mercoledì 11 novembre 2020

Lo Spazio necessario per non soffocare

La situazione creata dalla pandemia da COVID 19 ha reso tutti gli spostamenti più complicati. Paradossalmente, in una città come Gela, dove non esiste un sistema adeguato di trasporto pubblico, gli spostamenti individuali delle persone continuano ad avvenire sempre nello stesso modo: in auto, intasando le vie cittadine e rendendo lo spazio pubblico poco fruibile dalle persone. 

Rilevata già da molto tempo questa drammatica situazione, oggi sembra essere sempre più insostenibile, in una città che, come ogni altro luogo al mondo in questo periodo, deve fare i conti con la diffusione di un virus pericoloso e che si combatte mantenendo il distanziamento sociale.

L'ultimo DPCM ci dice che è fortemente sconsigliato andare in giro. Eppure, se limitiamo i nostri spostamenti di piacere, rimangono tutti quegli spostamenti necessari, legati al lavoro, alla scuola, alla salute, all'approvvigionamento alimentare o di altro genere, spostamenti che, nelle ore consentite, vanno fatti. E mentre ci spostiamo dobbiamo mantenere una distanza di sicurezza necessaria, non potendo vivere dentro  l'abitacolo di un auto. Ed è in questo particolare caso che l'auto diventa il problema massimo e non la soluzione. Lo diventa perchè una scatola di lamiera lunga in media quattro metri e larga poco meno di due occupa tantissimo spazio se moltiplicata per migliaia di esemplari che girano, solo per comprare il pane o andare in ufficio. Pochi attimi per poi stare parcheggiata ad occupare spazio, attimi in cui, anche in movimento, questa massa di lamiera e plastica occupa spazio e lo sottrae alle persone. 

Oggi, il problema dello spazio pubblico è fondamentale, dobbiamo trovarlo, recuperarlo, sottrarlo alle occupazioni inutili, quelle fatte in danno della persona, e l'occupazione dello spazio fatta dalle auto è una di queste.

Potete fare caso ad una cosa, non citiamo i gas di scarico, neanche un po'. Perchè quella è un'evidenza che ormai non si può nascondere e che qualche furba casa automobilistica e i politici che ne subiscono il potere lobbystico, cavalca volendo promuovere auto elettriche o idride. Nulla da dire. ma non risolvono il problema principale: una tonnellata e oltre di lamiera e plastica che occupa lo spazio dove potrebbero comodamente convivere e socializzare le persone, questo è il punto. Il resto è un dettaglio.

Chiediamo una cosa all'amministrazione comunale come Fiab Gela, chiediamo che si applichi il piano della mobilità che avevamo gia condiviso pubblicamente, quando nel mese di maggio 2020 si poneva la necessità di riprendere a vivere dopo il pesante lockdown di quel periodo.

Chiediamo che gli spazi della città vengano interdetti alle auto, che ne venga resa più difficoltosa la circolazione e che si restituiscano questi spazi alle persone, ai pedoni, alle biciclette ed anche ai monopattini, ormai entrati nella categoria di mezzo di trasporto a spazio ridotto. 

Questa pandemia ci sta togliendo la socialità e l'unico modo che abbiamo per continuare ad essere una comunità è vivere le nostre città mantenendo ampie aree di distanziamento sociale. Per raggiungere questo obiettivo dobbiamo riprenderci lo spazio, come persone, come individui, come cittadini che fanno parte di una comunità.

Questo chiediamo all'amministrazione comunale.



mercoledì 30 settembre 2020

Unisciti a Fiab per il 2021

Rivendicare i diritti delle persone rimane il grande obiettivo portato aventi da Fiab. In un mondo sempre più autocentrico e cementificato cerchiamo di chiedere spazio pubblico e tutela del diritto alla salute e alla mobilità. Lo facciamo con proposte concrete, senza mai perdere di vista l'obiettivo di cambiare in positivo il mondo che ci circonda. 

A Gela, negli anni, abbiamo ottenuto grandi risultati, impensabili nel passato, ma oggi evidenti e sotto gli occhi di tutti. 

Dalla realizzazione, nel 2015, del primo troncone di ciclabile a Macchitella, all'attuale progetto di prosecuzione della Ciclabile su lungomare; dalla creazione della prime zone 20 in città, lungomare e centro storico, allo sviluppo di una rete ciclabile cittadina inserita all'interno del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile; dalla proposta delle strade scolastiche in via sperimentale, fino alla concreta attuazione delle Zone Scolastiche in tre istituti della città, con le strade chiuse al traffico nel periodo di ingresso e di uscita dei ragazzi e dei bambini; dal piano per la mobilità post Covid al progetto del Bike Day Gela.

A questo si aggiungano incontri, dibattiti, escursioni e progetti cicloturistici, azioni di tutela del territorio e progetti di sviluppo della mobilità.

Al fianco dell'azione ambientale e per la mobilità c'è poi una grande attività cicloturistica, fatta di viaggi in bicicletta e di escursioni giornaliere, sia per gli esperti che per i bambini. 

Abbiamo percorso le Francigene Siciliane in bici per valorizzare i territori e cerchiamo, ad ogni viaggio, di promuovere il turismo relazionale.

Abbiamo sviluppato iniziative locali per le famiglie, come A Ruota Libera, dove il mezzo bici stimola l'incontro della comunità ed il dibattito costruttivo.

I bambini e i loro diritti sono diventati obiettivi importanti da tutelare e da portare avanti.

Siamo un'associazione vera, fatta di soci, di persone che sostengono queste idee e che si confrontano democraticamente.

Per continuare a crescere dobbiamo unirci in maniera ancora più forte e puntare sulla forza del gruppo.

Sostieni tutto questa ed entra direttamente a far parte di questa meravigliosa esperienza. Tesserati con Fiab per il 2021.

