La bici non è una moto |
Alla fine lo abbiamo dovuto fare. Dopo tanti post su questo blog e diverse segnalazioni fatte in via informale, abbiamo ritenuto opportuno segnalare alle autorità la pericolosa situazione dei ciclomotori elettrici che indisturbati circolano lungo le vie cittadine. Avemmo voluto vedere un intervento tempestivo anche senza una formale segnalazione, ma si vede che la cosa non era opportuna. Il problema si pone inoltre con riferimento alle bici a pedalata assistita che non rispettano i parametri di legge. Questi mezzi sono ancora più pericolosi per gli utenti deboli della strada e, in particolare, per tutti quei ciclisti che rischiano di essere travolti da finte biciclette che viaggiano a 40 km/h.
Ricordiamo che il Codice della Strada permette alle biciclette a pedalata assistita di circolare purchè rispettino determinati parametri. Velocità massima di assistenza 25 km/h; potenza nominale del motore 0,25 kw, assistenza solo con pedali in movimento.
Questo significa che la bici a pedalata assistita è a tutti gli effetti una bici, con l'unica differenza che assiste, appunto, il ciclista. Se il ciclista smette di pedalare il motore si ferma, quando la bici arriva a 25 km/h il motore si ferma, oltre quella velocità è solo propulsione muscolare.
Qualsiasi altra variazione è illegale, lo ripetiamo ancora una volta, ILLEGALE.
Continueremo questa nostra campagna perchè crediamo nei benefici della bici a pedalata assistita e siamo assolutamente convinti che possa rivoluzionare la mobilità ciclistica, purchè rispetti quei limiti stringenti, che, correttamente, sono stati imposti dalla legge. Ogni violazione in tal senso rappresenta un danno gravissimo a questo processo rivoluzionario.
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