati sono stati i seguenti: La segnaletica (unica per tutto il territorio nazionale); I Tracciati (mappatura e caratteristiche principali); l’Intermodalità (in particolare il servizio di treno + bici); Gli Standard minimi di sicurezza;  La cartografia di base; La Promozione.

22.  22-23 marzo FAI giornata di primavera. Le associazioni FIAB, in collaborazione con il Fondo Italiano per l’Ambiente FAI hanno organizzato più di 60 escursioni in tutta Italia per la visita e la scoperta del patrimonio culturale nazionale sconosciuto.

23.  Aprile. ECF insieme alle sue organizzazioni nazionali, fra cui FIAB, chiede a tutti i candidati al Parlamento Europeo di rispondere a dieci domande sulle politiche della ciclabilità in Europa: un sondaggio online interattivo. I candidati italiani sono stati caldamente invitati a compilare il questionario (in italiano). 

24.  Aprile. Progetto EcomobilEuropE. Nicola da Schio, principale promotore dell'iniziativa, complessivamente ha viaggiato per circa 4500 chilometri attraverso l’Europa in bicicletta e in treno. Durante il percorso ha intervistato esperti di ecomobilità e pubblici ufficiali, ciclisti e privati cittadini. Da questa esperienza è emerso un reportage per promuovere l’ecomobilità, la sua conoscenza e comprensione. La FIAB ha patrocinato l’evento e fornito informazioni e contatti.

25.  4-6 aprile  Assemblea/congresso Nazionale Roma. 2° congresso nazionale FIAB, in collaborazione con la Regione Lazio, la provincia di Roma e Roma Capitale.
Programma del congresso
Venerdì 4 aprile convegno: "Roma: Ciclabilità e mobilità sostenibile" con la partecipazione dei autorità e responsabili della mobilità del comune di Roma.
Sabato 5 aprile Congresso in collaborazione con il Parco regionale Appia Antica.
Tavola rotonda: progetto di legge sulla ciclabilità, presentazione dell’on. Paolo Gandolfi e la partecipazione di Legambiente, WWF, FCI, UISP, Euromobility.
Premiazione di personaggi pubblici e privati che si sono contraddistinti come “Amici della Bicicletta”.
Assemblea FIAB, relazione attività2013 e presentazione attività e novità 2014, nuovo logo e immagine FIAB, nuove tesi congressuali.
Domenica 6 aprile, discussioni e votazione mozioni assembleari, tesi congressuali e modifiche regolamentari. In particolare sono state approvate due nuove tesi FIAB, sulle scelte urbanistiche e sulla salute.

26.  12-13 aprile Corso di formazione per Capigita, rivolto a chi nelle associazioni aderenti a FIAB accompagna gruppi in bicicletta. Temi del corso:
Cicloturismo e reti in Italia e in Europa
Albergabici e Alberghi amici dei ciclisti
Buone pratiche di accompagnamento di gruppi in bicicletta
GPS e cicloturismo
Abbigliamento, postura, accessori e bicicletta da cicloturismo
Problematiche psicologiche nella conduzione di un gruppo
Legislazione turistica
intermodalità

27.  21 aprile Pasquetta. Giornata nazionale Bicintreno. Anche nel 2014 Trenitalia ha consentito di trasportare la bici gratis in treno il giorno di Pasquetta in tutta Italia, con la collaborazione di FIAB che organizza più di 20 eventi per promuovere treno + bici. Per l'occasione FIAB lancia lo slogan #BICINTRENOTUTTIGIORNI e chiede alle Ferrovie e al Ministro delle Infrastrutture che anche l'Italia venga dotata di un servizio ferroviario per i cicloturisti degno delle migliori esperienze europee.

28.  25 aprile  Resistere Pedalare Resistere in collaborazione con l’associazione nazionale Partigiani ANPI.
Le associazioni FIAB organizzano decine di eventi legati ai percorsi delle staffette partigiane e alla resistenza. Nella giornata la FIAB è stata in prima fila nell’evento “Arena di Pace e disarmo” per la campagna contro le spese destinate agli armamenti e ci è stato dato spazio alla conferenza stampa di presentazione dell’evento.