Info tesseramento QUI

domenica 13 settembre 2020

Zone Scolastiche a Gela

Negli anni scorsi come Fiab Gela abbiamo avviato tante iniziative sperimentali con l'istituto Enrico Solito di Gela per sensibilizzare i genitori ed i ragazzi verso una mobilità diversa. Chiedendo la chiusura al traffico delle strade in prossimità della scuola durante gli orari di ingresso e di uscita. Una chiusura totale che permettesse di percorrere il tragitto finale verso l'istituto esclusivamente a piedi o in bici. Non significava lasciare l'auto necessariamente a casa, mi si chiedeva ai genitori che proprio non possono rinunciare all'automobile, di lasciarla ad alcune centinaia di metri di distanza dalla scuola, in modo da non intasare le strade, da non sottrarre spazio pubblico alle persone e da non inquinare l'aria con gli scarichi prodotti dalle auto in coda.

Con la conversione in legge del Decreto semplificazioni le Zone Scolastiche (quelle che per anni abbiamo definito strade scolastiche) sono finalmente diventate regola all'interno del Codice della Strada. Un provvedimento importante, innovativo per il nostro paese, che rafforza la tutela dei bambini e dei ragazzi, che pensa e disciplina la mobilità guardandola dal punto di vista delle persone e non delle automobili.

Il 16 Febbraio scorso centinaia di persone hanno sottoscritto il documento predisposto da Fiab Gela che chiedeva l'istituzione delle strade scolastiche, mandando un segnale chiaro di cambiamento.

Tutto questo, allora semplice sperimentazione di Fiab Gela, è diventato legge dello stato con la legge che ha convertito il Decreto Semplificazioni. 


Adesso chiediamo all'amministrazione, con l'inizio della scuola, l'istituzione delle zone scolastiche presso gli istituti di Gela, rendendoci disponibili, come sempre, a qualsiasi confronto necessario per fare in modo che questo sistema di mobilità possa essere applicato anche a Gela.

Le zone scolastiche sono l'unico modo per tutelare i diritti dei bambini, dei ragazzi e di tutte le persone.

lunedì 31 agosto 2020

Moon Bike Night - Bici da Corsa


 Al chiaro di luna, in bici da corsa, sulle vecchie provinciali che dalla piana di Gela risalgono fino al borgo medievale di Butera.

Una volta in cima cena in piazza con Piazza e birra.

Lunghezza oltre 40 Km

Bici da Corsa

Difficoltà media

Cena a carico dei partecipanti

Riservata Soci Fiab

Iscrizione all'evento obbligatoria

Info e iscrizioni 3496185661 - fiabgela@gmail.com

Le bici dovranno essere munite di fanale anteriore potente ed idoneo alla illuminazione notturna, nonchè di fanale posteriore. I partecipanti privi di tali dotazioni non potranno prendere parte all'escursione.

DOTAZIONI Obbligatorio l'uso del casco Adeguata riserva idrica Kit per riparazioni di emergenza ATTENZIONE

Le richieste di iscrizione dovranno pervenire entro e non oltre la data del 09/07/2020.

Nel rispetto delle disposizioni anti COVID la partecipazione è consentita solo previa iscrizione formalmente richiesta alla Fiab Gela tramite la mail fiabgela@gmail.com, tramite contatto telefonico o sms o whatsapp al n. 3496185661.

Le regole specifiche per le escursioni Fiab Gela sono contenute nel Protocollo di Controllo Escursioni che trovate sul pagina del nostro sito

mercoledì 24 giugno 2020

MOON BIKE NIGHT di notte in MTB lungo le creste dei Campi Geloi



Ritornano gli eventi cicloturistici di Fiab Gela.
Ripartiamo con un bellissima escursione notturna in MTB lungo i sentieri e le carrarecce che dal livello del mare ci portano verso le colline che cingono la vasta Piana di Gela e gli storici Campi Geloi di Greca memoria.
Una pedalata per esperti della Mountain Bike, al chiaro di luna, fra campi mietuti, calanchi argillosi e rocce di gesso. INFORMAZIONI Iscrizione (Gratuita) Obbligatoria
Fondo: sterrato/asfalto
Ore 19,00 Raduno in Mtb presso Piazzale Suor Teresa Valsè, Macchitella Gela. Ore 19,30 Partenza Ore 23,00 Rientro a Gela CARATTERISTICHE TECNICHE Difficoltà: Impegnativo/Esperti Bici: Mountain Bike Distanza: 45,5 km Dislivello in salita: 650 mt
Le bici dovranno essere munite di fanale anteriore potente ed idoneo alla illuminazione notturna, nonchè di fanale posteriore. I partecipanti privi di tali dotazioni non potranno prendere parte all'escursione.
DOTAZIONI Obbligatorio l'uso del casco Adeguata riserva idrica Kit per riparazioni di emergenza ATTENZIONE
Le richieste di iscrizione dovranno pervenire entro e non oltre la data del 09/07/2020.
Nel rispetto delle disposizioni anti COVID la partecipazione è consentita solo previa iscrizione formalmente richiesta alla Fiab Gela tramite la mail fiabgela@gmail.com, tramite contatto telefonico o sms o whatsapp al n. 3496185661.
Le regole specifiche per le escursioni Fiab Gela sono contenute nel Protocollo di Controllo Escursioni che trovate sul pagina del nostro sito

venerdì 22 maggio 2020

Le modalità per richiedere il bonus bici


Riportiamo di seguito le prime indicazioni date dal ministero dell'ambiente sul proprio sito ufficiale per la richiesta del bonus bici.

IN COSA CONSISTE?

Il buono mobilità è un contributo pari al 60 per cento della spesa sostenuta e, comunque, in misura non superiore a euro 500 per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, nonché veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica (ad es. monopattini, hoverboard e segway) ovvero per l’utilizzo di servizi di mobilità condivisa a uso individuale esclusi quelli mediante autovetture.

