mercoledì 23 novembre 2016

Costruire la mobilità, questo il lavoro di FIAB

Il lavoro della FIAB non è limitato alla organizzazione di uscite in bicicletta. Sicuramente questo aspetto rappresenta uno dei lati piacevoli del far parte di una realtà come la Fiab. Ma la principale attività dell'associazione è quella di creare, con un lavoro concreto e costante le condizioni affinchè le amministrazioni compiano scelte illuminate nell'ambito della mobilità.
Pensare ad una città senza considerare la sua mobilità, i suoi spazi vivibili, il suo sviluppo logistico, la regolamentazione della vita dei suoi cittadini, significa creare un luogo destinato a morire.
Una città economicamente solida basa la sua forza sulla capacità di gestire i suoi spazi, la mobilità dei propri cittadini, la riduzione del traffico veicolare privato su auto, l'implementazione del trasporto pubblico e l'incentivazione della mobilità da parte delle utenze deboli della strada (bici e pedoni).
Il cicloturismo a lunga e media portata è poi un altro aspetto fondamentale di questo lavoro. Perchè i milioni di euro che derivano dalla creazione di reti cicloturistiche efficienti rappresentano una cocncreta risposta alla crisi economica di un territorio.
Per questo motivo siamo molto di più che "quelli della bici". Siamo un interlocutore credibile per la politica e le istituzioni, con una preparazione ultra ventennale ed una capillare diffusione sul territorio.
Questo lavoro incessante ci ha portato, per fare un mero esempio, a sottoscrivere, nell'aprile del 2016, tramite il Coordinatore Regionale Fiab Sicilia, Avv. Simone Morgana ed il grande lavoro del precedente Coordinatore, Prof. Giampaolo Schillaci, il protocollo con il comitato dei comuni UNESCO della Sicilia, rappresentato dal sindaco di Catania Enzo Bianco. Un accordo che indica l'impegno delle amministrazioni nella promozione della mobilità sostenibile e dell'economia della bicicletta, nonchè la professionalità riconosciuta alla FIAB.
Lavoriamo costantemente per creare queste opportunità e queste sinergie.
Sostenendo il mondo di chi sceglie la bici per muoversi e la sostenibilità per vivere.

venerdì 18 novembre 2016

Aperta la Campagna Tesseramento 2017

Fiab esiste grazie al sostegno dei soci. Alla forza che ognuno di noi, come parte attiva nella mobilità, decide di dare all'unica realtà nazionale che tutela i ciclisti e la mobilità nuova.
Ogni tesserato sceglie di sostenere direttamente se stesso, il proprio stile di vita, la propria visione della comunità in cui vive e in cui vorrebbe vivere.
Essere parte di Fiab significa fare una scelta di campo precisa: migliorare la propria mobilità, scegliere di dare un futuro diverso alle nuove generazioni.
Siamo una comunità in movimento che cresce giorno dopo giorno, con l'impegno attivo di chi sceglie di abbandonare il mezzo privato a motore per muoversi in maniera dfferente; di chi vive il territorio attraverso lo spostamento in bici, sia essa una bici da corsa da migliaia di euro o una vecchia Graziella arrugginita. Essere Fiab significa essere parte di un mondo che si muove nel rispetto del territorio e della comunità, significa diventare parte attiva di un cambiamento.
Fiab Gela Nanocicli opera a Gela per garantire la crescita di nuovi spazi per la mobilità sostenibile.
Negli anni abbiamo ottenuto vittorie importanti che hanno portato ad un cambio di mentalità diffuso.
La presenza del troncone di pista ciclabile a Macchitella, nato da un progetto di Fiab Gela Nanocicli; i convegni sulla mobilità urbana che hanno portato alle zone 30, oggi perfettibili; la crescita della bici a pedalata assistita; la diffusione del cicloturismo giornaliero.
Sono scelte che oggi crescono grazie al grande lavoro di Fiab sul territorio.
Vogliamo continuare così, tutti noi dobbiamo andare avanti su questa strada.
Scegliamo il tesseramento Fiab 2017, per stare sempre dalla parte di chi #pedalaognigiorno e a favore ogni giorno di chi pedala.
Per info e tesseramenti scriveteci all'indirizzo fiabgela@gmail.com oppure visitate la pagina tesseramento del sito.

giovedì 10 novembre 2016

Quali sono i progetti della Giunta per mobilità sostenibile ed infrastrutture per la vivibilità?

