venerdì 12 febbraio 2016

Chiariamo le cose: la pedalata assistita non è un ciclomotore elettrico

Si fa un gran parlare della bici elettrica o, come sarebbe più corretto dire, della bici a pedalata assistita. In realtà sono la stessa cosa, perchè a leggere bene la norma sempre di bici si tratta, mentre quando non vengono rispettati determinati limiti di legge siamo fuori dall'ambito della bicicletta e ci troviamo di fronte ad un motorino.
Ma cosa ci dice la norma?
L'art. 50, comma 1,  del Codice della Strada a modo suo è molto chiaro e recita così: " I velocipedi sono i veicoli con due ruote o più ruote funzionanti a propulsione esclusivamente muscolare, per mezzo di pedali o di analoghi dispositivi, azionati dalle persone che si trovano sul veicolo; sono altresì considerati velocipedi le biciclette a pedalata assistita, dotate di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 KW la cui alimentazione è progressivamente ridotta ed infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 km/h o prima se il ciclista smette di pedalare".

La Bici a Pedalata assistita
Partendo dal carattere arcaico traduciamo subito la definizione di velocipede in bicicletta, almeno ci capiamo meglio. Quello che salta agli occhi è una caratteristica
Bici a pedalata assistita conforme alla legge
immediata, ovvero sia la propulsione che muove la bici. Il Codice ce lo dice chiaramente: la bicicletta è tale quando si muove grazie alla spinta data dalle gambe di una persona che fanno forza sui pedali o simili strumenti (propulsione muscolare). E basta! 
Niente giri di parole, quando una bici si muove grazie ad una propulsione diversa è un ciclomotore.
Poi la legge fa un chiarimento, assolutamente dovuto, aggiungendo una nuova categoria di biciclette, quelle a pedalata assistita.
Queste biciclette vanno sempre a propulsione umana, sempre noi le dobbiamo spingere, solo che quando la velocità scende sotto i 25 km/h si attiva un piccolo motorino che ci aiuta (CI AIUTA) nella pedalata fino a riportarci a quella velocità. Raggiunta quella velocità il motore si spegne. E si spegne anche se smettiamo di pedalare. Insomma, rimangono delle biciclette solo che difronte a tratti in salita ci aiutano a ritornare ad una velocità di base. Il motore, infatti, non può superare la potenza di 0,25 KW e il mezzo non può mai andare, grazie al motorino elettrico, oltre i 25 km/h. Se volete superare quel limite ci dovete arrivare con la forza delle vostre gambe.

Questa limitazione è ovvia. Infatti le bici possono andare nelle aree pedonali, nelle ZTL e sulle piste ciclabili; non pagano il bollo e l'assicurazione; rendono sicuro il traffico degli utenti deboli della strada proprio perchè si muovono piano. 
Tutti gli altri mezzi che non rispettano queste caratteristiche non sono bici e pedalata assistita o elettriche, sono ciclomotori e devono sottostare ad una specifica immatricolazione, devono avere la targa e devono pagare il bollo e l'assicurazione.

Ciclomotori elettrici a pedali
Facciamo questa precisazione perchè negli ultimi tempi in tutte le città, inclusa la nostra Gela, circolano dei mezzi strani. Sembrano piccoli motorini, ma hanno i pedali, sono senza targa e vanno ben oltre i venticinque chilometri orari. Alcuni addirittura senza pedalare. Bene, sono tutti illegali.
Scooter a pedali non conforme all'art. 50 CdS
Questi mezzi nascono per circolare in aree private, sono proggettati per andare in giro nei grandi cantieri privati, nelle ville, nei campi da golf, in aree che non sono aperte al pubblico e che hanno accesso limitato e definito. Non possono circolare in strada, figuriamoci su una ciclabile, in una ztl o in un'area pedonale.
La spiegazione è semplice, superando i 25 km/h sono pericolosi per i pedoni e per gli altri ciclisti, quindi diventano mezzi in grado di arrecare danno.
Qui non c'entra l'inquinamento, lo spazio pubblico o l'ambiente, qui c'entra la sicurezza delle persone.

Purtroppo i rivenditori non sono chiari difronte a questa tipologia di veicoli e continuano a venderli a clienti spesso ignari, dicendo loro che sono mezzi con i quali possono circolare.

E' compito delle forze dell'ordine intervenire tempestivamente e sanzionare tutti coloro i quali utilizzano in spazi pubblici o aperti al pubblico questi mezzi elettrici abusivamente definiti come bici a pedalata assistita.

Per chi invece ha deciso di darsi alla mobilità nuova con una vera bici a pedalata assistita possiamo dire che ha fatto una grande scelta, soprattutto in città ricche di salite e dislivelli importanti. Quando andrà ad acquistare la bici però, vada da un rivenditore specializzato, si informi sulle caratteristiche tecniche e chieda di verificare che corrispondano a quelle previste dal codice della strada.

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