CHI VIENE RIMBORSATO?

Ci saranno due fasi: in una sarà il cittadino ad essere rimborsato del 60% della spesa; nella seconda il cittadino paga al negoziante aderente direttamente il 40% e sarà il negoziante aderente a ricevere il rimborso del 60%.

COME FUNZIONA?

Il buono mobilità può essere fruito utilizzando una specifica applicazione web che è in via di predisposizione e sarà accessibile, anche dal sito istituzionale del Ministero dell'ambiente, entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto interministeriale attuativo del Programma buono mobilità. Per accedere all'applicazione è necessario disporre delle credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale).
  • Fase 1 (dal 4 maggio 2020 fino al giorno di inizio operatività dell'applicazione web): è previsto il rimborso al beneficiario; per ottenere il contributo è necessario conservare il documento giustificativo di spesa (fattura e non scontrino) e allegarlo all'istanza da presentare mediante l'applicazione web.
  • Fase 2 (dal giorno di inizio operatività dell'applicazione web): è previsto lo sconto diretto da parte del fornitore del bene/servizio richiesto, sulla base di un buono di spesa digitale che i beneficiari potranno generare sull’applicazione web. In pratica gli interessati dovranno indicare sull'applicazione web il mezzo o il servizio che intendono acquistare e la piattaforma genererà il buono spesa digitale da consegnare ai fornitori autorizzati per ritirare il bene o godere del servizio individuato.

POSSONO USUFRUIRNE SOLO I CITTADINI IN COMUNI SOPRA I 50.000 ABITANTI?

No! 
Possono usufruire del buono mobilità per l’anno 2020 i maggiorenni che hanno la residenza (e non il domicilio) nei capoluoghi di Regione (anche sotto i 50.000 abitanti), nei capoluoghi di Provincia (anche sotto i 50.000 abitanti), nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti e nei comuni delle Città metropolitane (anche al di sotto dei 50.000 abitanti). 

COSA SI INTENDE PER COMUNI DELLE CITTÀ METROPOLITANE?

Le Città metropolitane sono 14: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma Capitale, Torino, Venezia. L'elenco dei Comuni appartenenti alle suddette Città metropolitane è consultabile sui relativi siti istituzionali.
Per la popolazione dei Comuni si fa riferimento alla banca dati Istat relativa al 1 gennaio 2019.

COSA POSSO ACQUISTARE?

Per l’anno 2020 il buono mobilità può essere richiesto per una sola volta e per un unico acquisto di:
  • biciclette nuove o usate, sia tradizionali che a pedalata assistita;
  • handbike nuove o usate;
  • veicoli nuovi o usati per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica, di cui all’articolo 33- bis del DL 162/2019, convertito con modificazioni dalla legge 8/2020 (es.  monopattini, hoverboard, segway);
  • servizi di mobilità condivisa a uso individuale esclusi quelli mediante autovetture. 

POSSO ACQUISTARE ACCESSORI?

Non è ammissibile l'acquisto di accessori (caschi, batterie, catene, lucchetti, ecc.).

POSSO ACQUISTARE BICI O VEICOLI USATI?

Sì, possono essere acquistati veicoli usati per la mobilità personale e bici usate.

POSSO ACQUISTARE LA BICI IN QUALSIASI NEGOZIO?

  • Per la fase 1 puoi acquistare la bici o il veicolo per la mobilità personale in qualsiasi negozio. Basta che venga rilasciata la fattura.
  • Nella fase 2, sulla piattaforma che sarà rilasciata e comunicata attraverso il sito del Ministero dell’Ambiente (www.minambiente.it) sarà pubblicato l’elenco di tutti i negozianti aderenti all’iniziativa.

POSSO COMPRARE LA BICI O IL VEICOLO DELLA MOBILITÀ PERSONALE SU UN SITO ONLINE DI UN’AZIENDA STRANIERA?

Sì, è comunque necessario ottenere una fattura, anche in lingua inglese, che abbia però tutte le voci di una fattura italiana.

PER OTTENERE IL CONTRIBUTO NELLA FASE 1 SERVE LA FATTURA O LO SCONTRINO?

Nella Fase 1 (dal 4 maggio 2020 fino al giorno di inizio operatività dell'applicazione web) per ottenere il contributo è necessario conservare la fattura (non lo scontrino) e allegarla all'istanza da presentare mediante l'applicazione web.

E' POSSIBILE ACQUISTARE ON LINE?

SI. In particolare:
  • nella Fase 1 (dal 4 maggio 2020 fino al giorno di inizio operatività dell'applicazione web) è possibile acquistare on line purché venga emessa la fattura, che dovrà essere successivamente allegata all'istanza di rimborso;
     
  • nella Fase 2 (dal giorno di inizio operatività dell'applicazione web) è possibile acquistare on line solo presso i rivenditori accreditati sull'applicazione web.

PERIODO DI VALIDITÀ DEL BUONO

I buoni di spesa devono essere utilizzati entro 30 giorni dalla relativa generazione, pena l’annullamento.

PROGRAMMA BUONO MOBILITÀ 2020 (SENZA ROTTAMAZIONE) E PROGRAMMA BUONO MOBILITÀ 2021 (PREVIA ROTTAMAZIONE)

Il Programma buono mobilità (art. 2 comma 2 del DL Clima così come modificato dal DL Rilancio) prevede:
  • per il 2020 l'erogazione di buoni mobilità per acquisti effettuati dal 4 maggio 2020 al 31 dicembre 2020, senza provvedere ad alcuna rottamazione di veicoli vetusti;
  • a partire dal 1 gennaio 2021 l'erogazione di buoni mobilità a fronte della rottamazione di veicoli vetusti effettuata solo nel corso del 2021; i buoni mobilità potranno essere spesi entro il 31 dicembre 2024.

