domenica 12 settembre 2021

E se ci riprendessimo lo spazio rubato?


Nel 1979 la Fietsersbond, un'associazione di ciclisti olandese, fece questo esperimento. Posizionó sulla stessa strada 40 auto e poi, nello stesso spazio, fece sistemare, alternativamente, lo stesso numero di persone, in bici, a piedi e su un bus, in diverse posizioni. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: 40 auto occupano uno spazio spropositato, sottraendolo alle persone e alla vivibilità urbana. Il problema non è tanto quello di come sia alimentata l'automobile, ma quanto spazio pubblico occupi. La vera conquista del futuro dovrà essere la restituzione dello spazio pubblico alle persone, alla socialità, alla vita collettiva.

La Fiab continua questa battaglia di civiltà cercando di interloquire con le amministrazioni affinchè si possano creare sempre più strade libere dalle auto, in una città, come quella di Gela, comunque piccola e con un centro assai compatto.

La riduzione della velocità delle auto e la restituzione dello spazio alle persone servono per ricostruire una socialità ormai perduta e per ridare slancio ad una economia che ormai è totalmente in crisi.

Una visione autocentrica degli spostamenti non ha certo riportato vigore alle attività del centro, creando, al contrario, un deserto fatto di serrande abbassate e auto che scorrazzano impunemente.

La proposta è quella di riportare le strade ad una condizione tale da permettere a tutte le persone, bambini e anziani in prima fila, di muoversi liberamente senza essere costretti, per paura, a muoversi a bordo di un'automobile, creando un sistema di connessione fra centro e periferie che prenda in considerazione forme sostenibili di mobilità.

Servono scelte coraggiose, non gravose economicamente, da prendere utilizzando soluzioni e strumenti già esistenti e sperimentati.


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