martedì 17 dicembre 2019

Fashion Ride - Eleganti e Pedalanti per il pranzo domenicale


La bici è un mezzo di trasporto e possiamo usarla con ogni tipo di abito. Nella fashion ride si pedala in ghingheri. La fashion ride diventa un'occasione per farci gli auguri pranzando insieme e per rinnovare il tesseramento a Fiab per il 2020, il tutto raggiungendo il ristorante in bici come una normale tragitto urbano, pensato con lo spirito del bicibus.
Tutti eleganti sulle nostre bici si parte da Macchitella percorrendo le tappe fissate per raggiungere il vico S.Lucia ed il bistrot Disiu.

L'abito più elegante maschile femminile e bimbo, sarà premiato.
Chi partecipa potrà decidere in quale tappa aggregarsi al gruppo. Rispettando l'orario.
Obbligatoria la prenotazione per il pranzo entro Giovedi 19/12. Posti limitati.

Tappe
Ore 12,00 raduno e partenza dai Muretti di Macchitella.
Ore 12,10 Mura timoleontee
Ore 12,20 Cimitero Largo San Biagio
Ore 12,30 Villa Comunale
Ore 12,40 Piazza S. Francesco (Municipio)
Ore 12,50 Vico Santa Lucia Disiu Bistrot.


Ricordiamo che ognuno dovrà essere munito di lucchetto e catena in modo da poter parcheggiare in sicurezza la bici all'esterno del bistrot.



Possibilità noleggio bici a pedalata assistita.
Per info prenotazioni e noleggio contattateci al 3496185661

lunedì 9 dicembre 2019

Bando Eco Scuola, 3 milioni di euro anche per Bicibus e Pedibus

Grazie al bando Facciamo Eco Scuola gli istituti scolastici possono presentare progetti per incentivare la mobilità sostenibile nel tragitto casa scuola, sviluppando il "pedibus" ed il "bicibus". Il bando, ripetuto per il secondo anno consecutivo permette alle scuole di ottenere il finanziamento di progetti che nel complesso mirano a determinare benefici di natura ambientale. I progetti dovranno essere presentati dalle scuole entro il 15/01/2020 e potranno ottenere un contributo massimo di 20.000 euro.
Per informazioni e adesioni potete leggere direttamente il bando 

I roghi al Biviere di Gela e l'attacco alla Rete Natura 2000

Gela, come tante altre aree italiane, è un sito a rischio ambientale. Non siamo i soli in Italia, certamente, lo sono aree come quelle immediatamente a ridosso di Venezia (Porto Marghera) e Siracusa (Priolo), ma il fatto che il male sia comune non crea per niente il famoso mezzo gaudio. In questa nostra terra meravigliosa, di lotta ambientale al mostro industriale, la Riserva Naturale Orientata del Biviere di Gela è sempre apparsa come un avamposto bellissimo, qualcosa che ha permesso di fare diventare il nostro territorio un sito Rete Natura 2000, consentendogli di accedere ai grandi vantaggi che a questa condizione sono collegati. Purtroppo la bella storia è fatta anche di eventi che alimentano il dramma. Così, la Riserva è da sempre sotto attacco, stretta fra la grande raffineria, ormai solo un segno di mera archeologia industriale e i vasti impianti della coltivazione in serra. In questa tenaglia il Lago appare come un'oasi di sentieri e spazi, che accolgono gli uccelli migratori e mostrano la bellezza originaria della nostra terra. 
Un passaggio sulla Greenway del Lago Biviere
FIAB Gela ha sempre valorizzato questo luogo, grazie alla grande disponibilità del Direttore della Riserva, Emilio Giudice e degli operatori che lavorano ogni giorno per permettere che questo spazio possa esistere. La Riserva si trova lungo l'itinerario Bicitalia della costa meridionale dell'isola e ha al suo interno una Greenway meravigliosa che corre lungo le sponde del lago. Un posto che non può essere abbandonato. Per questo vogliamo denunciare gli scempi perpetrati ancora oggi nel silenzio generale, segnalati solo dagli operatori della Riserva e dal suo Direttore. 
Rifiuti derivanti dalla coltivazione serricola vengono bruciati ogni giorno, ammorbando l'area come centinaia di inceneritori illegali e senza filtro. Colonne di fumo nero si alzano verso il cielo nell'indifferenza generale a pochi metri dai confini della Riserva. Siamo in un sito Rete Natura 2000, dove ci si permette di tagliare le recinzioni per dare fuoco all'importantissima vegetazione protetta, per svilire e scoraggiare l'azione di chi difende il territorio. 
Gela "Terra dei Fuochi" titolano i giornali. Ma queste denunce non bastano, servono azioni politiche concrete, serve intervenire attuando le normative esistenti, facendo valere le previsioni del Piano di Gestione Rete Natura 2000 e quelle del Piano di Risanamento Ambientale. Serve agire a tutti i livelli, perchè ci siamo resi conto che questa è una guerra che non esclude colpi. Così, mentre anche noi di Fiab prendiamo atto che il passaggio Bicitalia e la Greenway del Lago vengono violati, il territorio paga ogni giorno un conto salato a chi brucia illegalmente plastiche e materiale tossici. Fermiamo questi atti, denunciamo, segnaliamo, manifestiamo indignazione. Visitiamo la riserva, presidiamola. Dobbiamo diventare noi stessi le sentinelle della nostra terra davanti all'assenza troppo spesso inaccettabile delle istituzioni. Servono azioni concrete, mettiamole in campo. 

giovedì 5 dicembre 2019

VADEMECUM per andare al lavoro in bici. Con la pedalata assistita si può.