SE NEL 2020 HO USATO IL BONUS MOBILITÀ 2020 (SENZA ROTTAMAZIONE) IL PROSSIMO ANNO POSSO USARE ANCHE IL BUONO MOBILITÀ 2021 (CON LA ROTTAMAZIONE PREVISTA PER LEGGE NEL LEGGE CLIMA?)

Si. Modalità e termini per l'ottenimento e l'erogazione dei benefici saranno definiti con un successivo decreto interministeriale attuativo del Programma buono mobilità.

venerdì 15 maggio 2020

Come funziona il bonus per l'acquisto delle bici, i segreti del Dl rilancio

 DL rilancio, scompaiono le bike lane - Mobility - AutoMoto

Con il cosiddetto decreto Rilancio arriva finalmente il tanto atteso bonus per l'acquisto delle bici ( a propulsione muscolare o a pedalata assistita), ma non solo. Perchè prevedere un sostegno all'acquisto senza introdurre delle modifiche al Codice della Strada sarebbe stato inutile, così arrivano pure le case avanzate e le bike lane (corsie ciclabili).
Andiamo con ordine e cerchiamo di capire cosa introduce l'articolo 205 del Dl Rilancio.
A far data dal 04 maggio 2020 e fino al 31 dicembre 2020 per gli abitanti maggiorenni delle città metropolitane e dei comuni con più di 50.000 abitanti è stato previsto un sostegno all'acquisto, tra l'altro, di biciclette fino alla concorrenza massima di 500 euro e fino all'esaurimento della copertura generale di 120 milioni di euro.
Il bonus copre al massimo il 60% del prezzo di acquisto del mezzo e, come detto, non può superare i 500 euro totali.
Il bonus potrà essere richiesto per una sola volta dal singolo cittadino.
Ad oggi non sono state divulgate le modalità ufficiali per la richiesta e la fruizione.
Come dicevamo prima la sola introduzione del bonus sarebbe stata sostanzialmente inutile. Fortunatamente sono state introdotte alcune interessanti modifiche al Codice della Strada che permetteranno ai comuni di approntare al meglio una rete ciclabile cittadina che favorisca la mobilità ciclistica, rendendo utile l'erogazione della spesa.
Arrivano così, in prossimità degli incroci regolati da semaforo, le case avanzate, negli altri stati europei presenti da anni, ma dalle nostre parti un'assoluta novità. Sono aree delimitate a terra che permettono al ciclista di sostare in attesa del verde davanti alle auto e di evitare, così, di respirare i gas di scarico emessi dai motori.
Sono state introdotte anche le bike lane o Corsie ciclabili, che potranno essere realizzate direttamente sulla carreggiata, a destra, e saranno separate dalla corsia per le auto da una striscia bianca discontinua, permettendo di superare le ristrettezze tecniche legate alla realizzazione delle vere e proprie piste ciclabili e consentendo ai comuni di procedere in maniera rapida ad approntare una rete ciclabile cittadina con interventi relativamente semplici.
In sintesi sono queste le novità assai rilevanti, oltre ad altre previsioni non di poco conto che il decreto introduce.
Non saranno la soluzione e si scontreranno con molti problemi, soprattutto di natura culturale, ma rappresentano un inizio in un paese che per scelta ha deciso di muoversi solo in auto e che oggi scopre quanto sia necessario cambiare la mobilità.


mercoledì 13 maggio 2020

Storia di un omicidio

Rimaniamo in attesa di un'azione da parte dell'amministrazione comunale, dopo che la nostra proposta è stata consegnata e condivisa con tutta la città. Tantissime associazioni si sono unite per chiedere una nuova mobilità a Gela e la petizione, ancora aperta, ha raggiunto quasi ottocento firme con il semplice passa parola. La fase 2 va verso la chiusura, ma non ci sono ancora provvedimenti utili per capire come una città di oltre settantamila abitanti dovrà gestire la mobilità dei cittadini
Siamo un accampamento di frontiera o una comunità organizzata? Questa è la domanda che ci poniamo. 
Perchè in un accampamento di frontiera si bada alle emergenze, si vive giorno per giorno senza programmare nulla, ma solo cercando la sopravvivenza: il cibo, il lavoro, un luogo dove dormire e un riparo per la tempesta, il vestiario per tutti i giorni e la protezione dagli attacchi esterni. In un accampamento di frontiera non si costruisce un futuro stabile, ma ci si limita ad arrivare al giorno dopo. 
Una comunità organizzata è un'altra cosa, programma il futuro e cerca di rendersi ogni giorno migliore, pensa alla vita dei propri membri e non si costruisce sulle sole emergenze, al contrario, le evita guardando in avanti. Fa scelte ponderate e si confronta senza subire ricattucci di poco conto, sapendo che quello che appare essenziale oggi non è altro che deleterio per un domani stabile. 
Vogliamo pensare di essere una comunità organizzata e per questo motivo chiediamo interventi immediati che moderino fortemente la circolazione delle auto, per l'organizzazione di una città che ad oggi sembra autogestita ed invivibile, che viola i diritti dei minori, delle persone con disabilità, il diritto alla salute delle persone, degli utenti deboli della strada; che nega la mobilità normale delle persone; che impedisce un corretto sviluppo del territorio
Per ogni giorno passato senza che l'amministrazione intervenga a moderare la circolazione delle  auto viviamo un omicidio reale, quello di tutte le persone che non possono godere dello spazio pubblico, di tutti i bambini costretti a stare a rintanati in casa per timore del traffico, delle persone con disabilità che rinunciano a vivere la socialità, di tutti i cittadini derisi da chi, con l'arroganza del potere forte, impone l'auto come unico mezzo per muoversi.
Vogliamo che le cose cambino e abbiamo l'occasione per farlo: adottiamo il piano che la Fiab Gela ha proposto e condiviso, andiamo oltre quello stesso piano ed applichiamo le previsioni del PUMS, scegliendo un nuovo modo di governare la città.
Rimaniamo in attesa, ma non ci fermiamo.

