mercoledì 11 novembre 2020

Lo Spazio necessario per non soffocare

La situazione creata dalla pandemia da COVID 19 ha reso tutti gli spostamenti più complicati. Paradossalmente, in una città come Gela, dove non esiste un sistema adeguato di trasporto pubblico, gli spostamenti individuali delle persone continuano ad avvenire sempre nello stesso modo: in auto, intasando le vie cittadine e rendendo lo spazio pubblico poco fruibile dalle persone. 

Rilevata già da molto tempo questa drammatica situazione, oggi sembra essere sempre più insostenibile, in una città che, come ogni altro luogo al mondo in questo periodo, deve fare i conti con la diffusione di un virus pericoloso e che si combatte mantenendo il distanziamento sociale.

L'ultimo DPCM ci dice che è fortemente sconsigliato andare in giro. Eppure, se limitiamo i nostri spostamenti di piacere, rimangono tutti quegli spostamenti necessari, legati al lavoro, alla scuola, alla salute, all'approvvigionamento alimentare o di altro genere, spostamenti che, nelle ore consentite, vanno fatti. E mentre ci spostiamo dobbiamo mantenere una distanza di sicurezza necessaria, non potendo vivere dentro  l'abitacolo di un auto. Ed è in questo particolare caso che l'auto diventa il problema massimo e non la soluzione. Lo diventa perchè una scatola di lamiera lunga in media quattro metri e larga poco meno di due occupa tantissimo spazio se moltiplicata per migliaia di esemplari che girano, solo per comprare il pane o andare in ufficio. Pochi attimi per poi stare parcheggiata ad occupare spazio, attimi in cui, anche in movimento, questa massa di lamiera e plastica occupa spazio e lo sottrae alle persone. 

Oggi, il problema dello spazio pubblico è fondamentale, dobbiamo trovarlo, recuperarlo, sottrarlo alle occupazioni inutili, quelle fatte in danno della persona, e l'occupazione dello spazio fatta dalle auto è una di queste.

Potete fare caso ad una cosa, non citiamo i gas di scarico, neanche un po'. Perchè quella è un'evidenza che ormai non si può nascondere e che qualche furba casa automobilistica e i politici che ne subiscono il potere lobbystico, cavalca volendo promuovere auto elettriche o idride. Nulla da dire. ma non risolvono il problema principale: una tonnellata e oltre di lamiera e plastica che occupa lo spazio dove potrebbero comodamente convivere e socializzare le persone, questo è il punto. Il resto è un dettaglio.

Chiediamo una cosa all'amministrazione comunale come Fiab Gela, chiediamo che si applichi il piano della mobilità che avevamo gia condiviso pubblicamente, quando nel mese di maggio 2020 si poneva la necessità di riprendere a vivere dopo il pesante lockdown di quel periodo.

Chiediamo che gli spazi della città vengano interdetti alle auto, che ne venga resa più difficoltosa la circolazione e che si restituiscano questi spazi alle persone, ai pedoni, alle biciclette ed anche ai monopattini, ormai entrati nella categoria di mezzo di trasporto a spazio ridotto. 

Questa pandemia ci sta togliendo la socialità e l'unico modo che abbiamo per continuare ad essere una comunità è vivere le nostre città mantenendo ampie aree di distanziamento sociale. Per raggiungere questo obiettivo dobbiamo riprenderci lo spazio, come persone, come individui, come cittadini che fanno parte di una comunità.

Questo chiediamo all'amministrazione comunale.