Viviamo in Sicilia, dove il clima è temperato e fa caldo anche di inverno. Viviamo a Gela, estremo sud dell'Europa, dove il sole è forte e la minima di mezzogiorno a Gennaio è di 15 gradi. Quindi, preso atto di questa condizione di grazia, possiamo scegliere di abbandonare l'auto e andare al lavoro in bici. Per la nostra salute, per quella dei bambini, per lo spazio pubblico, perchè è modaiolo, perchè ci si diverte, facciamolo per qualunque motivo, sarà sempre meglio che vivere in una scatola di latta stressandoci per trovare parcheggio, ammorbando l'aria e distruggendo i nostri centri storici.
La domanda però è sempre la stessa, come cominciamo?
Subito spiegato, non è molto difficile.

Scegliamo la bici
Partiamo da un elemento fondamentale, Gela è una città prevalentemente collinare e nessuno vuole arrivare a destinazione sudato. Siccome il ciclista urbano non deve essere un campione olimpico non è un problema farsi aiutare dalla tecnologia, così scegliamo una bici a pedalata assistita.
Il mercato della bici a pedalata assistita è ormai ampio e variegato, con una buona offerta e prezzi decisamente contenuti, considerando che passare alla bici per muoversi significa rinunciare ad un motorino o a circolare con l'auto, possiamo calcolare il nostro risparmio in termini di carburante, assicurazione e bollo. Oltre lo stress e la salute guadagnata. Ricordiamo che la bici a pedalata assistita deve essere legale, non fatevi fregare da rivenditori che vendono bici che vanno come motorini, perchè se doveste essere fermati dalla polizia la multa sarà davvero salata, oltre al sequestro definitivo del mezzo
Scelta la bici si può tranquillamente iniziare. 

Ma come mi vesto?
Ci si può vestire normalmente, senza problemi di sorta, anzi, vivendo in Sicilia si scoprirà che,
pedalando, certi mega piumini da Polo Nord da noi non servono. Giacca e cravatta per gli uomini possono essere la normalità, come un abito elegante per le donne.
Quindi, se qualcuno si chiede se sia possibile pedalare con i tacchi, con un bel vestito elegante o in giacca e cravatta la risposta è che si può fare!!!
La bici è un mezzo di trasporto e va scelto con cura, le bici urbane permettono di muoversi in posizione confortevole, con parafanghi che ci proteggono dagli schizzi e paracatena che ci permettono di non macchiare i pantaloni o le gonne.
Con la pedalata assistita poi la fatica è ridotta e sembra sempre di pedalare in pianura. La cosa incredibile è che, comunque, si fa attività fisica, perchè nelle bici a norma di legge (vedi sopra), il motore si limita ad una piccola spinta, il resto è spostamento muscolare, non sudiamo ma ci muoviamo.
Consigliamo sempre il caschetto protettivo, che non è da sportivi, ma da persone intelligenti, obbligatorio no, ma consigliato si.

Dove la parcheggio? 
Giusta questione. Ad oggi Gela non ha rastrelliere idonee a legare ruote e telaio, ma questo non vieta
di appoggiarle ad una ringhiera o ad un palo della segnaletica stradale, purchè non intralcino il passaggio. Poi, serve legarle per bene, visto che abbiamo fatto una spesa per il loro acquisto. In questo caso consigliamo un buon lucchettone ad U che fissi la bici al palo ed un altro che leghi insieme l'altra ruota ed il telaio. (come da foto). Così l'eventuale ladro dovrà fare una gran fatica.

E se faccio la spesa?
Borse laterali, cestini, sacche, portapacchi, il mercato è pieno di offerte e scoprirete che andare a fare la spesa in bici è rapido e divertente

Ma la sera?
Diventiamo luminosi, illuminiamoci, luci dietro, davanti, catarifrangenti. Ormai molti copertoni hanno le strisce catarifrangenti ai lati.