domenica 26 aprile 2020

Il Piano per la Mobilità D'Emergenza post Covid a Gela

Fonte: Bikeitalia.it
La rivoluzione della mobilità sta investendo il mondo intero. Ogni città ripensa gli spostamenti delle persone con lo scopo di fare circolare il minor numero di auto possibile, di restituire lo spazio pubblico alla gente, di favorire la pedonalità e la ciclabilità. Non possiamo pensare diversamente e dobbiamo ancora di più lavorare per fare in modo che l'amministrazione comunale attui un valido progetto di gestione della mobilità a Gela per il futuro.
Non si tratta di un aspetto secondario, ma è l'elemento fondamentale su cui costruire tutte le azioni successive. Le persone si muoveranno dalle proprie abitazioni per raggiungere i luoghi più disparati; cercheranno istintivamente la fuga da una prigionia forzata e quello che dobbiamo evitare è la corsa all'auto privata.
Questo rischio è inaccettabile, perchè, come ormai ripetiamo da settimane, l'emergenza ci ha trasmesso un dato oggi evidente: l'auto diffonde il virus, facilita la sua propagazione, perchè il particolato fine ne è il veicolo principale. 
Le pubblicazioni scientifiche lo hanno confermato e la stampa ne ha dato ampia diffusione.
In questa riprogrammazione possiamo rendere le nostre città vivibili, trasformale in luoghi fatti per le persone, e non in ghetti dormitorio concepiti solo per le automobili.
Il sindaco e la giunta hanno ricevuto la nostra Proposta della Rete di Mobilità di Emergenza pensata sullo studio fatto in generale da esperti tecnici nazionali, anche dell'area FIAB, che hanno elaborato un validissimo documento di riferimento, definito dagli architetti Matteo Dondè, Valerio Montieri e Paolo Gandolfi.
La proposta Fiab Gela nasce da un esame delle risultanze del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile di Gela e si sviluppa puntando al recupero dello spazio pubblico, per garantire il distanziamento sociale, tramite la riduzione della circolazione delle automobili private. 
In estrema sintesi (chi vuole può leggere il documento integrale) il piano d'emergenza per Gela individua tre zone di riferimento: Nord (Via Venezia); Sud (Lungomare Federico II di Svevia) e Centrale (Asse Viale Indipendenza - Via Manzoni - C.So Salvatore Aldisio - C.so Vittorio Emanuele e Asse Via Palazzi ). Inoltre, prevede l'istituzione di una ZTL all'interno dell'intero centro storico Federiciano con la creazione dell'isola ambientale.
Su questi assi il Comune, a seconda dei casi e ove indicato, dovrebbe: a) realizzare delle corsie ciclabili riducendo lo spazio della carreggiata destinata alla circolazione delle auto; b) istituire dei sensi unici eccetto bici; c) trasformare le aree in zone 30 e provvedere alla classificazione delle strade in F bis secondo l'indicazione del codice della strada.; c) trasformare i parcheggi di Caposoprano e Arena in veri e propri parcheggi scambiatori, favorendo attività di noleggio di bici a pedalata assistita.
Nel Centro Storico il Corso Vittorio Emanuele andrebbe integralmente pedonalizzato per h 24 con la realizzazione di una corsia ciclabile dedicata. Sempre in centro storico sarebbe opportuno recuperare porzioni intere di strade trasformate in F Bis per destinarle alle attività commerciali, permettendo loro l'occupazione del suolo pubblico, al fine di incrementare il recupero delle attività economiche, garantire il distanziamento sociale e favorire lo sfruttamento positivo dello spazio pubblico a discapito dell'occupazione da parte delle auto. Operazione questa eseguibile anche sulla via Palazzi.
E' arrivato il momento di pensare a Gela come una città che deve affrontare un mobilità diversa in un momento in cui la circolazione in auto non è più sostenibile.
Speriamo davvero che questo Piano trovi attuazione e che le persone comincino a muoversi sempre più rinunciando all'auto privata.



domenica 19 aprile 2020

La bici non serve a fare jogging




In molti si domandano se oggi sia possibile uscire di casa in bicicletta per fare il classico giro ludico sportivo, che poi è quello cui spesso associamo la bicicletta nell'immediato: mezzo per il gioco e lo sport. Rispondiamo richiamando la Circolare che il Ministero dell'Interno ha diramato il 31/03/2020. Nel testo della circolare, prevedendo la possibilità di fare una passeggiata con i figli in prossimità della propria abitazione, si è ammessa l'attività motoria all'interno di questo spazio (la prossimità), ma si è detto chiaramente che fare "jogging", ovviamente inteso come attività sportiva,  è vietato. Questo divieto permane anche nella successiva nota di chiarimento al testo della Circolare.
Quindi non sembrerebbero esserci dubbi, correre, anche in prossimità della propria abitazione è vietato, anche in Sicilia. Figuriamoci uscire in bici per sport.
Ma qui casca l'asino o, se vogliamo, il telaio con tutte le ruote. 
A differenza della corsa, che non prevede un mezzo per essere praticata, la bici come sport richiede la presenza di quello che arcaicamente e con simpatia il Codice della Strada chiama velocipede e che, a tutti gli effetti, è un mezzo di trasporto. 
Questo mezzo di trasporto può avere una duplice funzione: lo si può usare per muoversi, rimanendo legati alla sua natura di mezzo di trasporto, oppure lo si utilizza per praticare sport, in questo caso è un mero attrezzo sportivo, surrogato di tanti altri attrezzi per la cura del corpo.
La bici rimane comunque un mezzo per spostarsi più velocemente rispetto all'andare a piedi, come qualunque altro mezzo di trasporto, con l'unica differenza che ha conseguenze decisamente più sostenibili sotto il profilo ambientale e sociale.
In questo senso non ci sono dubbi, la bici può essere utilizzata per andare al lavoro, a fare la spesa, dal medico, in farmacia, in libreria, nei negozi per bambini ed in tutti quei luoghi che le attuali restrizioni consentono di raggiungere. Questo proprio perchè è un mezzo di trasporto e non un attrezzo sportivo (ricordiamo che l'utilizzo che se ne può fare è cosa differente).
Diventa fondamentale comprendere questo passaggio per capire che non esistono limitazioni all'uso della bici se applicato agli spostamenti autorizzati. 
Per quanto riguarda la pratica dello sport non è possibile utilizzarla fino a quando non ci saranno le condizioni socio sanitarie che permettano di tornare a divertirsi in sicurezza.
Questo chiarimento ci è apparso fondamentale, perchè in molti si sono trovati spaesati nel tentativo di attribuire una natura specifica alla bici. Alcuni ci hanno addirittura chiesto se potevano andare a comprare il pane in bici (sic!). In un paese come il nostro, che considera l'auto un bene sacro e la bici un giocattolo, è sconvolgente scoprire, a causa di un'emergenza, che quel presunto giocattolo è il mezzo di trasporto più sostenibile ed utile che esiste e che sarà fondamentale per il futuro e la mobilità di tutti noi.