Prendiamo atto, con dovuto senso civico, che le scelte dell'amministrazione Messinese non sono in linea con la volontà di costruire un sistema di mobilità sostenibile e di sviluppo logisitico della città.
Ad oggi rimane evanescente qualsiasi atto utile a creare i presupposti per cambiare volto al nostro modo di vivere Gela.
Qualcuno potrebbe dire che ci sono problemi ben più grossi della gestione della mobilità e dello spazio pubblico o dei provvedimenti legati alla intermodalità, ma sarebbe giusto dire a quel qualcuno che mentre parla i suoi figli vanno a scuola immersi fra lamiere e fumi tossici; ci si muove senza trasporto pubblico; non esistono spazi dove vivere insieme; non ci sono progetti per la gestione della logistica merci urbana; la progettazione della viabilità è affidata alle improvvisazioni della giunta; la gestione della sosta non esiste, così ognuno fa un po' come gli pare. 
Questa situazione è drammatica per una città che vorrebbe risollevarsi dalla crisi, perchè apparire brutti e sporchi è il peggior biglietto da visita che si può dare a chiunque, sia esso investitore straniero o turista improvvisato.
Limitiamoci, per mero esempio, ad analizzare il passante di Via Venezia, un non luogo, dove a farla da padrone è l'autmobile in maniera anarchica (ognuno fa quello che vuole e come vuole). Marciapiedi improvvisati o inesistenti, mobilità confusionaria, assenza di regole reali. In campagna elettorale si attaccò il sindaco Fasulo perchè aveva permesso di installare dei cartelli con sopra scritto Via Venezia Centro commerciale naturale. L'assessore all'ambiente dell'attuale giunta Messinese parlò di via venezia come di un luogo non presentabile. 
Dopo oltre un anno di amministrazione la giunta non ha fatto nessun intervento sostanziale di mobilità su via venezia. Tutto si basa sul traffico veicolare a motore, niente pedonalità, niente ciclabilità, niente intermodalità con il trasporto pubblico, niente progetti.
Siamo oggi in attesa di capire quale sia il progetto della giunta e ci rendiamo, come sempre, disponibili a fornire il nostro contributo di esperienza e tecnica all'amministrazione affinchè si mettano in campo della azioni concrete e di lungo periodo che permettano di costruire un nuovo sviluppo per la città di Gela.
Uno sviluppo che rivoluzioni la sua vivibilità e che le permetta di crescere sotto il profilo economico e sociale.

mercoledì 14 settembre 2016

Senso unico eccetto bici: a Gela è un suicidio

Quando il ministero dei trasporti emanò la famosa circolare che chiariva come fosse possibile pensare al senso unico eccetto bici anche in Italia, precisò che andavano rispettate delle regole.
Strada priva di traffico veicolare pesante, segnaletica stradale adeguata per segnalare agli automobilisti la presenza delle bici in senso opposto e limite di velocità per le auto a 30 Km/h. 
Senza il rispetto di questi criteri il senso unico eccetto bici non è solo illegittimo, ma diventa un provvedimento pericoloso per chi si muove in bici.
A Gela ci aspetteremmo maggiore attenzione da parte dell'amministrazione in questo senso. 
Sul lungomare Federico II di Svevia, all'altezza dell'ex lido la Conchiglia, dopo l'istituzione del senso unico di marcia, l'amministrazione ha posizionato un pannello integrativo dove si autorizzano le biciclette a percorrere il lungomare in senso opposto alla circolazione delle auto. Il problema è che gli automobilisti non lo sanno. 
Proprio così.
Si ritrovano delle bici che camminano contromano senza sapere che questo può accadere. Occupano, le auto, la corsia dedicata alle bici senza sapere che non possono farlo, perchè non esiste nessun cartello che li avverta della presenza dei ciclisti in senso opposto.
Ma la cosa diventa ancora più pericolosa se si pensa che le automobili possono parcheggiare su entrambi i lati del lungomare, con la conseguenza che i ciclisti che camminano in senso opposto, di certo autorizzati, devono evitare le automobili parcheggiate o in fase di parcheggio che intersecano la traiettoria di marcia (autorizzata) delle bici. In pratica un pericolo costante.
Ovviamente il lungomare non è una zona 30, con la conseguenza che le auto sfrecciano ben oltre il 50 km/h, con buona pace della sicurezza dei ciclisti che sono autorizzati a percorrere il senso unico.
Ma la storia non è finita.
L'amministrazione ha anche posizionato una cartellonistica contraddittoria che viola le previsioni del codice della strada.
Quando si arriva all'altezza della Capitaneria di Porto il ciclista che percorre il senso unico trovo un nuovo pannello integrativo, che lo autorizza a percorrere ancora il lungomare, sempre contromano, fino a via Matteotti. Il problema è che nello stesso punto, sul lato opposto, l'amministrazione ha posizionato il cartello di inizio ciclabile promiscua, pedoni/ciclisti.
Ora, il codice della strada è chiarissimo nel dire che i ciclisti, quando è presente una ciclabile devono obbligatoriamente camminare su quest'ultima strada dedicata, abbandonando la strada destinata al traffico degli altri mezzi.
Questa regola vale anche per gli automobilisti, i quali, vedendo il segnale della ciclabile hanno la certezza che il ciclista si trovi sulla pista e non in strada. Nel nostro caso ancora peggio, perchè non solo non si aspettano di trovarselo nel loro senso di marcia, ma non si aspettano, a maggior ragione, di trovarselo in senso opposto.
Questa confusione non genera solo violazione di norme, ma crea un pericolo costante per chi cammina in bici e si affida a questa segnaletica.
Vogliamo sperare, per il bene di tutti i cittadini, che l'amministrazione comunale ponga degli immediati correttivi a questi pericolossissimi errori.

Fiab Gela Staff