Adesso basta scegliere il modello di bici che è più utile e trasformarci in ciclisti urbani, perchè ricordiamo che più ciclisti sulla strada vuol dire meno auto e più sicurezza.
Iniziamo, scegliamo la bici e, visto che ci siamo, tesseriamoci a FIAB.

lunedì 18 novembre 2019

Strade Scolastiche a Gela


Nella Giornata Internazionale dei Diritti dell'infanzia restituiamo ai bambini il diritto al gioco, alla mobilità, allo spazio pubblico.
Grazie alla indispensabile collaborazione della Scuola primaria Enrico Solito, con la piena disponibilità del dirigente, dott. Baldassarre Aquila, e alla partecipazione del comitato UNICEF di Gela, FIAB GELA, con l'aiuto del comando di Polizia Municipale di Gela farà in modo che le strade a ridosso della scuola vengano chiuse al traffico veicolare negli orari di ingresso e di uscita. Dalle ore 07,30 alle ore 9,00 e dalle ore 12, 30 alle 14,00.
Libereremo lo spazio pubblico per la salute dei bambini e per consentire di raggiungere loro la scuola assieme ai genitori a piedi o in bici.
Eviteremo cosi quel grande ingorgo davanti la scuola che ammorba l'aria.
A chi non può lasciare l'auto a casa si chiede di percorrere l'ultimo tratto di strada a piedi. Nel rispetto dei propri bambini.
Giorno 20 novembre speriamo sia l'inizio di un nuovo modo di vivere la mobilità.

lunedì 23 settembre 2019

Lo Spazio Pubblico per la nostra salute

Salute e Spazio Pubblico, un connubio che spesso non viene preso in considerazione, ma che esiste e deve essere sempre valutato. La sottrazione dello spazio pubblico, con la costante occupazione da parte delle automobili, ha conseguenze negative sulla nostra salute e sulla socialità. Quando le strade e le pizze diventano parcheggi o corridoi per automobili la persone si blocca, si ferma, comincia a vivere dentro uno spazio ristretto e modifica i suoi comportamenti, con conseguenze negative sulla salute, sia dei bambini che degli adulti. Nell'epoca delle battaglie per il clima la prima battaglia andrebbe fatta contro l'uso smodato dell'automobile in città. Ne parliamo martedì 24/09/2019 nell'aula magna dell'Istituto Mattei a Gela dalle ore 10,00. Fiab interviene con il Coordinatore Regionale Fiab Sicilia,Simone Morgana.

lunedì 16 settembre 2019

Fiab Gela e Ordine Avvocati insieme per la mobilità in bici

Palazzo di Giustizia di Gela
La crescita degli spostamenti in bici a Gela è evidente, soprattutto grazie alla diffusione della bici a pedalata assistita. Un risultato importante, che premia l'ambiente e la salute dei cittadini. Un risultato che però ha bisogno di scelte forti da parte dell'amministrazione comunale, in modo da dare maggiori possibilità a chi decide di raggiungere in bici i luoghi pubblici attrattori di persone, rinunciando così all'auto privata. Uno di questi luoghi è proprio il Palazzo di Giustizia di Gela, costruito nell'estrema periferia orientale della città attrae ogni giorno tantissimi utenti che, per raggiungerlo, considerata l'assenza del trasporto pubblico, utilizzano l'auto. Questo crea sicuramente un disagio generalizzato, perchè porta centinaia di persone a muoversi, spesso da sole, a bordo di un veicolo privato. Condizione che, nei giorni di pubblica udienza, diventa una vera e propria congestione. Una valida alternativa sarebbe la bicicletta che, come dicevamo prima, col sistema della pedalata assistita semplifica, e di molto, il raggiungimento dell'area, posta nella parte bassa della collina. Purtroppo, una volta giunti nei pressi del Palazzo di Giustizia parcheggiare la propria bici diventa impossibile, visto che per ragioni di sicurezza e decoro è vietato legare le bici alla ringhiera esterna. Essendoci poi solo pochi pali per la segnaletica stradale la soluzione è quella di rinunciare alla bicicletta. Per questa ragione la Fiab Gela ha presentato al Consiglio dell'Ordine degli Avvocati un progetto per la realizzazione di un parcheggio bici che permetta la sosta di almeno dieci biciclette. Il Consiglio dell'Ordine, dopo avere valutato la proposta, si è reso disponibile a formulare una richiesta congiunta all'amministrazione per fare realizzare il parcheggio bici. Questa mattina, il presidente Fiab Gela, Simone Morgana e il presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Gela, Avv. Maria Giordano, hanno sottoscritto una nota congiunta con la quale avanzano questa richiesta e allegano il progetto di massima presentato dalla Fiab Gela.
Siamo soddisfatti dell'interesse subito manifestato dall'Ordine degli Avvocati di Gela per il tema della mobilità in bici, soprattutto perchè incentivare gli spostamenti in bici e favorire le condizioni del suo utilizzo in direzione dei grandi poli attrattori significa fare un passo concreto verso una riconquista dello spazio pubblico ed una maggiore tutela della salute e dell'ambiente.
Speriamo che l'amministrazione comunale accolga positivamente la richiesta e si adoperi tempestivamente per la realizzazione di un parcheggio bici al Palazzo di Giustizia secondo le indicazioni fornite da Fiab Gela e Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Gela