domenica 12 aprile 2020

La Fase 2 deve essere costruita pensando alle persone

Operai a Berlino realizzano una corsia ciclabile temporanea (Photograph: Annegret Hilse/Reuters)

Sembra ormai essere chiara la forte correlazione fra inquinamento da particolato fine e diffusione del Covid 19. La limitazione della mobilità delle persone ha mostrato dati evidenti rispetto al miglioramento dell'aria in molte parti del mondo, cosa che appare fondamentale nel processo di programmazione di quella che sarà la Fase 2 per l'uscita dallo stato di emergenza.
Abbiamo un dato certo: mentre molte fabbriche hanno continuato la loro attività ed il riscaldamento nelle case rimaneva acceso le auto sono state letteralmente bloccate, questo perchè le persone sono state costrette a rimanere chiuse a casa. Meno persone in giro meno auto sulle strade, meno auto, meno emissioni di particolato ed il gioco è fatto: aria pulita. Con buona pace di tutti coloro che hanno spesso avuto il coraggio di affermare che l'auto non si tocca e che il problema era legato ad altro.
Nel contempo è emerso il drammatico rapporto aria inquinata, diffusione maggiore della malattia e danni elevati da Covid 19. Analisi che in maniera più approfondita abbiamo già affrontato.
Le scelte da prendere non possono che essere orientate in una direzione precisa: abbattere il particolato fine nelle nostre città. E il modo principale per farlo è rivedere completamente la nostra concezione di mobilità.
La visione autocentrica della nostra società, dovuta anche a forti pressioni derivanti sia dalla lobby dei petrolieri che da quella dei produttori di auto, ha determinato una condizione di totale invivibilità delle aree urbane, con situazioni di degrado anche nelle aree rurali, che oggi subiscono la fuga (in auto) dalle città di quei cittadini stressati dalla vita urbana, fatta di rumori (delle auto), traffico (automobilistico) e inquinamento (da sostanze emesse dalle auto).
Questa visione, posta difronte all'emergenza pandemica che viviamo oggi, deve essere cambiata.
Per questa ragione la gestione della Fase 2 dell'emergenza deve prendere in considerazione nuove forme di mobilità delle persone. Così come abbiamo limitato gli spostamenti questi dovranno prima o poi riprendere e la cosa da evitare è che si ritorni alla drammatica situazione precedente.
Un primo passo concreto sarà quello di programmarli disincentivando al massimo l'uso dell'automobile, ove possibile, così riducendone l'abuso incontrollato
Ovviamente, uno dei problemi cardine nella Fase 2 sarà quello di evitare gli assembramenti tipici che si creano in mezzi pubblici sovraffolati, condizione che potrebbe portare ad una nuova diffusione dell'emergenza.
Molte città nel mondo hanno cominciato a pensare a soluzioni intelligenti, che aiutino le persone a muoversi tutelandone la salute.
Si stanno così realizzando, da Berlino a Bogotà, corsie ampie e dedicate ai pedoni e ai ciclisti, in modo da incentivare i cittadini a muoversi a piedi o in bicicletta. Le corsie, per adesso a carattere temporaneo, vengono realizzate su strade che sono chiuse al traffico veicolare motorizzato.
In pratica si toglie spazio alle auto per restituirlo alle persone.
Ecco che la visione nuova della città prende forma. La cosa interessante è che non ci si inventa nulla, almeno in Italia, visto che questo è espressamente previsto dal Codice della Strada, che all'art. 1 prevede la tutela della sicurezza delle persone e l'incentivazione dell'uso della bicicletta per ridurre i costi economici, sociali ed ambientali derivanti dal traffico veicolare.
Fino ad oggi la norma è rimasta inapplicata, con conseguenze pesanti in termini di danni alle persone e lesione del loro diritto alla mobilità e alla salute, tra i tanti.
Gli interventi possono essere fatti a tutti i livelli, sia statale, con trasferimenti ai comuni di fondi adeguati per la realizzazione di progetti di mobilità stradale conformi a questa visione; sia da parte dei sindaci, che fin da subito possono intervenire con provvedimenti temporanei di limitazione del traffico e gestione della mobilità.
In una fase successiva ripensare l'intera mobilità dovrà essere l'obiettivo fondamentale, investendo risorse concrete nel potenziamento del trasporto pubblico locale, tramite un adeguato rifinanziamento del Fondo Nazionale per il Trasporto Pubblico e l'approvazione delle proposte di modifica al Codice della Strada che affrontino la nuova prospettiva della mobilità alla luce della rivoluzione sociale ed economica che ci ha colpito.
Possiamo costruire un futuro migliore e dobbiamo cominciare a farlo pensando alle persone.



sabato 11 aprile 2020

Il Covid 19 si muove in automobile?