29.  Maggio – giugno. Giro d’Italia in 80 librerie. La FIAB ha collaborato con l’associazione Letteratura Rinnovabile per il Giro d’Italia in 80 librerie: 28 tappe a carattere cicloturistico, in compagnia di esponenti celebri del mondo del libro. Una staffetta ciclistica, letteraria, ambientale attraverso il nostro bel Paese.

30.  Maggio - Giugno. Lettera di FIAB e Terra Nuova ai ministri Franceschini e Lupi per promuovere la rete Bicitalia. Terra Nuova invita i lettori a scrivere ai ministri per sollecitarli in proposito, chiedendo che vengano messe in atto tutte le azioni per arrivare alla realizzazione del progetto. FIAB scrive a tutti i soci invitandoli a fare altrettanto.

31.  Maggio. Ha inizio la campagna “Siamo tutti Pedoni” coordinata dal Centro Antartide di Bologna per fermare la strage di 600 pedoni morti ogni anno sulle strade italiane. Tra le associazioni aderenti anche FIAB, con un messaggio della Presidente Giulietta Pagliaccio.

32.  7-9 maggio ECOMM European Conference of Mobility ManagemnentL’associazione FIAB Firenzeinbici ha collaborato con il Comune di Firenze per l’organizzazione dell’evento.

33.  11 maggio  15° edizione di  Bimbimbici, il più importante evento nazionale di FIAB. 211 città aderenti, 50 comuni capoluogo, 58.000 persone partecipanti, 370000 volantini, 128 associazioni aderenti di cui 72 aderenti a FIAB, 6 scuole, 72 comuni.
L’evento ha un importante risalto mediatico in tutta Italia e permette di portare all’interno delle scuole elementari, ma talvolta anche materne e secondarie inferiori, i temi della mobilità sostenibile. Collegato all’evento della seconda domenica di maggio c’è un concorso di disegno a cui partecipano decine di migliaia di bambini e ragazzi in tutta Italia.

34.  17-18 maggio Giornata delle oasi WWF. Le associazioni FIAB in collaborazione con i circoli WWF che gestiscono le oasi in tutta Italia organizzano escursioni in bicicletta per accompagnare i cittadini a visitare le numerose oasi naturali gestite dal WWF.

35.  17-18 maggio assemblea straordinaria e CN. Durante questa assemblea la FIAB ha coinvolto le associazioni nella definizione dell’agenda 2015 e nella programmazione dell’attività futura della Federazione.

36.  18 maggio. Un altro viaggio è possibile. L’ Associazione Demetra Onlus in collaborazione con Ecpat Italia, Ecpat Brasile e FIAB promuovono per ii terzo anno in Italia la giornata cicloturistica internazionale Un altro viaggio è possibile, nella speranza di aumentare la consapevolezza sul tema dei diritti dei bambini perché certi reati non siano più commessi.

37.  24 maggio. Festainbici a festambiente. due conferenze per approfondire i temi della mobilità ciclistica e del cicloturismo. Nella conferenza pomeridiana, in programma dalle ore 16,00 presso il palazzo della Provincia, la partecipazione della Presidente Nazionale FIAB Giulietta Pagliaccio.

38.  25 maggio. Inaugurazione parco ciclistico Colline di Custoza. Invasione di ciclisti FIAB sull’anello del Custoza, percorso ciclabile circolare lungo 65 chilometri, appartenente ad una più vasta rete che ha preso forma recentemente. Un vero e proprio “Parco Ciclistico" articolato in 11 itinerari ciclabili per un totale di 150 chilometri di percorsi già perfettamente tabellati e segnalati, con l’aiuto di FIAB, che si estendono sui territori dei Comuni di Sommacampagna, Sona, Bussolengo, Valeggio sul Mincio e Villafranca.

39.  26 maggio. Muoversi in bicicletta per la salute e l’ambiente. Incontro pubblico sulla mobilità ciclistica promosso dal Comune di Desenzano del Garda. Ospiti l' On. Paolo Gandolfi, relatore del disegno di legge delega per la riforma del Codice della strada, e la Presidente FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta Giulietta Pagliaccio.

40.  30 maggio – 2 giugno. Explorando, dalla Mole al Duomo. "Aspettando Expo 2015" propone la sperimentazione di una via ciclabile che unisca i parchi e le aree metropolitane di Torino e Milano attraverso le alzaie di 5 canali, in particolare del Canale Cavour.  Alle associazioni FIAB di Torino e Novara è stato chiesto di studiare  il percorso e accompagnare il gruppo di  testimonials.