giovedì 12 settembre 2019

Limitare il traffico nelle aree davanti le scuole per la salute dei bambini

Riparte l'anno scolastico e la città si trova nuovamente immersa in una bolla di smog e polveri sottili. Gela, Sito di Interesse Nazionale per l'inquinamento non si fa mancare nulla per peggiorare la situazione. Mentre tutti i dati scientifici chiariscono che i fumi rilasciati dalle auto sono altamente nocivi per la salute umana i nostri bambini vanno a scuola immersi in una mare di metallo e polveri sottili. Questa mattina all'apertura delle scuole la situazione era drammatica, con auto in fila e bambini ad altezza tubo di scarico. Un blocco totale che oltre ad inquinare l'aria occupava l'intero spazio pubblico a disposizione. Abbiamo espressamente chiesto che l'amministrazione intervenga in tal senso con l'istituzione di aree pedonali o di zone a traffico limitato nelle vie o piazze antistanti le scuole, quantomeno nei momenti di ingresso e uscita degli studenti. Con questo scopo la settimana prossima, che coincide con la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, il consiglio comunale di Gela discuterà una mozione presentata dalla consigliera comunale del Movimento Cinque Stelle, Virginia Farruggia che ha lo scopo di impegnare l'amministrazione comunale a limitare il traffico davanti gli istituti scolastici negli orari di ingresso e di uscita.
La gestione del traffico non può diventare un passo secondario per la tutela della salute pubblica, visti i dati allarmanti derivanti dall'inquinamento veicolare.
In tal senso Fiab Gela chiede anche all'amministrazione comunale di installare delle apposite centraline in prossimità degli edifici scolastici proprio per monitorare il livello degli inquinanti in quelle zone.
Parlare di tutela della salute e dell'ambiente non può essere solo uno slogan ma deve essere fatto con atti concreti. Vediamo se il consiglio comunale darà seguito alla mozione di impegno. La salute dei nostri figli non può essere svenduta. Servono nuove azioni per una mobilità sostenibile.

martedì 10 settembre 2019

Bike To Work Day a Gela 20/09/2019

Questo è un evento collettivo, corale, improvvisato e non organizzato. FIab Gela propone una manifestazione di buon senso per rivendicare sicurezza, diritti e spazio pubblico.
Giorno 20/09/2019 prendiamo un impegno, tutti noi, decidiamo di aderire al Bike to Work Day, anche solo per provare questa esperienza (casomai non lo avessimo mai fatto).
Usciamo di casa in bici, in compagnia oppure ognuno per i fatti propri, e raggiungiamo il posto di lavoro pedalando. Colonizziamo la città in bicicletta. Rivoluzioniamo la mobilità cittadina.
Andiamo al lavoro in bici
E per completare l'opera facciamolo sapere in giro.
Fotografiamoci e facciamoci fotografare, postiamo il tutto sui social, diffondiamo l'immagine, rivendichiamo come meraviglioso questo gesto cosi rivoluzionario che merita di diventare un gesto quotidiano.
Proviamoci, è facile e divertente.

ATTTENZIONE, COMUNICAZIONE IMPORTANTE !!!


ciclomotore elettrico

Per chiarezza tecnica, dopo i fatti degli ultimi giorni e la criminalizzazione gratuita della bici a pedalata assistita, riteniamo utile dare questi chiarimenti.
La bici a pedalata assistita è bella, ma se volete comprarla o noleggiarla assicuratevi che sia legale.
Le bici a pedalata assistita per legge devono avere, CONTEMPORANEAMENTE, tre requisiti:
1) il motore assiste il ciclista fino a 25 km/h;
2) Il motore funziona solo se si pedala (non ci sono acceleratori e se smetto di pedalare si spegne);
3) il motore non può superare i 250 w (0,25Kw) di potenza.
Se volete comprare o noleggiare una bici a pedalata assistita CHIEDETE SEMPRE AL RIVENDITORE/NOLEGGIATORE se vi siano o meno queste caratteristiche. E se la risposta non è chiara non acquistate o noleggiate questi mezzi per andare sulla pubblica via.
Ricordate che la MULTA è SALATA, perchè se non ci sono queste caratteristiche significa che state andando di fatto su un ciclomotore privo di targa, immatricolazione, assicurazione e senza casco omologato.
LE BICI CHE SUPERANO QUESTI LIMITI PER LEGGE NON SONO BICI, NON POSSONO ENTRARE NELLE ZTL E NELLE AREE PEDONALI E SONO DA CONSIDERARSI ILLEGALI.
INOLTRE, dovete distinguere fra bici a pedalata assistita e ciclomotore elettrico. Quello nella foto, per fare un esempio pratico, è un ciclomotore elettrico, che deve essere immatricolato e può circolare solo con targa e assicurazione. In caso contrario circola illegalmente.

