Siamo legati alla mobilità, ed il turismo lento, il bellissimo cicloturismo, rappresenta una delle forme più belle di mobilità dolce.
Domenica scorsa, il 24 Aprile, abbiamo organizzato l'ennesimo appuntamento del Cicogna Bike. Un percorso cicloturistico che ormai conoscono in molti e che tanta gente viene ad ammirare da fuori Gela.
E questa è la questione.
E questa è la questione.
Il ciloturismo muove l'economia, letteralmente genera un indotto economico certo e positivo nelle aree dove le amministrazoni hanno avuto il coraggio di promuoverlo.
Qualche anno fa la provincia di Caltanissetta, grazie ad un finanziamento europeo, ha sviluppato un percorso cicloturistico lungo tutta la direttrice meridionale della Sicilia, il Med in Bike - Sibit. Un itinerario cicloturistico che corre in via principale da Siracusa a Trapani (e viceversa) con una serie di diramazioni interne. L'itinerario è mappato on line e segnalato con una cartellonistica dedicata.
Anche Gela, per sua fortuna geografica, si è trovata ricompresa in questo meraviglioso itinerario cicloturistico.
FIab Gela Nanocicli (che saremmo noi) ha subito organizzato una serie di escrursioni cicloturistiche lungo questo itinerario, consapevole del fatto che la valorizzazione del nostro territorio sia la prima via per lo sviluppo economico dello stesso.
Anche domenica abbiamo pedalato a lungo, con cicloturisti che arrivavano da ogni parte della Sicilia.
Eppure, nella Piana con il più alto numero di coppie ndificanti di cicogna bianca nel sud Europa, ci siamo dovuti sorbire i cumuli incontrollati di rifiuti che devastano i nostri beni ed ammorbano l'aria.
Rifiuti ingombranti sotto tutti i punti di vista, segnalati a ridosso del Castelluccio federiciano, della splendida presa cinquecentesca della Grotticelle. Rifiuti a ridosso dell'ingresso della città, in zona Settefarine, sulla diramazione nord del percorso cicloturistico.
Rifiuti onnipresenti nel degrado assoluto.
Il nostro territorio è meraviglioso, ma serve un impegno strutturato per recuperare il valore aggiunto che abbiamo nella nostra terra. Che sarà pure solare e ricca di spiagge, ma anche colma di ingombrante monnezza (in senso lato).
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