41.  31 maggio – 2 giugno. Lombardiainbici’14. Coordinamento FIAB della Lombardia propone un viaggio eco-sostenibile ai nuovi pellegrini che arriveranno dal Nord Europa, ripercorrendo in parte le vecchie strade, in totale armonia con la natura e l'ambiente.

42.  Giugno. Aria per l’Europa. Per evidenziare l'urgenza di misure contro l'inquinamento dell'aria, FIAB con Legambiente, FAI, Genitori Antismog, Isde ed altre associazioni, ha inoltrato una lettera a Ministeri e altre figure istituzionali, in occasione della riunione del Consiglio dei Ministri dell'Ambiente UE sul Programma Europeo sulle politiche dell'Aria, svolto il 12 giugno a Bruxelles.

43.  1-2 giugno  Bicitalia day - iniziative regionali e locali in tutta Italia per promuovere la rete di percorribilità cicloturistica Bicitalia, oltre 18.000 km di percorsi per la mobilità dolce e turistica. Il 2014 ha visto il lancio del nuovo portale in cui vengono illustrati i percorsi Picitalia ed Eurovelo di Tutta Italia, oltre a percorsi cicloturistici di qualità e reti regionali, tematiche o locali.

44.  2 giugno. Biciclettata Adriatica. Varie iniziative ed una bicistaffetta lungo la Ciclovia Adriatica, con iniziative che coinvolgono diversi percorsi ed associazioni dall'Emilia Romagna fino alla Puglia.

45.  8 giugno. Inaugurazione ciclovia Alpe Adria. In bici da Grado a Palmanova si è tenuta una festa a due ruote per celebrare la conclusione del progetto europeo "Ciclovia Alpe Adria Radweg". Autorità e ciclisti assieme per percorrere gli ultimi 30 chilometri della ciclovia Alpe Adria. L'evento è organizzato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con Turismo FVG e le associazioni regionali aderenti alla FIAB.

46.  10 giugno. Convegno ferrovie Storiche: “Se una notte d’inverno un viaggiatore…: Le ferrovie storiche tra recupero e riutilizzo. Organizzato da Co.Mo.Do in cui è vice-presidente il consigliere nazionale FIAB Umberto Rovaldi, che è intervenuto al convegno.

47.  15 giugno. Dalle rotaie alle bici. Manifestazione per il recupero a ciclabile della ex Ferrovia Treviso Ostiglia. Convegno a Rovere con la partecipazione del Consigliere Rovaldi e pedalata nel tratto già recuperato della provincia di Padova.

48.  19-22 giugno Cicloraduno FIAB "Il Barocco in Sicilia". 26° cicloraduno nazionale FIAB. Centinaia di cicloescursionisti e soci da tutta Italia pedalano guidati da soci e volontari delle associazioni locali alla scoperta del territorio e dei valori ambientali, artistici, storici e culturali del territorio.

49.  21 giugno. Letti di notte. La grande notte del libro in tutta Italia e anche all’estero La bicicletta, che  è il mezzo ideale per volare da un evento all’altro, è  “vettore ufficiale” della manifestazione. Milano è una delle quattro città, con Torino, Roma e Pisa, dove si lancerà il concorso che premierà con quattro biciclette i librai che faranno la vetrina più bella e originale. La manifestazione è patrocinata dalla FIAB.

50.  27 giugno. Convegno a Francavilla a Mare: La bici fonte di lavoro e di benessere. La mobilità ciclistica e il cicloturismo in Abruzzo. I lavori sono stati aperti dagli interventi di due vice presidenti della FIAB,  Parigi e   Gemignani,  che hanno illustrato rispettivamente: Il nuovo scenario normativo nazionale e locale sulla mobilità ciclistica urbana  e la Rete ciclabile turistica nazionale ed europea: da Eurovelo a Bicitalia.

