venerdì 11 gennaio 2019

L'auto elettrica ci riporta 30 anni indietro

Piazza del Plebiscito quando era un parcheggio.
Dal Movimento Cinque Stelle non ci saremmo aspettati un provvedimento come quello inserito all'art. 1, comma 103 della Legge di bilancio 2019. La scelta politica, inizialmente, è stata quella di consentire l'accesso nelle aree pedonali e nelle ztl ai veicoli elettrici e ibridi. In pratica un balzo indietro di oltre trent'anni. Con le auto ibride o elettriche che tornavano ad invadere quelle piazze e quelle strade che negli anni, grazie anche al costante lavoro di Fiab, siamo riusciti a liberare dall'oppressione delle lamiere, restituendole alla socialità e alle persone.
Montata la protesta, il Governo ha fatto un passo indietro, eliminando le auto ibride dalla previsione di accesso, ma lasciando inalterato il resto. In pratica, possono accedere alle aree pedonali e alle ztl i veicoli elettrici. Una sorta di toppa che, in fondo, pare peggio del buco. A questo punto è subito venuta fuori la chiave interpretativa data dal Governo alla norma. Si sostiene che il testo letterale della norma reciti questo: "9-bis. Nel delimitare le zone di cui al comma 9 i comuni consentono, in ogni caso, l'accesso libero a tali zone ai veicoli a propulsione elettrica"
Nel testo si parla di zone e non di aree, quindi, il riferimento è alle ZTL e non alle Aree Pedonali.
Anche volendo accettare tale tesi, la formulazione infelice della norma sembra strutturata in modo tale da creare forti contrasti interpretativi, che non vogliamo qui sollevare, ma che pongono una questione non indifferente: perchè creare questi dubbi quando il vero problema non è la circolazione delle auto elettriche nelle ZTL?
La conquista di civiltà che si è ottenuta con le limitazioni del traffico non è legata solo alla riduzione delle emissioni, siano esse legate ai gas o al rumore, la vera conquista è legata alla restituzione dello spazio pubblico alle persone, il recupero della originaria funzione sociale degli spazi urbani, negata dalla crescita spropositata e incontrollata del numero di autovetture circolanti.
Scegliere di ingolfare le ZTL (a volere accettare l'interpretazione del Governo) di auto elettriche, equivale a riportare le condizioni sociali indietro di trent'anni.
La lettura della città e delle sue problematiche non può essere autocentrica, ma deve riportare le persone al centro delle valutazioni normative e organizzative.
Possiamo ben dire che il comma 103 dell'art. 1 della Legge di Bilancio 2019 contrasta con tutto il complesso di norme che vogliono tutelare le persone e l'ambiente in cui vivono, inclusi i timidi principi generali che troviamo all'interno del Codice della Strada.
Vogliamo sperare che questo Governo del cambiamento faccia davvero scelte rivoluzionarie nel campo della mobilità e della vivibilità urbana, e non si limiti a semplici proclami normativi.

Fiab Gela.

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