mercoledì 17 luglio 2019

Pedonalizziamo Piazza Calvario

Piazza Calvario Oggi (quotidianodigela.it)
Un Piazza Storica che accoglieva la gente. Uno spazio pubblico che permetteva ai bambini di giocare insieme, agli anziani di sedersi e parlare, alle persone di incontrarsi. Questo era Piazza Calvario a Gela. Una piazza è un racconto, un libro, un pezzo di memoria collettiva, serve a costruire la comunità, a renderla unita. E' luogo di amicizie e di rancori, di sfide e di dissapori; è luogo di pettegolezzi e di incontri, di sorrisi e di pianti improvvisi. Una piazza è uno spazio di tutti, arso dal sole del mezzogiorno, rinfrescato dalla brezza marina nelle sere d'estate. E' un bene comune una piazza, perchè appartiene a tutti senza essere davvero di nessuno. Per comprendere la funzione di una piazza dobbiamo pensare a tutto questo e a molto altro. Non possiamo considerarla una semplice spianata, uno slargo nel deserto, un terreno incolto dove tutto si può fare. Una piazza nasce nei secoli e con il tempo assume la sua funzione. Piazza Calvario oggi è una piazza bellissima, un balcone enorme che si affaccia sul mare, una porta verso sud che guarda al Mediterraneo dall'alto della collina gelese. A pochi passi da Corso Vittorio Emanuele, lungo una direttrice naturale che degrada costeggiando idealmente quelle che erano le antiche mura della città federiciana. Eccola Piazza Calvario, ancora lì, a ridosso dei granai del palazzo ducale, sospesa fra le vecchie case del centro storico e la più recente espansione edilizia che porta verso il quartiere Mulino a Vento. Se vogliamo, è una porta d'ingresso, una chiave che apre il centro storico. Un uscio messo lì, tra la storia medievale e l'acropoli greca. E' questo ed è molto di più. Quelle tre croci nere su un basamento bianco sono la cultura della "Simana Santa" di spagnolo ricordo linguistico e, forse, culturale. Tre croci che sono la rappresentazione di un culto antico, di una tradizione, di un folclore che è meraviglia per chi osserva
Piazza Calvario anni '50 (gelabeniculturali.it)
senza fede. Non è più solo storia Piazza Calvario, è socialità forte che si esprime in uno spazio definito. Ci appartiene perchè in poco spazio racconta Ghelas, Heraclea, Terranova, Gela, le racconta tutte le città e le mette insieme, le unisce. Uno spazio pubblico che deve essere restituito alle persone e non può essere ceduto alle auto. Fiab chiede questo all'amministrazione, chiede l'integrale pedonalizzazione della Piazza Calvario, con un passaggio pedonale sicuro che la ricolleghi al corso Vittorio Emanuele. Chiede che la Piazza  venga restituita la sua funzione principale, quella che, per esempio, negli anni cinquanta la vedeva piena di gente e non di autovetture. Una città deve rispettare i suoi cittadini, soprattutto in un momento in cui, dati alla mano, l'automobile si sta dimostrando un'arma pericolosa che uccide le persone. Un'amministrazione deve partire da scelte precise, come quella di avviare politiche che disincentivino l'uso dell'auto e promuovano processi che portino alle pedonalizzazioni, alle strade scolastiche, alle Ztl, al rafforzamento del trasporto pubblico locale. La politica del "benaltrismo" del serve ben altro, deve finire; la politica dell'emergenza che uccide gli spazi pubblici e rende la città invivibile deve cambiare. L'inizio può essere simbolico, pedonalizziamo Piazza Calvario. Una campagna importante che Fiab Gela vuole lanciare, perchè la città è delle persone sempre. #unapiazzapedonale

mercoledì 19 giugno 2019

La Via Francigena Fabaria in Bicicletta dal 28 al 30 Giugno 2019

I Cammini sono un'esperienza di vita che va oltre il semplice viaggiare. Non sono solo paesaggio, rappresentano la ripetizione di un gesto antico, la riscoperta di un percorso, la valorizzazione di quello che non è identità, ma una cultura che vive e si trasforma.
Dopo avere percorso la Magna Via Francigena di Sicilia, Fiab Gela segue un altro antico itinerario, la Via Francigena Fabaria, sulla traccia che gli amici dell'associazione Cammini Francigeni Siciliani hanno creato. Da Gela all'Abbazia di Maniace, vicino Bronte, seguendo il percorso dei pellegrini Siciliani.
Perchè ogni cammino, fatto al passo dell'uomo o al girare lento della ruota di una bici assume il significato di una storia raccontata. E noi vogliamo narrarla questa storia.
Fiab Gela in cammino sulla Via Francigena Fabaria.

venerdì 24 maggio 2019

Lo spazio è dei bambini, dal 2 giugno inizia A Ruota Libera

Se "Bimbimbici" rappresenta un evento annuale, che ha lo scopo di accendere i riflettori sulla problematica dello spazio per i bambini e del loro diritto alla mobilità, il lavoro di promozione della cultura dello spazio per le persone continua ogni giorno. Lo spazio da destinare alle persone è fondamentale in un momento in cui le città negano i diritti e sono sempre più impraticabili per i bambini, i pedoni, gli anziani e le persone con disabilità. La riconquista del diritto alla mobilità passa attraverso azioni concrete, che non sono manifestazioni, ma semplice pratica quotidiana, ricerca di un diritto che esiste sulla carta ma che nei fatti viene negato. 