51.  Luglio / agosto Biciviaggi FIAB. Proposte cicloturistiche in Italia e all’estero per promuovere il piacere e l’abitudine del viaggio in bicicletta. Il programma del 2014 ha coinvolto oltre 200 partecipanti con il seguente programma:
Luglio
Anello delle Dolomiti
Alla scoperta del Sannio e dei Sanniti
Baviera Romantica e Ciclabile
Agosto
Ungheria di terra e d'acqua 
La costa est della Sardegna 
Taranta in Bici, Camp & Music in Salento

52.  Luglio. Ciclovia dei due mari. Consegnato alla regione da FIAB la mappa del percorso Toscano della ciclovia Bicitalia 18, Grosseto-Fano, che verrà inserita come ciclovia regionale nel Piano Regionale Integrato Infrastrutture e Mobilità.

53.  Luglio. Questa non è una bicicletta. Cortometraggio patrocinato da FIAB. Il corto, ambientato a Padova,  è interamente concepito da giovani professionisti, in gran parte under 30, dalla regista Martina Acazi alla sceneggiatrice Mariachiara Manci. Producono lo studio padovano MADS – Multimedia Art Design Studio e l’Associazione Corti a Ponte, organizzatrice dell’omonimo festival internazionale di cortometraggi.

54.  15-20 Luglio. Festival SiciliAmbiente. Sesta edizione di una delle manifestazioni di maggior interesse e attrattiva turistica organizzate in Sicilia a San Vito lo Capo (TP). Si tratta di un festival di documentari, cortometraggi e film d'animazione dedicato alle tematiche del rapporto tra uomo e ambiente e dei diritti umani. Palermo Ciclabile FIAB partecipa al festival come partner sin dal suo esordio, organizzando attività ciclo-turistiche e laboratori nel corso della settimana. Inoltre, la FIAB nazionale figura come sponsor dallo scorso anno, avendo promosso una sezione del festival, chiamata "Corti Mobili", che prevede un premio per la migliore opera sul tema della mobilità sostenibile.

55.  Agosto - settembre. Bici controsenso. Numerose iniziative contro l’esclusione dalla commissione trasporti della norma che avrebbe permesso, a determinate condizioni, alle biciclette di percorrere nell’altro senso le strade a senso unico. Le associazioni FIAB chiedono ai loro sindaci di scrivere una lettera al ministro Lupi per chiedere di rivedere la sua posizione.

56.  Agosto. La Regione Emila Romagna approva la rete delle Ciclovie regionali. La regione Emilia Romagna si muove nella giusta direzione per promuovere il ciclo-turismo e la mobilità ciclistica. Tutto ciò avviene anche grazie al lavoro svolto dalla FIAB, che propone di segnalare al più presto, con cartellonistica dedicata, un migliaio di km già pedalabili oggi in Regione, per dare da subito nuovo slancio al cicloturismo e all'imprenditoria connessa al settore.

57.  Agosto. La FIAB chiede a Trenitalia di riammettere le biciclette sul treno delle dolomiti. Il 1 agosto è stata riaperta la tratta ferroviaria Ponte nelle Alpi-Calalzo di Cadore. Però non è più possibile il trasporto delle bici al seguito. Molto grave, visto che siamo su un segmento essenziale dei percorsi cicloturistici che collegano la Pusteria, e quindi l'Austria, alle Dolomiti, alla pianura e alla laguna veneta. FIAB Veneto chiede a Trenitalia di modificare la decisione e a novembre ha lanciato una petizione che ha raccolto migliaia di firme.

58.  Settembre. Aggiornato il depliant “Bici è salute” con i riferimenti alla recente tesi "Mobilità, bici e salute" e con l'adesione della FIAB alla carta di Toronto.

59.  9-13 settembre Bicistaffetta  Viaggio di 50 dirigenti nazionali e presidenti di associazioni FIAB per promuovere sul territorio, ai cittadini, amministratori e all’opinione pubblica, la valenza economica e culturale del cicloturismo. Quest’anno si è pedalato da Napoli, Benevento a Roma, lungo il percorso della Francigena del Sud.

60.  12 settembre. Partecipazione al workshop di Camaiore: “Sport, Natura, Salute lungo la via Francigena: le buone pratiche per un turismo culturale che migliori la qualità della vita” in cui il Consigliere Rovaldi ha inquadrato la Ciclovia Francigena nel contesto EuroVelo e BicItalia, sottolineando la necessità di intervenire urgentemente in Lunigiana per risolvere il persistente nodo critico costituito dal collo di bottiglia del tratto Aulla-Sarzana. In collaborazione con Co.Mo.Do. Confederazione Mobilità Dolce ed il Consiglio d'Europa. Partecipazione al "Palio Francigeno" e passeggiata cicloturistica il 13 e il 14 settembre in mountain-bike da Camaiore a Monteriggioni.

