venerdì 13 febbraio 2015

Mobilità sostenibile a costo zero ( vallo a dire ai comuni)

La mobilità sostenibile costa poco, al massimo qualche cartello e la carta per le ordinanze comunali, il resto è solo guadagno, soprattutto per la locale azienda dei trasporti pubblici e per chi gestisce i parcheggi. 
Quando dico questa frase ad un amministratore, di solito, rimane interdetto per una decina di secondi. Superato il blocco, passa subito alla frase di rito, quella che dici perchè sai che altro non conosci: ci vorrebbero le piste ciclabili. Certo, dico, ma quelle se ci sono i soldi e i progetti, per adesso possiamo partire da un concetto più semplice, la moderazione del traffico. 
A questo punto la faccia dell'amministratore di turno diventa buia, quasi diffidente, mi guarda ancora e mi dice: quindi non ci sono soldi da spendere, progetti europei, appalti pubblici, opere da realizzare, burocrazia e autorizzazioni da seguire e ottenere, non c'è niente di tutto questo
No, niente, almeno se vogliamo iniziare con il cambiamento. 
E questa è la mazzata finale, ci rimangono male, per due ragioni, penso. 
La prima è che non possono più dirti che non ci sono soldi; la seconda è che, anche se i soldi ci fossero, non possono lanciarsi nei dubbi meandri dell'appalto pubblico.
Il turbamento dell'amministratore, ho compreso, si annida in quello che è un semplice pensiero: le cose si fanno se si vogliono fare.
Mobilità sostenibile a basso costo non è uno slogan, è il primo vero passo per iniziare a cambiare il metodo di gestione dell'intera vivibilità urbana.
Il punto zero, la partenza dalla quale costruire tutto, è il concetto di Moderazione del Traffico
Ridurre il flusso veicolare sulle strade cittadine diventa fondamentale per creare mobilità alternativa. Su una strada non trafficata o a bassissimo traffico, pedalare, andare a piedi, in carrozzina o con il passeggino è semplice, divertente e rilassante.
Poniamoci adesso il secondo problema, se riduco l'utilizzo dell'auto, come faccio a muovermi?
La risposta prevede una serie di scelte, che a fronte della riduzione dell'occupazione del suolo generata dalla riduzione del traffico selvaggio, possono evolversi in molte direzioni. 
Posso scegliere di muovermi in bici, mezzo questo che nei tragitti entro i cinque chilometri rimane validissimo; posso decidere di muovermi a piedi ( è una scelta); posso utilizzare il mezzo pubblico.
Quando pronuncio la parola mezzo pubblico, soprattutto a Gela, vedo facce buie e sorrisi ironici e, devo dire, a ragione. L'attuale situazione del trasporto pubblico locale è drammatica, ma questo non vuol dire che non possa essere rivoluzionato.
Eliminate le auto e fatti funzionare i parcheggi, l'elemento trasporto pubblico cambia volto. Infatti una corretta gestione delle corse, non per forza implementate, ma razionalmente gestite e con garanzia di passaggio assoluta in tempi prestabiliti e stima dei tempi d'arrivo, permette di avere un sistema capillare ed efficiente.
Spostare gli utenti dall'auto privata al trasporto pubblico, con annessi controlli circa i titoli di viaggio e gli abbonamenti (controlli oggi inesistenti), determinerebbe un incremento degli utilizzatori paganti in termini assoluti, con enormi margini di guadagno per l'azienda gestore. Da questo potrebbero discendere benfici ulteriori in prospettiva economico occupazionale.
Il terzo elemento, marginalmente accennato, sono i parcheggi. Limitandomi all'esperienza locale di Gela, oggi abbiamo dei casermoni strategicamente posizionati, che nell'ottica del trasporto intermodale, ove questo si rendesse necessario in una città di appena 80.000 abitanti, potrebbero svolgere un ruolo chiave. Determinando ulteriori guadagni .
Il quadro è semplice e lo possiamo racchiudere in una sola parola e tre passaggi: Moderazione del Traffico, raggiungibile con: 1) provvedimenti mirati di dissuasione della circolazione veicolare motorizzata privata; 2) incremento e gestione razionale del trasporto pubblico locale; 3) gestione integrata delle aree parcheggio esistenti.
In pratica, sfruttando il patrimonio del comune, senza ulteriori investimenti immediati, si potrebbe generare guadagno e realizzare il primo passo essenziale per la mobilità sostenibile.
Certo è che questa cosa della mobilità sostenibile a costo zero è proprio fantascienza!

Simone Morgana
Vice presidente nazionale Fiab
Consigliere Fiab Gela

Nessun commento:

Posta un commento