I bambini oggi non posso giocare per strada, non esistono spazi o occasioni per le famiglie per incontrarsi e condividere le loro esperienze educative, le buone pratiche, le azioni concrete che ogni giorno migliorano la vita delle nostre comunità.

Un salto nel vuoto che i nostri amministratori realizzano e che noi tutti accettiamo senza fiatare, un lungo salto che però porta al suicidio del vivere in città. Ci siamo chiusi e separati, così la strada, che per noi tutti era il luogo di formazione e crescita, oggi è diventato un grandissimo parcheggio dove non ci si incontra, ma si suona un clacson assordante ed unico che crea danni alla salute, all'economia e alla socialità.
Per rivendicare il diritto allo spazio delle persone, delle famiglie, dei bambini, nasce l'idea di A Ruota Libera, che non ha nulla di nuovo o di speciale.
A Ruota Libera non è un evento, non è una manifestazione, non è niente di particolare, eppure è eccezionale. A Ruota Libera invita le famiglie a lasciare l'auto a casa e ad incontrarsi in bicicletta, con i bambini, famiglie che incontrano altre famiglie, tutto qui. Mentre in auto sei in gabbia in bici parli e ti stringi la mano, in bici i bambini giocano e stanno bene, in bici lo spazio pubblico torna ad avere valore.
A Ruota Libera è un contenitore di pensieri e di comunità, incredibilmente semplice e con regole banalissime. 
Dal prossimo 2 giugno ci si incontra in bici ogni prima domenica del mese alle ore 10, ai muretti di Macchitella a Gela. Le famiglie con i bambini, i curiosi, tutti. Il punto di ritrovo non è un raduno per manifestanti, semplicemente è un punto di incontro per chi cerca lo spazio pubblico. Si arriva in bici, ci si muove in bici, si parcheggia la bici, si parla in bici, i bambini si spostano in bici. Perchè la bici è un mezzo di trasporto e non un giocattolo o un attrezzo sportivo. Lo dice il codice della strada. La bici ha lo stesso diritto di qualunque altro mezzo e non deve chiedere permessi speciali.
L'incontro serve a pensare, a confrontarsi e a decidere cosa fare. Parliamo, decidiamo il percorso da fare insieme, decidiamo se raggiungere un giardino per fare giocare i bambini o se visitare un punto della città.
Lo facciamo insieme e parliamo insieme di tematiche legate al vivere in comunità.
La cosa bella è che mentre pedaliamo insieme aumenta la sicurezza per i bambini, perchè il numero rende più sicuri, perchè in strada ci possiamo stare.
A Ruota Libera è così semplice da apparire rivoluzionario. 
Per questo come Fiab Gela abbiamo deciso di favorire questi incontri, perchè solo parlando e stando insieme nella realtà possiamo migliorare la città in cui viviamo.

Dal  prossimo 2 giugno, ogni prima domenica del mese sarà A Ruota Libera, in bici per stare con i nostri bimbi, per stare con i nostri amici e con gli sconosciuti, per essere una comunità che si riprende il proprio spazio.


sabato 4 maggio 2019

Un pericolo per tutti noi. Quando la bici è ILLEGALE

ciclomotore elettrico
La crescita dell'uso della bici a pedalata assistita a Gela è un fattore positivo. Soprattutto se si pensa all'aumento dei punti noleggio e delle attività di impresa che sono nate in questo periodo. 
Il vero problema, però, è dato dal fatto che in circolazione ci siano molti ciclomotori elettrici che, ricordiamolo, non sono bici a pedalata assistita e moltissime bici a pedalata assistita che non rispettano le norme del codice della strada.

Chiariamo subito una cosa. 
La bici a pedalata assistita, bici elettrica, e bike, chiamiamola come vogliamo, è riconosciuta dall'art. 50 del Codice della Strada e ha precise caratteristiche.

Per essere a norma deve rispettare contemporaneamente tre requisiti essenziali: 

1) Il motore puo assistere il ciclista solo fino al raggiungimento della velocità di 25 km/h, poi DEVE spegnersi in automatico (SE QUESTO NON SUCCEDE LA BICI E' FUORI NORMA).

2) Il motore funziona solo se il ciclista pedala, se il ciclista smette di pedalare il motore DEVE spegnersi in automatico (SE QUESTO NON SUCCEDE LA BICI E' FUORI NORMA).

3) Il motore non può superare la potenza 0,25 Kw (SE QUESTO NON SUCCEDE LA BICI E' FUORI NORMA).

Se la bici elettrica non rispetta tutte queste caratteristiche non è più una bici, ma un ciclomotore e deve obbligatoriamente essere omologato, assicurato e avere la targa. Inoltre, il conducente di una bici elettrica fuori norma viene equiparato al conducente di un ciclomotore, quindi deve avere la patente e deve portare un casco omologato per i ciclomotori.

Bici elettrica che può avere motore da 500w (fuori norma in strada pubblica)
Questa non è un'opinione, è legge.

