giovedì 18 novembre 2021

Tra trombe d'aria e parole al vento, la Sicilia devastata



Dialogare al vento è cosa difficile, si rischia di non capire nulla. Provare a spiegare qualcosa durante un uragano immaginiamo sia cosa ancor più ardua, anche perchè, oltre al rischio dell'incomprensione c'è quello della propria incolumità fisica. Così, per non correre questi rischi, mentre la Sicilia viene investita da uragani mediterranei, trombe d'aria e piogge torrenziali, oltre alla paura e all'indignazione, dovute ed immediate, rimane il silenzio assordante delle parole al vento di chi dovrebbe cominciare a programmare e realizzare politiche concrete contro il riscaldamento globale. Non ce ne vogliate, ma lo chiamiamo così, perchè il cambiamento climatico, come si usa definirlo adesso, è frutto evidente e non troppo taciuto del riscaldamento terrestre. Con paura mediatica abbiamo cambiato definizione, ma l'effetto stufa è quello che sta creando tutto questo. La Fiab è un'associazione di protezione ambientale e Fiab Gela ne riprende, per scelta e condivisione, gli obiettivi. Proteggere l'ambiente, difenderlo, impedire che degradi verso la distruzione. Ci tocca anche questo obiettivo. E se la bici diventa il mezzo, il fine resta quello di dare alle nostre comunità un domani migliore rispetto a quello che si sta costruendo. Anche se poi il verbo costruire suona come non adeguato difronte alle scelte messe in atto, sarebbe più utile dire: distruggere. Mentre tutto il sistema connesso alla mobilità individuale è diventato insostenibile assistiamo a campagne pubblicitarie, scelte legislative e provvedimenti amministrativi totalmente autocentrici. Tant'è che le nuove modifiche al Codice della Strada sono insufficienti a risolvere il problema, così come appare inutile pensare a nuove infrastrutture stradali quando è evidente che l'obiettivo deve essere rinunciare all'auto privata per il trasporto collettivo, per una mobilità diversa. Pensate bene al sistema intero, alla filiera collegata all'auto e alla mobilità, alla cementificazione per strade e viadotti, alla distruzione di strade e viadotti che non possono sostenere milioni di tonnellate di lamiera ogni giorno. Pensate alla produzione, ai componenti, ai trasporti necessari, alla combustione generale per ogni singolo pezzo di questa filiera, pensate a quanto la comodità apparente di un'automobile incida su questo fenomeno del riscaldamento globale. E mentre ci pensate state attenti al prossimo tornado, che potrebbe arrivare sotto casa, occhio alla tromba d'aria, bella da vedere se proiettata sullo schermo dello smartphone, ma devastante dal vivo. Facciamo una riflessione e facciamola mentre la Sicilia crolla sotto i colpi mai visti di una sorta di concerto delle catastrofi. Oggi chiediamo di fare scelte precise, che portino a nuove forme di mobilità a nuovi investimenti verso la sostenibilità. Possiamo parlare a lungo, ma dobbiamo smetterla di parlare al vento e cominciare ad agire in maniera concreta, perchè metri di grandine a Niscemi, trombe d'aria sulle coste, distruzioni a Comiso e Modica, fiumi colmi come oceani, stanno diventando una normalità preoccupante. E si sa, a giocare a scacchi con il pianeta Terra alla fine si perde, perchè rimaniamo davvero piccoli. Siamo solo una parte del sistema ed è proprio il sistema vita che può decidere se eliminarci o continuare a regalarci la bellezza che conosciamo.

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