61.  20-22 settembre la FIAB ha partecipato con un suo spazio ad Expobici, la principale fiera nazionale del mondo della bicicletta. In quell’occasione la FIAB ha presentato il 27° cicloraduno che sarà ospitato dalle terre del Garda nel giugno 2015.
Nell’ambito dell’esposizione la FIAB è stata invitata in qualità di relatore ad "Olandiamo", Tavola Rotonda organizzata da Dutch Cycling Embassy e alla presentazione di “Viaggio in bici, sono sano” dell’associazione nazionale medici della prevenzione.

62.  20/21 settembre la FIAB e la sua associazione di Torino Bike Pride hanno organizzato un convegno sulla bikeconomics il 20 settembre e una grande manifestazione di massa per rivendicare “l’orgoglio ciclistico” il 21 a cui hanno partecipato oltre 30.000 ciclisti.

63.  16-22 settembre  Settimana europea mobilità sostenibile in occasione della European Mobility week. La FIAB ha raccolto tramite il sito FIAB oltre 300 appuntamenti in tutta Italia e ha promosso in prima persona molte iniziative, dal "bike to work day" alla tradizionale premiazione dei ciclisti urbani con caramelle o colazioni di "Chi sceglie la bici merita un premio!", il “Giretto d’Italia in collaborazione con Legambiente e Cittàinbici e poi biciclettate, seminari, proiezioni, dibattiti, conta dei ciclisti, spettacoli ed esibizioni. Particolarmente ricchi i calendari della Lombardia (che da anni da il proprio patrocinio) e della Sardegna, che quest'anno partecipa in grande stile alla settimana.

64.  16 settembre. Mobi dixit, la Conferenza Nazionale su Mobility Management e la Mobilità Sostenibile. Nel corso dell’evento sarà assegnato il premio Pensieri & Pedali. Giulietta Pagliaccio, Presidente della FIAB, illustra il progetto Bike to Work 2014.

65.  18 – 19 settembre. Mobilità dolce per rendere viva la città. Seminario di buone pratiche da applicare al Piano della Mobilità Sostenibile a Pordenone il 18-19 settembre. Partecipano tecnici qualificati sui temi della mobilità ciclistica urbana e moderazione del traffico. La FIAB sarà presente con la Presidente Giulietta Pagliaccio, l'Ing Enrico Chiarini resp. dell'Area Tecnica e, ovviamente, con rappresentanti di FIAB Pordenone.

66.  21 settembre. Manifestazione per trasformare in ciclabile l’ex ferrovia Treviso – Ostiglia. Alla presenza del Sottosegretario all'Ambiente Degani e del sindaco di Treviso Manildo, si è svolta la manifestazione regionale organizzata dalla FIAB del Veneto per chiedere il completamento della ciclabile Treviso-Ostiglia. Si completi l'opera, sul sedime della linea ferroviaria dismessa più lunga d'Italia (118 km).

67.  Settembre – ottobre. Corso cicloaccompagnatori per la provincia di Lodi. 4 sabati per lezioni rivolte ad accompagnatori turistici, tour operator, volontari di associazioni, insegnanti albergatori. Il corso prevede momenti di formazione sui seguenti temi:
Cicloturismo e reti in Italia e in Europa
Albergabici e Alberghi amici dei ciclisti
Buone pratiche di accompagnamento di gruppi in bicicletta
GPS e cicloturismo
Abbigliamento, postura, accessori e bicicletta da cicloturismo
manutenzione e tecnica della bicicletta
cicloturismo scolastico
Problematiche psicologiche nella conduzione di un gruppo
Legislazione turistica
intermodalità

68.  Ottobre. Viaggio felice, sono sano. La FIAB ha patrocinato il viaggio in bicicletta promosso dall’ALMI, la rete di medici della prevenzione, da Padova a Barcellona. 10 tappe in 10 giorni con incontri pubblici sullo stato della salute in Europa e per promuovere uno stile di vita sano, determinante per la qualità della nostra vita.

69.  Ottobre. Progetto Vivibici. La FIAB è partner tecnico di coop voce che lancia una nuova app che permette  di convertire i chilometri percorsi in bicicletta e a piedi in traffico telefonico e internet gratuito.

