giovedì 16 marzo 2017

A Gela senso unico eccetto bici, ma con rischio per la vita del ciclista

Avevamo già trattato questo argomento in un precedente intervento, quando la Giunta comunale, durante il periodo estivo 2016, aveva scelto di convertire a senso unico un tratto del Lungomare Federico II di Svevia, autorizzando il transito delle bici nella corsia opposta a quella delle auto. Quella scelta, che appariva assolutamente opportuna sul piano della regolamentazione della circolazione per la mobilità ciclistica, risultava assai pericolosa sotto il profilo della realizzazione tecnica. L'amministrazione si era limitata ad aggiungere al cartello di senso unico in entrata un pannello integrativo con il quale venivano autorizzate le biciclette a proseguire lungo la strada. Il problema era però evidente: un'autorizzazione data a rischio e pericolo dei ciclisti. L'automobilista che arrivava in senso opposto non sapeva di questa condizione, conseguentemente guidava con tutta tranquillità, ignorando che la corsia opposta era di fatto riservata al transito delle biciclette. Nessun cartello segnalava questa condizione, nè vi era segnaletica orizzontale tracciata sulla carreggiata. Il tutto in violazione delle previsioni di legge. L'ordinanza era temporanea e la questione venne meno senza essere mai risolta. 
Purtroppo il problema si ripropone oggi con maggiore intensità sul corso Salvatore Aldisio, via centralissima della città, ancora una volta la Giunta comunale ha disposto il senso unico in direzione est su tutto il tratto viario, inserendo il solito cartello integrativo del senso unico eccetto bici. Quindi le bici possono percorrerlo in entrambe le direzioni. Ancora una volta la Giunta ha omesso di posizionare qualsivoglia segnalazione utile ad avvertire gli automobilisti
Possibile segnalazione ulteriore
della presenza in senso opposto delle biciclette, pericolo ancora maggiore, visto che il c.so Salvatore Aldisio ha una carreggiata complessivamente stretta, con la presenza di diverse arterie che si immettono sull'asse viario. In pratica, percorrerlo in bici in senso opposto è molto pericoloso, per usare un eufemismo, con il paradosso che in caso di sinistro l'automobilista potrebbe ben eccepire di non avere avuto assolutamente conoscenza della possibilità di transito delle biciclette. A questo si aggiunga che l'applicazione del senso unico eccetto bici richiede anche che la strada abbia un limite di 30 km/h, cosa che non risulta essere applicata in maniera specifica al corso Salvatore Aldisio, dove il limite è quello generico dei 50 km/h.
Il provvedimento, quindi, così come realizzato, pur esprimendo la buonissima volontà politica dell'amministrazione di favorire, apparentemente, la mobilità ciclistica, rischia di generare un grave danno, sia a tale forma di mobilità, sia ai ciclisti in particolare. Sarebbe auspicabile, e questo suggeriamo, che l'amministrazione provveda a segnalare adeguatamente lungo l'asse di corso Salvatore Aldisio, il fatto che le biciclette procedano in senso opposto e si adoperi affinchè venga definito, in maniera concreta, il limite di 30 km/h su tale asse viario.
Le politiche sulla mobilità ciclistica sono sempre importanti, ma vanno realizzate con criterio e cognizione tecnica, perchè le regole sono pensate per proteggere gli utenti deboli della strada e favorire la scelta dell'uso della bici in alternativa all'automobile. Se fatte male o improvvisate, come nel caso che abbiamo esposto, rischiano di produrre l'effetto contrario. Speriamo che la Giunta abbia la volontà e la saggezza di ascoltare questo consiglio.

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