Piazza Calvario Oggi (quotidianodigela.it) |
Un Piazza Storica che accoglieva la gente. Uno spazio pubblico che permetteva ai bambini di giocare insieme, agli anziani di sedersi e parlare, alle persone di incontrarsi. Questo era Piazza Calvario a Gela. Una piazza è un racconto, un libro, un pezzo di memoria collettiva, serve a costruire la comunità, a renderla unita. E' luogo di amicizie e di rancori, di sfide e di dissapori; è luogo di pettegolezzi e di incontri, di sorrisi e di pianti improvvisi. Una piazza è uno spazio di tutti, arso dal sole del mezzogiorno, rinfrescato dalla brezza marina nelle sere d'estate. E' un bene comune una piazza, perchè appartiene a tutti senza essere davvero di nessuno. Per comprendere la funzione di una piazza dobbiamo pensare a tutto questo e a molto altro. Non possiamo considerarla una semplice spianata, uno slargo nel deserto, un terreno incolto dove tutto si può fare. Una piazza nasce nei secoli e con il tempo assume la sua funzione. Piazza Calvario oggi è una piazza bellissima, un balcone enorme che si affaccia sul mare, una porta verso sud che guarda al Mediterraneo dall'alto della collina gelese. A pochi passi da Corso Vittorio Emanuele, lungo una direttrice naturale che degrada costeggiando idealmente quelle che erano le antiche mura della città federiciana. Eccola Piazza Calvario, ancora lì, a ridosso dei granai del palazzo ducale, sospesa fra le vecchie case del centro storico e la più recente espansione edilizia che porta verso il quartiere Mulino a Vento. Se vogliamo, è una porta d'ingresso, una chiave che apre il centro storico. Un uscio messo lì, tra la storia medievale e l'acropoli greca. E' questo ed è molto di più. Quelle tre croci nere su un basamento bianco sono la cultura della "Simana Santa" di spagnolo ricordo linguistico e, forse, culturale. Tre croci che sono la rappresentazione di un culto antico, di una tradizione, di un folclore che è meraviglia per chi osserva
Piazza Calvario anni '50 (gelabeniculturali.it) |
senza fede. Non è più solo storia Piazza Calvario, è socialità forte che si esprime in uno spazio definito. Ci appartiene perchè in poco spazio racconta Ghelas, Heraclea, Terranova, Gela, le racconta tutte le città e le mette insieme, le unisce. Uno spazio pubblico che deve essere restituito alle persone e non può essere ceduto alle auto. Fiab chiede questo all'amministrazione, chiede l'integrale pedonalizzazione della Piazza Calvario, con un passaggio pedonale sicuro che la ricolleghi al corso Vittorio Emanuele. Chiede che la Piazza venga restituita la sua funzione principale, quella che, per esempio, negli anni cinquanta la vedeva piena di gente e non di autovetture. Una città deve rispettare i suoi cittadini, soprattutto in un momento in cui, dati alla mano, l'automobile si sta dimostrando un'arma pericolosa che uccide le persone. Un'amministrazione deve partire da scelte precise, come quella di avviare politiche che disincentivino l'uso dell'auto e promuovano processi che portino alle pedonalizzazioni, alle strade scolastiche, alle Ztl, al rafforzamento del trasporto pubblico locale. La politica del "benaltrismo" del serve ben altro, deve finire; la politica dell'emergenza che uccide gli spazi pubblici e rende la città invivibile deve cambiare. L'inizio può essere simbolico, pedonalizziamo Piazza Calvario. Una campagna importante che Fiab Gela vuole lanciare, perchè la città è delle persone sempre. #unapiazzapedonale