70.  1 ottobre. Seminario di Partenariato FIAB-Regioni per lo sviluppo della rete ciclistica nazionale. Erano presenti fisicamente o in teleconferenza: Emilia Romagna, Toscana, Umbria, ANCI Toscana, Regione Friuli Venezia Giulia, Regione Veneto, Regione Liguria, Regione Puglia, Regione Lombardia, Regione Piemonte, Regione Sicilia. Si riprendono gli argomenti all’ordine del giorno dell’incontro del 12 marzo relativi a: segnaletica, tracciati (mappatura e caratteristiche principali), intermodalità, standard minimi di sicurezza delle ciclovie. La segnaletica è tema prioritario e scopo della riunione è delineare un percorso per arrivare ad una impostazione per tutte le regioni di valenza nazionale.

71.  6 ottobre. Approvato dalla regione Veneto il masterplan per la mobilità ciclistica, proposto e realizzato da FIAB al fine di incentivare e migliorare la mobilità ciclistica nel territorio regionale. Al link http://www.regione.veneto.it/web/mobilita-e-trasporti/master-plan-delle-piste-ciclabili-2014 sono scaricabili gli elaborati del piano: relazione, elenco itinerari e tavole. La relazione auspica la realizzazione di un ufficio regionale per la mobilità ciclistica.

72.  11– 12 ottobre. Annuale incontro delle Associazioni del Coordinamento FIAB della Toscana. L'incontro punta quest'anno sul cicloturismo di qualità, con la conferenza "Per lo sviluppo del turismo sostenibile in Maremma e in Toscana; da BICITALIA alle Green Ways".

73.  12-19 ottobre Paciclica. In occasione della 20^ edizione della 'Marcia della Pace Perugia-Assisi', in programma domenica 19 ottobre, FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta promuove Paciclica che, con il supporto organizzativo delle associazioni FIAB presenti nelle diverse regioni d'Italia, prevede una serie di itinerari e gruppi per raggiungere "sulle due ruote" i luoghi della grande marcia per la pace Perugia Assisi.

74.  14-30 ottobre. Ride with us. Claudio e Daniele, due amici di Venezia, hanno deciso di pedalare da Venezia fino a Copenhagen. La maratona in bicicletta, patrocinata da FIAB, partirà da Venezia il 14 di ottobre e arriva a Copenaghen il 30 di ottobre, giusto il giorno prima della presentazione del Rapporto di sintesi del V Rapporto IPCC, il gruppo che fa sintesi della conoscenza mondiale sul clima.

75.  23 ottobre. Progetto Europeo Eurovelo 8. Presso la sede dell'ENIT e alla presenza di FIAB, coordinatore per l’Italia di Eurovelo, è stato presentato il Progetto Europeo “EUROVELO 8, la Pista Ciclabile del Mediterraneo". L’Italia è interessata per 965 km ed il progetto mira al potenziamento dei percorsi nelle zone dell’Asta del Po, toccando città come Venezia, Torino, Ferrara e Mantova.

76.  Da novembre. Zone 30 più sicurezza. Progetto per la regione Lazio con l’obiettivo di creare zone 30 in ambito urbano per aumentare la sicurezza di ciclisti e pedoni e ridurre di molto gli incidenti con morti e feriti gravi. Il progetto prevede l’esame dei dati Nazionali dell’incidentalità e delle esperienze delle zone 30 in Europa. L’illustrazione dei principi di visione zero e delle proposte per estendere le zone 30.

77.  7 novembre. Conclusione del corso di promotore della mobilità ciclistica con un convegno organizzato dall’università di Verona a cui partecipa la Presidente della FIAB Pagliaccio e il referente dell’intergruppo parlamentare della mobilità ciclistica Gandolfi. Nel convegno si chiede che in ogni regione venga aperto un ufficio regionale per la mobilità ciclistica.

78.  14-16 novembre  Agri&cicloTour alla Fiera di Arezzo la FIAB organizza il salone del cicloturismo e del turismo rurale. Il Salone è arricchito da numerose conferenze e tavole rotonde che hanno fatto il punto sulla situazione del Cicloturismo e della sua importanza per i Territori

79.  16 novembre. Grazie all'osservazione presentata a luglio del 2014 dall'associazione FIAB Palermo Ciclabile, la realizzazione di un collegamento ciclo-pedonale sul tracciato dell’ex ferrovia Palermo-Camporeale è ora nel Piano Triennale per le opere pubbliche e nel Bilancio comunale, con un finanziamento di 2,3 milioni di euro di fondi regionali.