A Gela circolano in pubblica via moltissime bici che non rispettano questi requisiti, quindi sono bici illegittimamente immesse in circolazione e devono essere sequestrate, mentre i conducenti devono essere sanzionati per circolazione con ciclomotore non registrato, privo di targa e assicurazione, nonchè per guida senza casco omologato per ciclomotori.

Queste bici sono pericolose, perchè raggiungendo velocità elevate possono creare incidenti, accedere nelle zone a traffico limitato, creare lesioni gravissime ai bambini, agli anziani, ai pedoni in genere.

Come FIAB GELA abbiamo già fatto reiterate segnalazioni alle autorità competenti affinchè intervengano e procedano a fare rispettare le regole.

Noi promuoviamo e vogliamo incentivare l'uso della bici, perchè è un mezzo meraviglioso, che restituisce sicurezza alle persone, ci consente riappropriarci dello spazio pubblico, di avere aria pulita, di incentivare il commercio e valorizzare i quartieri.

Le bici elettriche non conformi sono pericolose, si tratta di ciclomotori che scorrazzano e danneggiano per prima cosa i ciclisti onesti e disciplinati che rispettano il codice. 

Chiediamo un immediato intervento delle autorità per contrastare questo diffuso fenomeno illegale.


martedì 29 gennaio 2019

Bambini in pericolo e adulti soddisfatti

Abbiamo segnalato al Comune, in diverse occasioni, la drammatica situazione della mobilità in prossimità degli istituti scolastici. Ad oggi, la situazione non è minimamente cambiata, con una decisa rinuncia alla tutela della salute da parte dell'Ente e di chi lo governa. Il nostro Codice della Strada parla espressamente di tutela della persona e specifica come ciclisti e pedoni siano utenti deboli della strada. In quest'ottica le amministrazioni comunali hanno il potere di limitare la circolazione del traffico veicolare a motore per ragioni di tutela della salute, questa la previsione dell'art. 7 comma 9 del CdS. Purtroppo questa scelta continua a non essere fatta e, per fare un mero esempio, ad oggi le emissioni derivanti dagli scarichi delle auto elevano oltre qualunque limite di legge gli inquinanti in prossimità delle scuole.
Se questo, tra l'altro, è il primo problema, il secondo è dato dalla totale ed indiscriminata occupazione dello spazio pubblico a disposizione degli utenti deboli della strada, spazio che oggi è al servizio dell'automobile, con la evidente impossibilità di movimento da parte dei bambini e, di conseguenza, dei genitori. Tutti impossibilitati a trovare spazi utili per muoversi a causa della sosta selvaggia e dell'occupazione, più o meno abusiva, di molti spazi destinati all'uso della persona e non dell'automobile, anche questo in violazione di principi di legge.
In questa paradossale e pericolosissima situazione il circolo vizioso si alimenta sempre di più, con la scelta dell'auto quale unico mezzo per il movimento, anche per il timore di utilizzare altre forme di mobilità (bici o pedonale), appunto per la presenza di troppe auto.
In questo contesto drammatico ci sentiamo di fare un appello non solo all'amministrazione, affinchè intervenga secondo per contrastare il fenomeno, nel chiaro rispetto delle previsioni di legge, ma anche ai dirigenti scolastici, affinchè promuovano azioni concrete per limitare la mobilità veicolare attorno alle scuole in coincidenza degli orari di ingresso e di uscita.
Lo spazio delle persone non può essere svenduto.
Una città si costruisce innanzitutto consentendo la libera mobilità dei suoi abitanti e non delle sue automobili.
Fiab Gela  