L'emergenza da Covid 19 sembra avere cambiato le nostre abitudini, ma il termine cambiamento potrebbe non essere corretto. Perchè una cosa è modificare il proprio comportamento, variare le azioni quotidiane, mutarle per produrre degli effetti nuovi e diversi, altra cosa è essere costretti a bloccare le nostre azioni, paralizzati in una prigione non voluta e non compresa fino in fondo.
Questa distinzione è fondamentale per riuscire a valutare quello che succederà davvero quando questa "crisi" sarà alle spalle. 
Torneremo indietro o agiremo in maniera nuova?
Una cosa sembra certa, la causa di tutto questo siamo noi stessi e, quindi, possiamo anche essere la soluzione.
Inquinamento Pianura Padana Marzo 2020 (Fonte ESA)
La Fiab si è sempre occupata di mobilità sostenibile, collegando a questo concetto una serie di inevitabili ricadute riconducibili in generale alla sostenibilità ambientale. 
Per questo motivo non possiamo sottrarci, dopo più di un mese di quarantena forzata, dall'analizzare i fatti, quello che sta accadendo intorno a noi e le valutazioni che vengono fatte rispetto al tema dell'ambiente.

La qualità dell'aria migliora.
Un elemento salta subito all'attenzione, con la forza delle cose che sembrano esserci da sempre, ma che non abbiamo mai voluto guardare: l'aria che respiriamo nelle nostre città, nei luoghi in cui viviamo, solitamente pessima, a seguito del blocco forzato della mobilità delle persone è migliorata in maniera netta.
A dirlo è l'ESA, l'Agenzia Spaziale Europea, che conferma come a Marzo la qualità dell'aria in Italia sia drasticamente migliorata, con particolare evidenza in zone altamente critiche come la Pianura Padana, cosa che però non è confinata solo a quell'area. 
Un risultato incredibile se pensiamo che deriva dal blocco del nostro modo di muoverci. 
Ci hanno impedito di uscire di casa e noi non abbiamo preso l'auto, di conseguenza non circolano mezzi per le strade, se non per necessità reali, e questo, tra gli altri, ha abbattuto i livelli di Diossido di Azoto, un gas devastante per la salute.
In questa storia si inseriscono una serie di riflessioni importanti, che la politica dovrebbe cogliere per potere costruire una comunità migliore, ma che anche i singoli dovrebbero riuscire a percepire per rendere più sicuro l'ambiente in cui viviamo.
Per avviare queste riflessioni vogliamo partire da un evento: la condanna di ENI da parte dell'Antitrust per pubblicità ingannevole

Il Green Diesel che non è verde per niente.
Nel Gennaio del 2020 l'autorità Antitrust ha sanzionato l'ENI perchè, a dire dell'Autorità, avrebbe ingannato i consumatori facendo loro credere che il Green diesel fosse un carburante amico dell'ambiente, quando invece si tratterebbe di un normale gasolio per autotrazione addizionato con una minima componente di origine vegetale.
La politica comunicativa messa in campo dalla compagnia potrebbe essere letta in questa semplice chiave: continuare ad utilizzare senza limiti l'automobile perchè adesso è stato creato un carburante amico dell'ambiente.
Purtroppo questa politica non corrisponderebbe a verità, come affermato dall'Antirust e confermato dalla semplice analisi del "Green" diesel che, come detto, altro non sarebbe se non semplice combustibile fossile addizionato in minima percentuale con componente vegetale.
La questione, in questi giorni, diventa fondamentale, perchè ci pone difronte ad una scelta necessaria: vivere in città sane, in comunità vivibili e sostenibili sotto il profilo della salute, oppure continuare a peggiorare la situazione.
Dal mese di Gennaio 2020 sembrano passati anni e gli eventi hanno travolto un modo di pensare la società a livello mondiale, cosa che è stata percepita subito da chi investe nel petrolio e si arricchisce con il suo consumo. Il prezzo del petrolio è crollato e questo porta a situazioni pessime per i petrolieri, che hanno molto greggio nei serbatoi e non sanno a chi darlo, con costi non sostenibili.
E se non sanno a chi darlo è perchè ne è diminuito drasticamente il consumo.
Un calo che è sicuramente collegato al blocco delle auto, cosa che per parte italiana possiamo dedurre dal fatto che la maggior parte del carburante collegata al petrolio è destinato all'autotrazione, mentre l'energia elettrica trova la sua prevalente fonte di approvvigionamento da Gas e Fonti Rinnovabili, come confermato dalle analisi dei grafici di produzione e consumo.
Quindi, meno auto, meno combustione, meno inquinamento, con buona pace della campagna pubblicitaria del "Green" diesel.


La pandemia e l'inquinamento
Dal quadro tracciato, con voluta semplicità, emerge una questione non secondaria: che rapporto c'è tra la pandemia da Covid 19 e gli alti livelli di inquinamento?
In questo ultimo periodo a livello scientifico si è molto discusso sulla questione e, volendo fare una sintesi estrema e brutale, appare assai probabile la sussistenza di un collegamento evidente fra il propagarsi del Covid 19 e gli alti livelli di inquinamento presenti nell'aria, come evidenziato da uno studio pubblicato da tre ricercatori italiani

Una conclusione evidente
Se prendiamo come riferimento i punti richiamati sopra possiamo elaborare una semplice ma evidente conclusione: l'automobile che circola consuma carburante bruciando gasolio, così immette microparticelle nell'atmosfera, generando una massa di inquinanti tale da determinare una probabile situazione favorevole alla diffusione delle malattie respiratorie e delle epidemie.