80.  28-30 novembre Conferenza Presidenti/assemblea straordinaria. La conferenza dei Presidenti di quest’anno si trasforma in assemblea straordinaria ed è rivolta alla crescita e allo sviluppo economico e sociale della FIAB e delle sue associazioni in tutta Italia. Il venerdì si è organizzato il seminario “La bici fa scuola” dedicato agli operatori e agli educatori che portano i temi della mobilità sostenibile nelle scuole. Il sabato mattina convegno sul ruolo dell’Abruzzo nelle reti cicloturistiche nazionali ed europee.

81.  1 dicembre Insieme ad altre associazioni ambientaliste italiane la FIAB ha inviato una lettera al Premier Renzi, al ministro dell'ambiente Gian Luca Galletti, al ministro della salute Beatrice Lorenzin, e ai presidenti di Camera e Senato, perché l'Italia si opponga in modo forte e autorevole al tentativo della Commissione di stralciare dal  nuovo programma di lavoro il cosiddetto pacchetto "Aria Pulita" che era stato presentato il 18 Dicembre 2013 dalla Commissione Europea e sul quale il Consiglio Europeo aveva già iniziato a lavorare da Luglio.

82.  2 dicembre. Presentato uno studio di uno studente veneto che ha deciso, per la sua Tesi di Laurea, di mettere sotto osservazione i soci FIAB della sua regione. L’indagine ha voluto evidenziare le motivazioni, fattori stimolanti e fattori abilitanti che li spingono ad utilizzare la bicicletta, al fine di diffondere questa buona pratica tra tutti i cittadini, in linea con gli obiettivi che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito in rapporto alle principali problematiche di salute.

83.  4 dicembre. Stati generali delle aree protette italiane a Fabriano (AN) in cui FIAB ha presentato per la sezione “Buone pratiche nelle aree protette” alcuni esempi di attività cicloturistiche in area di parco che hanno dato impulso all’economia locale e al turismo sostenibile. La collaborazione per gli Stati Generali è il primo passo di una convenzione che FIAB e Federparchi stanno stipulando per la promozione della mobilità ciclistica nelle aree protette.

84.  7 dicembre. La FIAB lancia la nuova Campagna Tesseramento 2015 e prende una posizione decisa, che pone in maniera sempre più netta la Federazione dalla parte di chi #pedalaognigiorno. Una scelta di campo, assunta con la consapevolezza di rappresentare la più grande realtà associativa nazionale che tutela i principi della mobilità nuova e i diritti di chi ha scelto di fare della bicicletta un vero e proprio mezzo per muoversi.

85.  9 dicembre. La FIAB ha dato il suo apprezzato contributo alla giornata studio in Senato sul tema: Obiettivo sicurezza: la riforma del codice della strada. Edoardo Galatola, responsabile sicurezza e ufficio legislativo FIAB, indica quale priorità la sicurezza dell'utenza non motorizzata.

86.  11 dicembre. Presentata l'11 dicembre a Delrio l’Agenda ambientalista per la ri-conversione ecologica del Paese da 16 associazioni ambientaliste, tra le quali FIAB intervenuta parlando di mobilità, citando la crescente importanza economica delle bicicletta, la sua necessità nelle aeree urbane, l'opportunità di sviluppare la rete Bicitalia. Delrio conosce ed apprezza FIAB con la quale ha collaborato per anni come sindaco di Reggio Emilia e per gli Stati Generali della Bicicletta nel 2012. Gli chiediamo di portare al Governo anche la mobilità ciclistica, nell'ambito di un progetto più ampio in campo ambientale.

87.  13 dicembre. Il Comune di Milano scopre la targa che dedica la Ciclovia della Martesana a Gigi Riccardi, indimenticabile presidente FIAB per più di 10 anni. Al pomeriggio è stato proiettato il video “Gigi Riccardi e la rivoluzione della bicicletta” e, in collaborazione con FIAB-Ciclobby, ricordi e testimonianze.