venerdì 25 gennaio 2019

Investimenti utili per il futuro: il turismo in bici è economia

Gela

Ascoltare analisi economiche dei territori è spesso noioso, soprattutto per chi non mastica numeri e dati con facilità. Eppure, quando si parla di turismo in bicicletta, negli ultimi anni l'attenzione cresce immediatamente, oltre alle percentuali di sviluppo economico dei territori interessati.
I dati forniti dall'Ente Nazionale del Turismo parlano chiaro, il cicloturismo genera un fatturato complessivo annuo in Italia di 3,2 miliardi di euro. Un fatturato che ricade direttamente sui territori e non viene dilapidato all'interno dei bilanci delle grandi multinazionali. Cosa vuol dire questo? che a beneficiarne sono direttamente le persone che abitano e forniscono servizi in quelle località dove i cicloturisti scelgono di andare. 
Oggi il turismo in bicicletta rappresenta un sistema complesso di sviluppo del territorio, che non porta benefici solamente a chi in maniera diretta si trova in contatto con il cicloturista (albergatori, ciclofficine, ristoratori). Il cicloturismo genera crescita anche sotto il profilo dell'impatto indiretto sui luoghi e sulle loro economie.
Per questa ragione gli investimenti specifici in questo settore creano un volano di crescita generale. Il turista in bicicletta, così come il tour operator che punta sull'organizzazione di questi viaggi: 
  • richiede l'esistenza di infrastrutture utili e funzionanti, dalle ciclovie alle ferrovie; 
  • cerca un rapporto con i territori e la loro vocazione, dagli agriturismi ai coltivatori che producono beni locali; 
  • spinge le aziende ad innovare in ambito ambientale, dalla tutela dei corsi d'acqua ad una più efficiente gestione del ciclo dei rifiuti; 
  • esalta la tutela dei beni archeologici e la riscoperta delle aree naturalistiche.
Questo perchè il cicloturismo lega diversi aspetti della filiera turistica e permette di costruire un progetto di crescita della comunità che non si limita a creare un parco giochi in funzione del visitatore, ma fa crescere l'intero territorio, una crescita di cui possono beneficiare, prima di tutto, gli stessi componenti della comunità.
I numeri forniti dall'Enit parlano chiaro e siamo convinti che questa debba essere una delle chiavi di sviluppo della nostra città.
Gela, per sua fortuna, è stata inserita nell'ambito del sistema nazionale delle ciclovie turistiche, concretizzatosi normativamente con la Legge 2/2018. Il nostro territorio è già inserito nel contesto della ciclovia internazionale Sibit e ha un diretto collegamento con l'itinerario europeo Eurovelo. 
La Piana di Gela si sviluppa in maniera funzionale alla crescita di questo settore, permettendo al settore agricolo, ma anche a quello industriale, di crescere in sintonia con questa tipologia di turismo.
Quello che serve è avviare un sistema che porti alla crescita del cicloturismo con adeguate politiche di sviluppo, semplici da applicare, ma che possono portare benefici incredibili.
Lo sviluppo del cicloturismo non significa solo bicicletta, significa crescita economica intelligente, potendo sfruttare con forza gli spunti che derivano dallo stesso Piano di Gestione Rete Natura 2000, altro strumento fondamentale per la crescita della città.
Fiab Gela continua a lavorare con questo obiettivo, sollecitando le istituzioni e i cittadini alla comprensione ed alla conoscenza di nuovi canali di crescita che permettano al territorio di scoprire una vocazione forte per il futuro.


venerdì 11 gennaio 2019

L'auto elettrica ci riporta 30 anni indietro

Piazza del Plebiscito quando era un parcheggio.
Dal Movimento Cinque Stelle non ci saremmo aspettati un provvedimento come quello inserito all'art. 1, comma 103 della Legge di bilancio 2019. La scelta politica, inizialmente, è stata quella di consentire l'accesso nelle aree pedonali e nelle ztl ai veicoli elettrici e ibridi. In pratica un balzo indietro di oltre trent'anni. Con le auto ibride o elettriche che tornavano ad invadere quelle piazze e quelle strade che negli anni, grazie anche al costante lavoro di Fiab, siamo riusciti a liberare dall'oppressione delle lamiere, restituendole alla socialità e alle persone.
Montata la protesta, il Governo ha fatto un passo indietro, eliminando le auto ibride dalla previsione di accesso, ma lasciando inalterato il resto. In pratica, possono accedere alle aree pedonali e alle ztl i veicoli elettrici. Una sorta di toppa che, in fondo, pare peggio del buco. A questo punto è subito venuta fuori la chiave interpretativa data dal Governo alla norma. Si sostiene che il testo letterale della norma reciti questo: "9-bis. Nel delimitare le zone di cui al comma 9 i comuni consentono, in ogni caso, l'accesso libero a tali zone ai veicoli a propulsione elettrica"
Nel testo si parla di zone e non di aree, quindi, il riferimento è alle ZTL e non alle Aree Pedonali.
Anche volendo accettare tale tesi, la formulazione infelice della norma sembra strutturata in modo tale da creare forti contrasti interpretativi, che non vogliamo qui sollevare, ma che pongono una questione non indifferente: perchè creare questi dubbi quando il vero problema non è la circolazione delle auto elettriche nelle ZTL?
La conquista di civiltà che si è ottenuta con le limitazioni del traffico non è legata solo alla riduzione delle emissioni, siano esse legate ai gas o al rumore, la vera conquista è legata alla restituzione dello spazio pubblico alle persone, il recupero della originaria funzione sociale degli spazi urbani, negata dalla crescita spropositata e incontrollata del numero di autovetture circolanti.
Scegliere di ingolfare le ZTL (a volere accettare l'interpretazione del Governo) di auto elettriche, equivale a riportare le condizioni sociali indietro di trent'anni.
La lettura della città e delle sue problematiche non può essere autocentrica, ma deve riportare le persone al centro delle valutazioni normative e organizzative.
Possiamo ben dire che il comma 103 dell'art. 1 della Legge di Bilancio 2019 contrasta con tutto il complesso di norme che vogliono tutelare le persone e l'ambiente in cui vivono, inclusi i timidi principi generali che troviamo all'interno del Codice della Strada.
Vogliamo sperare che questo Governo del cambiamento faccia davvero scelte rivoluzionarie nel campo della mobilità e della vivibilità urbana, e non si limiti a semplici proclami normativi.

Fiab Gela.