Il momento delle scelte
A questo punto appaiono obbligate delle scelte politiche importanti, non solo a livello centrale, ma anche locale, con l'applicazione di quel sistema di norme poste a tutela della salute pubblica e già contenute nel vigente Codice della Strada, ma anche con l'approvazione di nuove previsioni che rendano ancora più marcato l'approccio verso una mobilità che rinunci all'autotrazione privata e si spinga verso forme di mobilità pubblica condivisa e collettiva, verso la restituzione dello spazio pubblico alle persone, verso l'incentivazione all'uso della bicicletta quale mezzo di trasporto individuale negli spostamenti urbani, verso politiche che favoriscano l'intermodalità e disincentivino in maniera drastica l'uso dell'auto privata.
Sono scelte fondamentali che oggi appaiono irrinunciabili. 
Sono scelte che devono essere fatte per le persone ed in danno di tutte  quelle lobby che da anni fanno pressione affinché non si mettano in campo politiche di sostenibilità ambientale nell'ambito della mobilità.
Questo tema ci viene sbattuto in faccia come un pugno durissimo dalla pandemia, fatta di morti e limitazioni alle nostre libertà. Ci viene tirato addosso senza filtro e mostra come le politiche sulla mobilità attuate, a livello nazionale e locale, siano state finora sbagliate.
L'immagine pubblicata dall'Agenzia Spaziale Europea che mostra come l'Italia dopo poche settimane di blocco sia libera quasi totalmente dall'inquinamento è incredibile, ma ancora più forte è quella della catena dell'Himalaya, che dopo oltre trent'anni è tornata visibile da centinaia di chilometri di distanze grazie al dissolversi della cappa inquinante generato dal blocco legato al contrasto della pandemia.
Stiamo vivendo la nostra rivoluzione epocale e nessuno di noi oggi può e deve sottrarsi a scelte fondamentali per il nostro futuro.

Simone Morgana
Presidente Fiab Gela

lunedì 10 febbraio 2020

Domenica 16 Febbraio metti una firma per i diritti dei Bambini

Il lavoro di Fiab per migliorare la vivibilità urbana a Gela continua. Dopo il primo appuntamento sperimentale con Strade Scolastiche, continuiamo sul percorso di tutela dei diritti delle persone e dei bambini. Strade Scolastiche rimane per Fiab un progetto necessario e imprescindibile per la tutela della salute e della sicurezza a Gela. Il progetto prevede la chiusura delle strade a ridosso degli istituti scolastici durante gli orari di ingresso e di uscita. In modo da incentivare i genitori e gli studenti a lasciare l’auto a distanza o a casa e a raggiungere l’istituto scolastico a piedi o con la bici. I bambini in particolare e tutti i cittadini in generale oggi subiscono l’inquinamento derivante dal traffico motorizzato privato. I livelli nell’aria di biossido di azoto (No2), prodotto dalla combustione dei motori diesel sono allarmanti e fortemente cancerogeni, con evidente danno alla salute. Lo spazio pubblico è totalmente occupato dalle auto ed ai bambini è negato il diritto alla mobilità e alla socialità. La sicurezza dei bambini è minacciata giornalmente dalle automobili che rischiano di investirli. Fiab chiede l’istituzione delle strade scolastiche per contrastare un’emergenza silenziose che lede il diritto alla salute, al gioco, alla sicurezza e alla mobilità dei bambini; per porre fine ad una minaccia inaccettabile che rende i bambini e tutte le persone prigioniere di una città che non è più a misura di persona. Con la collaborazione dell’Istituto Enrico Solito e del suo Dirigente, dott. Baldassare Aquila, continuiamo nello sviluppo del progetto, così, giorno 13 febbraio, giovedì, ancora una volta le strade a ridosso della scuola Enrico Solito saranno chiuse al traffico motorizzato dalle ore 7,30 alle 9,00 e dalle ore 12,30 alle 14,00. Ma non vogliamo fermarci a questo. Domenica 16 febbraio Fiab sarà presente dalle ore 11 con un proprio Gazebo ai Muretti di Macchitella per parlare del sistema Strade Scolastiche e raccogliere le firme a sostegno della proposta di applicazione delle Strade Scolastiche a tutti gli istituti di Gela.
                                                                                       
                                                         

venerdì 17 gennaio 2020

La Greenway delle Zolfare in Mtb



La Sicilia è stata la terra dello zolfo, l'oro del diavolo veniva chiamato. Tirato fuori dai "carusi" nelle profonde miniere dei territori centro meridionali dell'isola. Per trasportarlo vennero costruite delle ferrovie, alcune mai finite. Una di queste è quella tracciata fra Ravanusa, Sommatino e Riesi.
Una meravigliosa infrastruttura viaria che attraversa territori splendidi, tra ponti e gallerie che la rendono una greenway meravigliosa.
Saremo accompagnati da alcuni amici della nuova associazione Fiab Imera Merdionale "Greenway delle Zolfare".

Info partecipazione
SOLO PER SOCI FIAB in regola con il tesseramento.
Possibilità tesseramento direttamente la mattina dell'escursione.

Ore 7,30 Raduno bici + auto parcheggio rifornimento GBOIL Gela
Ore 7,45 Partenza in auto per Ravanusa
Ore 9,00 Inizio escursione
Ore 11,45 Fine escursione e rientro in auto a Gela
Ore 13,00 arrivo a Gela
Obbligatorio comunicare l'adesione
Per info e adesioni tel 3496185661
Possibilità posto bici su richiesta fino ad esaurimento.

Caratteristiche tecniche:
Bici: Mountain Bike
Difficoltà: Medio
Casco: Obbligatorio
Lunghezza Percorso km 35 ca.
Fondo: Sterrato
Obbligatorio uso delle luci per l'attraversamento delle gallerie.