Gela, come tante altre aree italiane, è un sito a rischio ambientale. Non siamo i soli in Italia, certamente, lo sono aree come quelle immediatamente a ridosso di Venezia (Porto Marghera) e Siracusa (Priolo), ma il fatto che il male sia comune non crea per niente il famoso mezzo gaudio. In questa nostra terra meravigliosa, di lotta ambientale al mostro industriale, la Riserva Naturale Orientata del Biviere di Gela è sempre apparsa come un avamposto bellissimo, qualcosa che ha permesso di fare diventare il nostro territorio un sito Rete Natura 2000, consentendogli di accedere ai grandi vantaggi che a questa condizione sono collegati. Purtroppo la bella storia è fatta anche di eventi che alimentano il dramma. Così, la Riserva è da sempre sotto attacco, stretta fra la grande raffineria, ormai solo un segno di mera archeologia industriale e i vasti impianti della coltivazione in serra. In questa tenaglia il Lago appare come un'oasi di sentieri e spazi, che accolgono gli uccelli migratori e mostrano la bellezza originaria della nostra terra.
Un passaggio sulla Greenway del Lago Biviere |
FIAB Gela ha sempre valorizzato questo luogo, grazie alla grande disponibilità del Direttore della Riserva, Emilio Giudice e degli operatori che lavorano ogni giorno per permettere che questo spazio possa esistere. La Riserva si trova lungo l'itinerario Bicitalia della costa meridionale dell'isola e ha al suo interno una Greenway meravigliosa che corre lungo le sponde del lago. Un posto che non può essere abbandonato. Per questo vogliamo denunciare gli scempi perpetrati ancora oggi nel silenzio generale, segnalati solo dagli operatori della Riserva e dal suo Direttore.
Rifiuti derivanti dalla coltivazione serricola vengono bruciati ogni giorno, ammorbando l'area come centinaia di inceneritori illegali e senza filtro. Colonne di fumo nero si alzano verso il cielo nell'indifferenza generale a pochi metri dai confini della Riserva. Siamo in un sito Rete Natura 2000, dove ci si permette di tagliare le recinzioni per dare fuoco all'importantissima vegetazione protetta, per svilire e scoraggiare l'azione di chi difende il territorio.
Gela "Terra dei Fuochi" titolano i giornali. Ma queste denunce non bastano, servono azioni politiche concrete, serve intervenire attuando le normative esistenti, facendo valere le previsioni del Piano di Gestione Rete Natura 2000 e quelle del Piano di Risanamento Ambientale. Serve agire a tutti i livelli, perchè ci siamo resi conto che questa è una guerra che non esclude colpi. Così, mentre anche noi di Fiab prendiamo atto che il passaggio Bicitalia e la Greenway del Lago vengono violati, il territorio paga ogni giorno un conto salato a chi brucia illegalmente plastiche e materiale tossici. Fermiamo questi atti, denunciamo, segnaliamo, manifestiamo indignazione. Visitiamo la riserva, presidiamola. Dobbiamo diventare noi stessi le sentinelle della nostra terra davanti all'assenza troppo spesso inaccettabile delle istituzioni. Servono azioni concrete, mettiamole in campo.
Nessun commento:
Posta un commento